Coltello alla gola, rapina una prostituta: arrestato
La donna è stata lasciata in mezzo alla strada senza soldi né cellulare, un'amica ne ha denunciato la scomparsa. Da lì le indagini e la soluzione del giallo
Un uomo di 36 anni, pluripregiudicato, è stato arrestato dai carabinieri di Osio Sotto. Dovrà rispondere di rapina ai danni di una donna rumena trentenne, prostituta. Ora si trova in carcere, su ordine del Gip della Procura di Bergamo.
La denuncia di scomparsa di una prostituta da Osio Sotto
Le indagini dei Carabinieri sono cominciate a seguito di una denuncia per scomparsa, quando nella serata del 15 aprile 2024 ad Osio Sotto la vittima era salita a bordo dell’autovettura di un cliente, un’utilitaria di colore blu. Ad accorgersi che qualcosa non andava per il verso giusto era stata un'amica, anche lei prostituta. Non vedendola ritornare dopo l'incontro con il cliente si era preoccupata, e ne aveva ben ragione. Di lì a poco, nel cuore della notte, avrebbe anche ricevuto una telefonata di aiuto dalla vittima, e così aveva chiamato i carabinieri.
Cosa fosse successo l'avrebbe riferito lei stessa ai carabinieri, insieme all'amica e collega, il pomeriggio seguente. Il cliente l'aveva caricata attorno all'1.30 e con lei si era appartato in via Taschetta, sempre nel territorio di Osio. Qui aveva estratto un coltello che conservava nel portaoggetti dell'auto e glielo aveva puntato alla gola, per poi strapparle la borsa contenente il cellulare e il portafoglio con circa 150 euro in contanti. Poi l'aveva costretta a scendere dall'auto, lasciandola in mezzo al nulla a piedi. La vittima, senza la possibilità di mettersi in contatto con alcuno, era dovuta tornare a casa a piedi.
Le indagini dei carabinieri
Già subito dopo la denuncia di scomparsa, tuttavia, i carabinieri stavano lavorando per rintracciare la donna e avevano localizzato il suo telefono cellulare a Cornate d’Adda (MB). Nel corso della notte avevano quindi raggiunto il paese brianzolo e avevano ritrovato il cellulare, in un campo in mezzo alle sterpaglie. Era certamente stato gettato dal malfattore nel suo percorso per rincasare.
Gli accertamenti dell'Arma hanno quindi tracciato un identikit del rapinatore. Si trattava, come dedotto dalle informazioni fornite dalla vittima, di un cittadino extracomunitario con una buona padronanza della lingua italiana, che viaggiava a bordo di un’utilitaria blu.
Il resto l'hanno fatto le telecamere di videosorveglianza, i cui nastri sono stati analizzati dagli inquirenti. E' stata identificata la Renault Clio, intestata ad un cittadino marocchino residente a Cornate d’Adda. Ma il responsabile non poteva essere lui: si è accertato essere estraneo ai fatti. In realtà, al volante quella sera c'era un altro soggetto: un pluripregiudicato, anche lui di Cornate d'Adda. Da qui non serviva altro che un'identificazione fotografica, fornita dalla vittima.
L'arresto
L'uomo, un cittadino di origine marocchina, 36 anni, è stato fermato e portato in carcere in via Gleno a Bergamo. Ancora da trovare, invece, l'arma utilizzata per minacciare la prostituta.
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