A Casale Cremasco-Vidolasco, la quiete è ormai un lontano ricordo: da mesi bande di ladri professionisti colpiscono con una frequenza allarmante, seminando paura e rabbia tra i cittadini: colpito anche il cimitero.
Una scia di episodi criminali scuote il paese
E ogni volta che il silenzio sembra preludere a una tregua, un nuovo episodio criminale riporta la tensione alle stelle. L’ultimo scossone è arrivato pochi giorni fa, dopo il furto in casa di un pensionato che si è concluso con un inseguimento e l’arresto di due minorenni da parte dei carabinieri. Ma mentre le Forze dell’ordine tiravano le somme dell’operazione, nel paese si consumavano già altri colpi.
Furti simbolici e mirati: il paese sotto shock
Il primo ha colpito al cuore la comunità: i ladri hanno preso di mira il cimitero, trafugando manufatti in rame dalle tombe.
“Due uomini sono stati visti armeggiare tra i loculi prima di scappare”, raccontano alcune frequentatrici del camposanto, ancora scosse dall’episodio. Pochi giorni dopo, a finire nel mirino dei ladri è stato Roberto Moreni, volto noto del territorio e presidente della banda musicale di Sergnano.
“Ero fuori a cena – racconta – Sono uscito di casa alle sette di sera e al mio rientro, verso mezzanotte, ho trovato la casa sottosopra. Mi hanno portato via una collezione di orologi, vestiti, svuotato i cassetti, persino un paio di scarpe a cui tenevo molto. Un’esperienza spiacevole”.
Un furto mirato insomma, forse studiato da giorni.
La rabbia della comunità e le accuse al Comune
Ma il colpo più forte non è arrivato dai ladri, bensì dalla gente. All’indomani dell’ennesima intrusione, Casale si è risvegliata tappezzata di volantini. Manifesti affissi su pali, bacheche, vetrine e cancelli, in cui si legge tutta la frustrazione di una comunità che si sente “indifesa e abbandonata”. Il bersaglio è chiaro: l’Amministrazione comunale, accusata di immobilismo e isolamento.
“Un periodo orribile per la sicurezza”, si legge nei fogli distribuiti in ogni angolo del paese. I residenti contestano l’assenza di collaborazione con i Comuni vicini e con l’Area Omogenea, e puntano il dito contro la chiusura al pubblico dell’ufficio della Polizia locale: “Così si è tagliato ogni dialogo con i cittadini”. Critiche anche al sindaco Antonio Grassi, che mesi fa aveva promesso un progetto per la rete di controllo del vicinato. “Non si è mai concretizzato”, accusano. Il paese insomma non chiede miracoli, “ma di non restare solo”.