Castel Rozzone

Castel Rozzone in lutto per l'addio alla volontaria Ester Fanzaga

Madre di tre figli e nonna di cinque nipoti se n'è andata a 76 anni dopo una breve malattia

Castel Rozzone in lutto per l'addio alla volontaria Ester Fanzaga
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L’intera comunità di Castel Rozzone piange la volontaria Ester Fanzaga, che si è spenta a 76 anni dopo una breve malattia.
Lo scorso venerdì, nella chiesa di San Bernardo Abate, tutto il paese si è stretto attorno al dolore della famiglia Bosco-Fanzaga per la scomparsa della cara Ester, che con la sua infinita generosità aveva fatto breccia nel cuore dei suoi compaesani diventando la mamma e la nonna di tutti.

Addio a Ester Fanzaga

Nata a Castel Rozzone il 15 giugno 1947, secondogenita di cinque sorelle e un fratello, nel 1968 la giovane Fanzaga sposò Franco Bosco, da cui nel corso del tempo ebbe le tre figlie Daniela, Domenica e Benedetta e i cinque nipoti Jennifer, Axel, Jasmin, Rey e Marco. Dopo aver lavorato in gioventù come intarsiatrice, Ester decise di dedicarsi a tempo pieno alla sua famiglia e al volontariato.

"Ha lasciato un vuoto incolmabile, sia nella nostra famiglia che in tutto il paese – ha confessato commossa la più piccola delle figlie Benedetta Bosco – Per tutti noi è stata una Mamma con la M maiuscola, un esempio di vita da seguire, per la sua generosità e per la sua dedizione al prossimo. Mancherà a tutti, anche ai residenti non originari di Castel Rozzone, per i quali era un autentico punto di riferimento per il loro graduale inserimento nel contesto quotidiano e nella vita sociale".

Instancabile volontaria

E proprio la vita sociale costituiva la più grande passione della signora Ester.

"Oltre al canto e all’uncinetto, con il quale amava confezionare un paio di babbucce fatte a mano per ogni nuovo neonato della comunità, le piaceva molto partecipare alle varie attività parrocchiali e a quelle delle diverse associazioni locali – ha riferito ancora Benedetta – Era dedita all’assistenza agli ammalati e si dedicava come volontaria alle pulizie in parrocchia e alla supervisione del bar dell’oratorio San Giovanni Bosco, senza dimenticare la perseveranza con cui andava di porta in porta quando c’era da portare a compimento le riffe e le lotterie parrocchiali".

Semplice e umile

Un tale impegno nel sociale e la sua immensa disponibilità hanno permesso alla Fanzaga di farsi apprezzare dai castelrozzonesi.

"Era una persona semplice, molto umile e socievole, dal carattere allegro e generoso, che non esitava mai a mettersi a disposizione degli altri, specie dei compaesani più bisognosi – ha ricordato la figlia – Riusciva a instaurare un rapporto amicale con chiunque si trovasse davanti, dai bambini del Centro Ricreativo Estivo ai più anziani. Non sapeva, e soprattutto non voleva, dire di no a chiunque le chiedesse un favore e si faceva in quattro pur di esaudire il desiderio di chi bussava alla sua porta, che era sempre aperta a tutti, anche se questo significava rinunciare a buona parte del suo tempo libero. Negli anni, molti in paese si sono rivolti a lei perché si trovavano in difficoltà ed erano sicuri di poter trovare un aiuto, tant’è che ancora oggi le sono riconoscenti per il sostegno concreto e le parole di conforto che è sempre stata in grado di elargire, senza mai pretendere nulla in cambio. La mia famiglia e io abbiamo riscontrato tutta questa riconoscenza anche nei tristi giorni di lutto, quando centinaia di persone sono accorse davanti al suo feretro per renderle omaggio e ringraziarla ancora una volta per tutto il bene che ha fatto".

Un ringraziamento questo, che Benedetta ha voluto estendere anche a suo nome, accompagnandolo con una piccola richiesta che spera che la sua mamma possa esaudire ancora una volta: "Ovunque sia adesso, le chiedo solo di starmi accanto e di darmi un pizzico della sua forza, del suo coraggio e della sua pazienza nell’affrontare la vita di tutti i giorni. Io, in cambio, le prometto che porterò sempre con me il suo sorriso e ogni ricordo felice trascorso assieme".

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