"Ci scusiamo con il sindaco, mio marito era agitato ma non aveva intenzioni aggressive"
La moglie dell'uomo che la sera della rissa si è scontrato con il primo cittadino rimarca anche l'estraneità ai fatti della figlia

La moglie dell'uomo che domenica 22 giugno si è scontrato con il primo cittadino di Caravaggio, Claudio Bolandrini, torna sull'episodio per porgere le scuse della famiglia pubblicamente, pur non ritenendo l'accaduto un'aggressione. E tiene a scagionare la figlia da ogni responsabilità.
"Mia figlia è estranea ai fatti e ne ha fatto le spese"
Il sindaco il giorno dopo la maxi rissa un via Bernardo Da Caravaggio aveva dichiarato quanto segue: "Ho sentito qualcuno strattonarmi alla spalla destra e poi spingermi contro il muro. Era un cittadino che sbraitava dicendo che sua figlia aveva rischiato di essere investita ed io ero responsabile dell'insicurezza di Caravaggio, poi ha minacciato di farmela pagare se le fosse successo qualcosa. In realtà la ragazzina pare facesse parte del gruppo che ha vandalizzato l'auto e pare si fosse ferita alle ginocchia. I carabinieri, esemplari, si sono frapposti facendo scudo con il loro corpo perché l'energumeno non aveva intenzione di lasciarmi il braccio e hanno allontanato e identificato anche lui".
"È stato erroneamente riportato che nostra figlia abbia partecipato alla rissa o facesse parte della compagnia coinvolta - ha scritto la madre - Nostra figlia era molto spaventata. Si era fatta male dichiarando che qualcuno o qualcosa mentre cercava riparo l'aveva scaraventata a terra, e ha riportato diverse escoriazioni e scottature in più parti del corpo. Lei, essendo di spalle, non ha capito cosa fosse perché si è trovata a terra. Era con le sue amiche sui gradini di Sant'Elisabetta e volevano recarsi in oratorio quando, all'improvviso, vedendo il pericolo della macchina che aveva perso controllo e quello che stava accadendo, sono corse di nuovo verso la rientranza della chiesa, ma nostra figlia si è sentita scaraventata a terra senza capire cosa stesse accadendo. Senza capire se l'avessero gettata a terra o speronata, un'amica l'ha prontamente rialzata. Il quadro della situazione ci aveva resi abbastanza ansiosi, la paura per ciò che era accaduto a nostra figlia ha influito molto. Il punto è che una ragazza estranea ai fatti ne ha fatto le spese. Non è stata in alcun modo parte attiva o coinvolta nella rissa, ma è stata una vittima innocente dell'accaduto, la cui sicurezza è stata seriamente compromessa. Nessuno si è preoccupato di lei e del suo trauma... se la macchina non si fosse fermata....ci pensate che poteva morire?"
"Aggressione e minacce non corrispondono al vero"
Poi la firmataria della missiva è passata al capitolo che ha definito "interazione con il sindaco".
"Sono state descritte un'aggressione o minacce che non corrispondono al vero - ha continuato la donna - Mio marito, profondamente scosso e ansioso per le condizioni di nostra figlia, ha avuto un momento di concitazione durante il quale ha manifestato la sua preoccupazione al sindaco, tenendogli il polso senza alcuna intenzione aggressiva o minacciosa. È doveroso sottolineare che, non appena la situazione si è placata, mio marito si è scusato personalmente con il sindaco per il suo atteggiamento concitato. Non vi è stata alcuna intenzione di causare danni o prevaricazioni, ma solo la reazione di un genitore preoccupato per l'incolumità della propria figlia".
Scuse pubbliche
"Vogliamo rendere pubbliche le nostre seconde scuse al sindaco - ha concluso - che capiamo che sta cercando di intervenire sulla sicurezza, desideriamo e abbiamo voluto tutelare nostra figlia come genitori".
La replica del sindaco: "Solo 7 giorni di prognosi..."
Bolandrini lascia alle Forze dell'ordine il compito di chiarire le eventuali responsabilità della ragazza ma ribadisce con forza l'aggressione subita dal padre, ringraziando i carabinieri per essere corsi in suo aiuto.
"Prendo atto della ricostruzione della madre in disaccordo con le testimonianze raccolte nell'immediatezza - ha fatto sapere - A prescindere dalle dinamiche dei fatti e dalle responsabilità delle persone coinvolte nella rissa, che saranno accertate dall'autorità incaricata di svolgere le indagini, auguro alla ragazza una pronta guarigione. Per quanto riguarda 'l'interazione avvenuta con il sindaco', ringrazio i due carabinieri che hanno capito subito quel che stava succedendo e si sono precipitati in mia difesa scongiurando il peggio: è grazie al loro pronto intervento se il sottoscritto se l'è potuta cavare, allo stato, con una prognosi di 'soli' 7 giorni".
Infine una riflessione, amara.
"Da anni subisco una continua campagna d'odio via social senza batter ciglio, ma ritengo che nell'occasione si sia davvero superato il limite - ha concluso il primo cittadino - è inammissibile che si alzino le mani su un sindaco che con senso del dovere e responsabilità civica sta facendo in prima persona per la sua comunità anche più di quanto sia tenuto a fare".