Sull'Oglio la "diga" anti-Covid a suon di vaccini. Brescia, Basso Sebino e Soncino in zona arancione rafforzata
Bertolaso e Moratti riferiscono in aula. La Bassa accoglie i pazienti Covid-19 da Brescia, dove le Terapie intensive sono già "in sofferenza"
Diversi Comuni bergamaschi al confine con il Bresciano, più l'intera provincia di Brescia e il Comune di Soncino saranno zona arancione "rafforzata" a partire da oggi. I Comuni interessati sono quelli del Basso Sebino: Viadanica, Predore, Villongo, Castelli Calepio, Credaro, Gandosso
Zona arancione e scuole chiuse
In tutti questi paesi, con un'ordinanza che sarà firmata oggi pomeriggio dal governatore Attilio Fontana, varranno le regole della zona arancione e saranno chiuse le scuole di ogni ordine e grado. Stessa sorte per Soncino, in provincia di Cremona. Nessun provvedimento restrittivo invece, finora, è stato preso per Calcio, Pumenengo, Torre Pallavicina, né per il focolaio di Arcene. Ma proprio lungo la fascia est della Bassa, sull'Oglio, comincia la controffensiva di Regione: la "diga" contro il Covid-149 sarà costruita a suon di vaccini, soprattutto del genere AstraZeneca.
La zona arancione rafforzata prevede, oltre alle classiche limitazioni da zona arancione, anche la chiusura delle scuole elementari, asili e nidi; il divieto di spostamento nelle seconde case; l’utilizzo mascherine chirurgiche sui mezzi di trasporto e la chiusura delle attività universitarie in presenza ha spiegato Moratti.
Niccolò Carretta, il consigliere regionale di Azione commenta l’intervento dell’Assessore Letizia Moratti e di Guido Bertolaso in Aula: “Giuste e purtroppo necessarie le misure restrittive che porteranno alcuni comuni lombardi in zona arancione rafforzata, anche se a breve sarà fondamentale prendere misure serie per tutta la regione, mettendo un focus preciso su aree specifiche. La variante inglese circola da molte settimane e sembrerebbe che per evitare il contagio non bastino più i due metri di distanza utilizzati in questi mesi. La lentezza nelle vaccinazioni, che sono la nostra unica via d’uscita, è un fattore troppo importante: si utilizzino tutte le dosi di cui disponiamo anche considerando Astrazeneca e si velocizzi la macchina al più presto”.
Variante inglese: ecco perché bisogna fare presto: via ai vaccini
Sull'argomento hanno relazionato poco fa in Consiglio regionale l'assessore alla Sanità Letizia Moratti e Guido Bertolaso, che hanno spiegato che nelle nuove zone arancioni si sono verificati diversi casi di variante inglese. Per questo, nei prossimi giorni saranno potenziate le vaccinazioni anti-Covid proprio a partire da quelle zone. Le nuove dosi, ha precisato Bertolaso, non rallenteranno la campagna vaccinale già in corso per gli over-80 in Regione Lombardia, e che proprio questa mattina è partita al PalaSpirà. La vaccinazione di massa nelle aree più "a rischio" consentirà - questa la speranza - di contenere il focolaio bresciano evitando che si espanda nel resto della Regione, da est a ovest.
Sarà una sorta di "diga", ha spiegato Bertolaso", che si costruirà proprio con una massiccia campagna di vaccini partendo dalle sponde dell'Oglio. Nella Bassa, i Comuni considerati a rischio e dai quali partirà nei prossimi giorni l'operazione, sono Calcio, Pumenengo, Torre Pallavicina, Cividate e Palosco.
