Casaletto Vaprio

Cede un giunto dei binari, tragedia sfiorata sulla Cremona-Treviglio

Domenica il disastro è stato evitato solo grazie alla prontezza del macchinista che ha azionato il freno.

Cede un giunto dei binari, tragedia sfiorata sulla Cremona-Treviglio
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Stava per succedere di nuovo. Domenica, sulla Cremona-Treviglio, la stessa del tragico deragliamento di Pioltello del 25 gennaio 2018, un altro treno ha rischiato la stessa sorte dopo il cedimento di un giunto. Solo la prontezza del macchinista ha evitato la tragedia. E dal Pd si alza un coro di critiche e l'appello alla partecipazione alla manifestazione del 16 ottobre.

Cede un giunto, tragedia sfiorata

E' successo domenica 13 ottobre ancora una volta lungo la linea Cremona-Treviglio, questa volta nel tratto compreso tra Crema e Casaletto Vaprio. Il treno regionale 10482 stava procedendo la sua corsa quando un giunto dei binari ha ceduto. Solo la prontezza del macchinista che ha subito azionato il freno ha evitato un disastro come quello avvenuto a Pioltello il 25 gennaio 2018 e in cui persero la vita tre donne.

Per fortuna non è stato registrato alcun ferito, ma su quanto accaduto stanno ora indagando la Procura e la polizia ferroviaria. La linea ferroviaria è rimasta bloccata per ore e la circolazione è ripresa solo in serata.

Cremona-Treviglio, l'allarme del Pd

La vicenda ha messo in allarme il gruppo regionale del Pd che insieme ai Lombardi Civici Europeisti ha chiesto la convocazione in Commissione trasporti dei vertici regionali di RFI e dell’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria.

“Abbiamo scritto alla presidente della commissione Trasporti Claudia Carzeri perché già nella seduta di giovedì convochi RFI e ANSF – spiega il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni, primo firmatario della richiesta -. Nella stessa giornata in cui ascolteremo l’amministratore delegato di Trenord Marco Piuri e l’assessore Claudia Terzi. Ci chiediamo come sia possibile che quasi un anno dopo l’incidente di Pioltello la linea ferroviaria sia ancora insicura, con guasti simili a quelli che furono fatali a gennaio 2018. Questa volta il macchinista ha avuto la prontezza e la freddezza necessarie per evitare il peggio, e a lui va la nostra gratitudine, ma la sicurezza di chi viaggia deve essere una priorità assoluta.”

Disservizi e pericoli

Nei mesi di giugno e luglio 2019 il servizio ferroviario regionale ha registrato ancora un netto peggioramento. A confermarlo sono gli stessi dati di Trenord di ottobre: tre delle quattro linee che interessano la Provincia di Cremona non hanno rispettato la soglia di puntualità. A questo si sono aggiunti, nei mesi estivi, gravi problemi per gli utenti per frequenti malfunzionamenti degli impianti di aria condizionata. Purtroppo anche nei mesi di settembre e ottobre si stanno registrando pesantissimi disagi per i pendolari a causa dei troppi guasti ai treni.

Presidi e mobilitazione

Per questo motivo il Partito Democratico della Lombardia ha indetto una giornata di mobilitazione regionale: nel territorio cremasco saranno organizzati, durante la mattinata di mercoledì 16 ottobre, presidi nelle stazioni di Crema e Capralba sulla linea ferroviaria Cremona-Treviglio. Saranno presenti anche dirigenti e amministratori locali, che si confronteranno con i pendolari sulle proposte per migliorare il servizio di Trenord.

Alla stazione di Crema (a partire dalle ore 6,45) sarà presente il consigliere regionale Matteo Piloni, che ha così spiegato il senso di questa iniziativa: “Giovedì 17 ottobre l’assessore regionale ai Trasporti e l’amministratore di Trenord (entrambi in quota Lega) saranno presenti in commissione trasporti per aggiornare il Consiglio regionale sulla situazione del servizio ferroviario lombardo. In quell’occasione vogliamo portare i racconti e le parole dei tanti pendolari che tutti i giorni prendono il treno. Avanzeremo anche proposte concrete: servono treni nuovi e risorse per abbattere i passaggi a livello e soprattutto una gara europea per avere un servizio che funzioni, con treni puntuali e sicuri. Il tempo degli annunci è finito, ora servono fatti e provvedimenti concreti”.

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