Cascina nuova, scaduta la concessione per il "Piano d’intervento integrato"
Tempi bui per il rudere della Cascina Nuova ad Arcene
Tempi bui per il rudere della Cascina Nuova ad Arcene e per l’enorme area, ormai votata alla selva, che si apre alle sue spalle. E il futuro che si annuncia non sembra, al momento, capace di portare sostanziali novità.
Concessione scaduta
La concessione per il "Piano d’intervento integrato" (P.I.I.) è scaduta, si è appreso settimana scorsa per voce del sindaco Roberto Ravanelli, e "non ci sono compratori diretti né, a mia conoscenza, investitori disposti a mettersi in cordata per rilevare l’area" aveva precisato. "Dall’anno scorso è partita la realizzazione delle opere del secondo lotto, l’unico sinora, lungo via per Lurano e Castel Rozzone - aveva aggiunto - ma se la situazione della restante parte, la maggiore, ancora in mano alla procedura fallimentare, non si risolverà, non saranno portati avanti l’urbanizzazione più complessiva dell’area e il raccordo delle strade esterne e interne, secondo quanto previsto dal Piano alcuni anni fa". Non più tardi del marzo 2019, un incendio partito dalla canna fumaria della cascina - in rovina e disabitata ma di fatto punto di ritrovo e pernottamento di alcuni "inquilini" - aveva coinvolto il tetto. Dopo lo spegnimento, la proprietà aveva fatto murare e bloccare ogni possibile ingresso.
Il commento di Poletti
"La concessione è scaduta ma finché da Piano regolatore quest’area avrà questa destinazione si potrà sempre intervenire riattivando un nuovo Piano d’intervento, è la cosa che meno mi preoccupa sinceramente - ha dichiarato il consigliere Vladimiro Poletti, di “CambiArcene”, intervenuto sulla questione che ormai data da più di dieci anni - Quello che ancora una volta mi lascia perplesso è il modo di agire del gruppo “Insieme per Arcene”, al comando del paese da molto tempo: hanno lasciato sul conto corrente un milione e 400mila euro derivanti dall’escussione della polizza fideiussoria messa a tutela dell’intervento, poi mai avvenuto. Una parte della polizza fu utilizzata per la tangenziale, circa un milione e 600mila euro, la parte restante dicevano che sarebbe stata utilizzata per la Cascina Nuova. Sono stati persi dieci anni. Arrivati al limite della concessione un anno e mezzo fa, hanno fatto partire il lavori del secondo lotto. Ora siamo in questa situazione. Forse, se ci avessero pensato prima e meglio, intervenendo per rendere l’area più appetibile, qualche risultato migliore l’avrebbero ottenuto".