"Chiamo dalla sua banca, la stanno truffando". Ma è un truffatore
La nuova frontiera delle frodi fa leva sulla paura delle frodi
Prima mandano un messaggio: "Attenzione, è in corso una possibile frode ai suoi danni". Poi, per rompere le ormai diffuse diffidenze ai tentativi di phishing che ci piombano addosso ogni giorno, telefonano. "Buongiorno, chiamiamo dalla sua banca... Il suo conto corrente è sotto attacco". Il tutto, da un numero di telefono molto simile a quello della vera filiale bancaria della vittima, che a questo punto crolla.
La nuova frontiera delle truffe fa leva sulla paura delle truffe
È questa la nuova frontiera delle truffe, anche nella Bassa bergamasca. Per vincere la resistenza e la preparazione delle vittime, i truffatori fanno leva proprio sulla paura delle truffe, camuffandosi da bancari anti-frode. È così ad esempio che nei giorni scorsi una infermiera 35enne residente a Seriate, non certo un'anziana sprovveduta, è stata derubata di 390 euro. Tutto è cominciato da un messaggio di allerta, spedito dai truffatori, che la metteva in allerta su una possibile frode in corso. Dev'essersi sentita rincuorata, la giovane infermiera, quando pochi minuti dopo dallo stesso numero è arrivata una chiamata. Dall'altro capo c'era il truffatore, ovviamente, ma lei ha deciso di fidarsi quando questi si è presentato come un operatore della sua banca (la filiale ha sede a Seriate) che dopo averle confermato l'esistenza del fantomatico tentativo di frode, le ha spiegato passo passo come fare per proteggere il proprio conto corrente da eventuali furti. Prima cosa: effettuare un bonifico da 390 euro verso uno specifico conto corrente, di cui il "funzionario" aveva fornito le coordinate Iban. Dopo il primo, avrebbe dovuto effettuarne altri due, da 900 euro.
La truffa c'era sì, ma...
Con il senno di poi, all'infermiera 35enne avrebbe dovuto sembrare evidente che una truffa ai suoi danni era in corso eccome, ma da parte del fantomatico funzionario stesso con cui stava parlando. Lì per lì invece la donna ha ceduto e ha effettuato il primo bonifico. Solo dopo qualche minuto si è insospettita e ha deciso di contattare la propria banca direttamente. Telefona, dunque, alla sua filiale, componendo il numero tanto simile rispetto a quello da cui aveva ricevuto la prima chiamata e il messaggio. E dall'altra parte, la (vera) banca le spiega che no, nessuno sa nulla di quanto le stava succedendo. Era stata truffata.
La denuncia al Distretto di Polizia locale della Bassa bergamasca orientale
La donna ha quindi deciso di presentare denuncia alla Polizia locale del Distretto della Bassa bergamasca orientale di Romano di Lombardia. Non per competenza territoriale (gli agenti romanesi non lavorano su Seriate) ma forse per essere venuta a conoscenza delle precedenti operazioni portate avanti con successo dal Distretto in merito a truffe e tentate truffe. Dopo una complessa indagine, gli uomini al comando di Arcangelo Di Nardo hanno dato un volto al presunto truffatore: si tratta di un 31enne italiano residente a Salerno, con diversi precedenti di polizia sia nel campo dei reati contro il patrimonio che in quello degli stupefacenti. È stato identificato e denunciato per truffa aggravata.
"La Polizia locale fa presente che le banche non svolgono mai accertamenti così delicati al telefono e non consigliano di trasferire somme di denaro dal proprio conto ad un altro. Bisogna sempre ignorare tali richieste, a non far entrare nessuno nella propria abitazione e a segnalare immediatamente qualsiasi contatto sospetto alle Forze dell'Ordine" è il commento del comandante che ha condotto le indagini.