Carabinieri Caravaggio, c'è la firma per la nuova caserma sulla ex SS11
L'accordo tra i sindaci dei sei paesi coinvolti: Caravaggio, Mozzanica, Fornovo, Calvenzano, Misano ed Arzago.
E’ stata firmata ieri, giovedì, la convenzione per la nuova caserma dei carabinieri che sorgerà a Caravaggio, su viale Europa Unita, lungo la ex SS11. I sei sindaci dei comuni di Caravaggio, Mozzanica, Arzago, Misano, Calvenzano e Fornovo si sono ritrovati davanti al notaio per firmare la convenzione, approvata nelle scorse settimane nei vari consigli comunali, che stabilisce obblighi e quote per la gestione a carico di ciascuno degli enti coinvolti.
Caravaggio capofila per la nuova caserma
Il documento sarà subito inviato a Regione Lombardia per la sottoscrizione dell’accordo di programma e l’erogazione dei contributi previsti. «Regione - ha spiegato il sindaco di Caravaggio, comune capofila, Claudio Bolandrini - ha la possibilità e a quanto pare anche la volontà di anticipare l’erogazione dei fondi rispetto a quanto inizialmente previsto. Questo ci consentirebbe ovviamente di anticipare anche i lavori, che potrebbero cominciare prima della fine dell’anno». Il costo per la realizzazione della caserma, una stazione media cosiddetta di «tipo b» per 14 unità e dotata anche di 4 alloggi in base agli studi di fattibilità finora eseguiti si fermerebbe poco sotto i due milioni di euro. Un milione e 800mila euro per l’esattezza, in parte finanziati da Regione Lombardia che andrebbe a coprire il 90% dell’importo per i comuni sotto i 15mila abitanti e il 50% per il Comune di Caravaggio, sopra i 15mila abitanti. «Ciascun comune - ha spiegato Bolandrini - diventerà proprietario in quota parte della caserma. Nell’accordo di programma abbiamo inserito come termine il 30 novembre: non vogliamo perdere tempo, vogliamo fare sul serio. Il progetto ha già ottenuto l’approvazione del Comando Provinciale dell’Arma e della Legione carabinieri Lombardia e, sulla base dello schema di convenzione, sono state anche già definite le modalità di gestione dell’immobile, a maggioranza assoluta o all’unanimità. Con la firma di questo documento davanti al notaio non ci resta che inviare tutti i documenti a Regione Lombardia e attendere l’erogazione del finanziamento». ll Comune di Caravaggio metterà a disposizione gratuitamente l’area su cui sorgerà la nuova caserma, su viale Europa Unita, lungo la ex Statale 11: si tratta di un terreno di 3200 metri quadri di proprietà comunale che ha già una destinazione d’uso pubblica.
«Abbiamo deciso di non ricaricare sugli altri Comuni il valore del terreno, che si aggira intorno ai 300mila euro - ha detto Bolandrini - lo metteremo a disposizione gratuitamente fino a quando ci sarà la caserma. Nel momento in cui dovesse venire meno la destinazione d’uso pubblica ovviamente gli altri comuni dovranno acquistare, ciascuno per la propria parte, un pezzo del terreno. Una scelta che abbiamo dovuto fare per non incorrere nell’ipotesi di danno erariale».
Impossibile restaurare la vecchia caserma
Oltre al terreno il Comune di Caravaggio metterà a disposizione anche i 150mila euro (ma potrebbe essere anche qualcosa in più) a copertura tra il costo dell’opera e il contributo regionale, che per i Comuni più grandi non supera il 50% del totale.
Restaurare la vecchia caserma, secondo il primo cittadino, non sarebbe stato possibile: «Sarebbe costato circa 600mila euro. In particolare ci sarebbero state delle difficoltà rispetto ai nuovi requisiti antisismici. L’edificio risale agli anni ‘60 e negli ultimi 3 anni, per non correre il rischio che l’Arma ritirasse il presidio da Caravaggio, siamo dovuti intervenire con diversi interventi di manutenzione, per un totale di circa 100mila euro. Abbiamo dovuto agire sul fronte della sicurezza, sistemare il tetto, rifare gli impianti elettrici e i serramenti del piano terra. Ma gli interventi di manutenzione che abbiamo fatto non sono andati sprecati: l’immobile n futuro potrebbe diventare una nuova e più adeguata sede per la Polizia locale, che ha ovviamente standard meno rigidi rispetto a quelli di un presidio militare ma che troverebbe nell’edificio una collocazione più consona, soprattutto in un’ottica di presidio sovraccomunale».