Martinengo

Ciao Lino, ora potrai cantare in mezzo agli angeli

Gruppo Alpini in lutto per Michele Lavelli, tra i fondatori del gruppo e membro del coro sin dalla sua nascita

Ciao Lino, ora potrai cantare in mezzo agli angeli
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Le Penne Nere piangono uno dei fondatori del gruppo martinenghese e baritono del coro alpino, Michele Lavelli, ma per tutti era solo Lino. Il cancro contro cui combatteva tenacemente da anni alla fine lo ha sopraffatto e si è spento nella sua casa, tra l’affetto dei familiari.

Penne Nere in lutto per Michele Lavelli

Aveva 74 anni e, da quando era andato a naja, come si diceva una volta, aveva sentito subito nascere dentro di sé un forte spirito di appartenenza al Corpo degli Alpini, tanto da volere che anche in città nascesse un gruppo.

"Papà è mancato nella notte tra domenica e lunedì - ha raccontato il primogenito - era malato da tre anni e mezzo ma aveva un fisico di ferro ed era difficile tenerlo fermo. Ha affrontato la malattia con la forza di un leone, lottando fino alla fine, rimanendo sempre lucido e mantenendo persino il buon umore. Era legatissimo agli alpini, non è mai mancato a un’adunata né a qualsiasi evento, lui c’era sempre. Era una Penna Nera vera, amava sentirsi utile alla comunità e partecipava con entusiasmo a qualsiasi iniziativa".

E gli alpini si sono stretti attorno alla moglie Luisa e ai tre figli Cristian, Benedetta e Valentina, esprimendo anche pubblico cordoglio attraverso dei manifesti.

"Nella vita mio padre era stato un muratore e l’anno prossimo avrebbe festeggiato le nozze d’oro con la mamma - ha ricordato con affetto ancora Cristian - Era una persona fantastica il miglior papà che potessi avere. Un esempio. Mi porterò sempre nel cuore le nostre uscite a caccia di funghi e le passeggiate in montagna... mi mancheranno molto".

Lino era conosciutissimo in città e non appena si è sparsa la notizia della sua dipartita, è subito cominciata la processione delle visite nella sua casa di via Manzoni 45.

"Ringrazio tutti coloro che sono passati per un ultimo saluto al papà e tutti gli alpini, che in questi anni ci sono sempre stati molto vicini"

ha concluso il figlio.

"Per noi sei stato un dono"

Le esequie si sono celebrate nella chiesa parrocchiale martedì 24 settembre, nel pomeriggio, e ad accompagnare la messa c’erano le voci calde di quel coro che Lino amava tanto e nel quale era entrato sin dalla sua nascita, nel 2004.

"Eri un signore e te ne sei andato come tale - ha detto durante la messa il presidente del coro Mauro Radavelli - per noi sei stato un dono. Eri un buon marito, un buon padre e un buon amico".

Tra i canti intonati dal coro quello che ha fatto emozionare tutti è stato il meraviglioso «Signore delle cime», che raccomanda a Dio coloro che «sono andati avanti». Poi il coro ha voluto dedicare a Lino anche le parole di una strofa di «Summertime», brano di Ella Fitzgerarld: «Uno di questi giorni ti alzerai cantando, poi spiegherai le tue ali e volerai fino in cielo».

Al termine della funzione il feretro ha proseguito verso il tempio crematorio.

"Lino era un pilastro dei baritoni, sia per l’esperienza sia per la bella voce che aveva - ha affermato poi Radavelli - amava la musica e cantare, anche quando non riusciva più a deambulare ha cercato sempre di esserci, con caparbietà. Una persona squisita, affabile e sempre disponibile, che ha affrontato la malattia e diversi interventi chirurgici con coraggio. Non gli abbiamo detto addio ma arrivederci".

 

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