Futuro incerto per uno dei luoghi di aggregazione di Cortenuova che si trova al centro di un dibattito scatenato dal contributo economico.
Il contributo in ritardo e le prime tensioni
Il futuro del Centro Sociale Pensionati di Cortenuova è al centro di un acceso dibattito che sta coinvolgendo amministrazione comunale, associazioni e cittadini. Tutto parte dal contributo economico per l’anno 2024 destinato al Centro, arrivato con sei mesi di ritardo nonostante solleciti e richieste ufficiali. Il pagamento, atteso dai primi mesi dell’anno, è stato infatti erogato solo a fine settembre, nonostante due solleciti formali e un’interpellanza presentata dal gruppo consiliare di minoranza “Arcobaleno Futuro per Cortenuova” lo scorso 12 settembre. Nel documento, la minoranza ricorda come il sindaco Ambrogio Falchetti abbia minimizzato il ritardo, sottolineando che anche durante la precedente amministrazione il saldo relativo al 2022 fu erogato nell’agosto dell’anno successivo. Ma, nonostante il precedente poco virtuoso, la vicenda di quest’anno ha assunto contorni più controversi: la mancanza di risposte e la continua dilazione hanno alimentato insofferenze tra i membri del Centro, che vedono nel contributo comunale una risorsa fondamentale per sostenere le attività sociali.
Il nodo dei locali e la convenzione revocata
Non meno delicato è il tema dell’occupazione dei locali di via Marconi, un tempo assegnati al Centro Sociale Pensionati e oggi al centro di una disputa amministrativa. La delibera di convenzione per il periodo 2024-2030, approvata dalla precedente amministrazione, è stata infatti revocata dall’attuale Giunta. Il sindaco Falchetti sostiene che l’associazione utilizzi l’immobile senza titolo, lamentando la mancata restituzione degli spazi e ribadendo che l’edificio è destinato a diventare un centro sociale polifunzionale. Secondo l’Amministrazione, gli spazi dovranno in futuro essere accessibili anche ad altri soggetti e associazioni del territorio. Una posizione che sta generando non poche perplessità tra i pensionati, per i quali quella sede rappresenta da anni l’unico punto di ritrovo stabile, non soltanto per attività ricreative ma come presidio di socialità, sostegno e comunità. La comunicazione ufficiale del sindaco, tuttavia, ha aperto più interrogativi di quanti ne abbia chiariti. Il Centro Sociale Pensionati ha inviato una richiesta formale di spiegazioni, rimasta ad oggi senza risposta, mentre la minoranza consiliare chiede maggiore trasparenza sulle procedure e sulle eventuali modalità di sgombero.
Malumori crescenti e un futuro incerto
A complicare ulteriormente la vicenda è la totale assenza di comunicazioni ufficiali da parte del primo cittadino. Ambrogio Falchetti, più volte sollecitato a esprimersi pubblicamente, risulta irreperibile, e questa mancanza di confronto istituzionale sta esasperando gli animi. Il Presidente del Centro Sociale Pensionati, pur preferendo non rilasciare dichiarazioni, deve fare i conti con un crescente malcontento tra gli iscritti, molti dei quali temono di perdere un luogo considerato essenziale per la vita sociale della comunità anziana. Il clima, già teso, rischia di incrinarsi ulteriormente. Se da una parte il Comune ribadisce che i contributi pubblici non rappresentano una remunerazione ma un supporto alle attività d’interesse collettivo, dall’altra la sensazione diffusa è che dietro la vicenda si nasconda una mancanza di attenzione verso una realtà radicata e tuttora vitale. La questione, sollevata con un post su Facebook dal gruppo «Arcobaleno Futuro per Cortenuova» il 23 novembre, ha riportato l’argomento sotto i riflettori, trasformandosi in un vero caso politico locale. Senza risposte chiare, senza un cronoprogramma e con una convenzione revocata, il futuro del Centro Sociale Pensionati resta avvolto nell’incertezza. Intanto, il paese osserva, commenta e attende: e il tempo, in questa storia, sembra essere diventato il primo e vero avversario.