Una nuova strategia vaccinale
"La decisione è stata presa dopo aver consultato la nostra Commissione dati, composta dai rappresentanti del mondo scientifico e in accordo con il Ministero" ha riferito nell'Aula del Consiglio regionale la vicepresidente Letizia Moratti. "Inoltre abbiamo deciso - ha continuato - una rimodulazione della strategia vaccinale come strumento prioritario del contenimento del contagio in modo da prevedere o la somministrazione di una sola dose o il posticipo di sei mesi per la sua somministrazione. Un'eventuale risposta positiva ci permetterebbe di avere maggiore disponibilità del vaccino che ad oggi è misura scarsa".
"Regione Lombardia - ha sottolineato Moratti - sta attuando un'attenta sorveglianza sanitaria per intervenire in modo circoscritto e preventivo sulle aree che oggi appaiono critiche, anche a causa delle varianti che si stanno diffondendo con rapidità. La strategia viene messa in campo al fine di consentire, allo stesso tempo, a quelle aree non interessate da un'accelerazione del contagio, di proseguire le normali attività".
"Verranno infine concentrate nei limiti del possibile e delle linee guida del Ministero - ha concluso la vicepresidente - le attività di vaccinazione in particolare partendo dai Comuni al confine tra la provincia di Brescia e Bergamo con presenza importante di focolaio di contagio legato alle varianti e alla situazione di tensione legata alla saturazione delle terapie intensive locali".
Il quadro nella Calciana
Per la Bassa è soprattutto la Calciana la zona in cui si stanno concentrando i nuovi casi secondo l'ultimo report di Ats Bergamo, risalente a venerdì. Diversi Comuni della zona sono citati tra quelli sui quali l'attenzione della Regione è particolarmente alta.
Nell'animazione, l'andamento dell'incidenza dei contagi da novembre a febbraio, settimana per settimana. Si nota un aumento negli ultimi giorni proprio lungo il confine est della provincia orobica.
Secondo l'ultima rilevazione i Comuni più colpiti della scorsa settimana - lungo il confine est - erano stati Pumenengo (4,1 nuovi casi ogni 1000 abitanti), Calcio (2,7), Torre Pallavicina (2,6), Credaro, Villongo, Predore, Castione e Rogno. C'è poi il focolaio di Arcene (5,7 casi ogni 1000 abitanti) e Brignano (4,3). Non è ancora chiaro se saranno questi o meno i Comuni interessati dalle nuove disposizioni. Come detto, la nuova zona arancione rafforzata non riguarda, per ora, questi Comuni.
In ospedale ricoveri da Brescia
Intanto, nei reparti Covid-19 di Treviglio e di Romano stanno arrivando nuovi ricoverati. Sono 72 a questa mattina, martedì 23 febbraio, una decina in più rispetto a settimana scorsa. Molti di questi provengono proprio dal Bresciano e sono stati trasferiti nella Bassa per alleggerire la pressione sui nosocomi della provincia confinante.
Scuole, aumentano le classi in quarantena
Anche il sindaco della città di Romano Sebastian Nicoli nei giorni scorsi aveva confermato che la situazione dei contagi stava nettamente peggiorando. Tra i dati che lo lasciano intuire ci sono ad esempio quelli sul numero di sezioni in quarantena, otto soltanto a Romano. Su tratta di tre sezioni dell’Istituto comprensivo «Rubini», del Doposcuola dell’Ic «Mottini», di due sezioni del liceo «Don Lorenzo Milani» e di due sezioni (su sette in totale) della scuola dell’infanzia paritaria «Olivari». «Purtroppo a livello scolastico constatiamo che la situazione a Romano è in questo momento peggiorata, i dati sono i più brutti dalla ripartenza di settembre» ha commentato Nicoli. Anche le scuole coinvolte erano due e le sezioni in quarantena tre: due all’asilo paritario e una al comunale. Il sospetto, confermato anche dai dati dell’Iss sulla circolazione delle varianti, è che la variante inglese del Coronavirus stia contribuendo ad alzare i numeri, dal momento che è più contagiosa della «versione» finora circolante in Italia. Anche sul fronte dei nuovi contagi, del resto, nell’ultima settimana i «picchi» registrati da Regione Lombardia su Romano non sono stati pochi.