Pontirolo Nuovo

Botte tra adolescenti per strada per "festeggiare un compleanno", intervengono i Carabinieri

Malmenano un coetaneo per strada per "fargli gli auguri": rimproverati da un passante, sono stati fermati e redarguiti anche dai Carabinieri.

Botte tra adolescenti per strada per "festeggiare un compleanno", intervengono i Carabinieri
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Botte e spintoni per strada tra 16enni, ma con i carabinieri si giustificano: "Era tutto un gioco".

A intervenire un cittadino di rientro dal lavoro

E’ allibito il cittadino, M.B., che nella serata di mercoledì 4 ottobre, vista la zuffa, è intervenuto in via Papa Giovanni XXIII chiamando le forze dell’ordine. Non immaginava che picchiare un amico fosse un modo per "festeggiare" il suo compleanno. Attorno alle 21.15, infatti, mentre rientrava dal lavoro si è fermato a rimproverare un gruppo di sette ragazzi, sei dei quali stavano malmenando un loro coetaneo, appendendolo al muro e gettandolo con forza a terra, sull’asfalto.
Quando ho visto la scena mi sono spaventato e preoccupato, perché il ragazzo, il più piccolo del gruppo, si è fatto male, tanto che faceva fatica a rialzarsi - ha spiegato l’uomo, che ha allertato gli avventori del vicino bar “Dollaro” e i carabinieri - Al mio richiamo il gruppo è fuggito via e così, in sella alla mia moto, ho fatto un paio di giri della zona: li ho ritrovati poco dopo nello stesso punto in cui li avevo incontrati e li ho rimproverati.
Di lì a poco, sul posto, sono giunti i militari che hanno raccolto le generalità dei sette giovani e ascoltato la loro versione dell’accaduto: a loro dire, altro non si era trattato che di un singolare modo di "festeggiare".

"Allibito dal menefreghismo degli adulti"

Due cose mi hanno sorpreso e amareggiato - ha affermato M. B. - da un lato il fatto che i giovani sembrassero ben educati, non dei teppisti: semplicemente, con ogni probabilità, non avevano la percezione di ciò che avevano appena fatto. Dall’altro, invece, che nessun altro adulto sia intervenuto, e che anche in quel momento, una volta appurato che i propri figli non fossero coinvolti, gli altri clienti del bar se ne siano lavati le mani. Io stesso sono stato “rimproverato” di essere stato troppo duro nei confronti dei ragazzi... Insegniamo ai nostri figli la differenza tra gioco e violenza.
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