Blitz nel capannone lager di clandestini, arrestati due indiani
Mercoledì mattina un'operazione congiunta di Polizia locale, Carabinieri e Ats ha chiuso un’attività illecita di produzione alimentare
A Bariano mercoledì mattina un'operazione congiunta di Polizia locale, Carabinieri e Ats ha chiuso un’attività illecita di produzione alimentare.
Il capannone lager
Dormivano su fogli di cartone passando giorno e notte a produrre dolci etnici in condizioni igienico disastrose. Mercoledì mattina a Bariano sono stati arrestati per l'ipotesi di capolarato il titolare della ditta, un indiano di 39 anni residente nel bresciano e l'unico dipendente in regola della società un altro indiano di 43 anni anche lui domiciliato nel bresciano. A fine 2022 era stato preso in affitto dal trentanovenne il capannone in via del Lavoro dove aveva avviato la produzione di dolciumi destinati ai suoi connazionali che vivono in Italia. Un’attività che non si fermava mai con il personale che non lasciava mai il posto di lavoro.
Appostamenti
Il capannone aveva però destato sospetti ai vicini. Le finestre che davano sulla zona produttiva erano state oscurate, il titolare e il suo luogotenente, il dipendente quarantatreenne erano stati notati versare i residui delle lavorazioni tra cui dell'olio di frittura nei fossi della campagna circostante. Le segnalazioni hanno così portato la Polizia locale del Distretto della bassa bergamasca orientale, agli ordini del comandante Arcangelo Di Nardo Dopo, ad effettuare una serie di appostamenti da cui è scaturito blitz congiunto di mercoledì mattina con i Carabinieri, l’Ats e Ispettorato del lavoro.
Il blitz
Nel laboratorio al momento dell’arrivo delle Forze dell’ordine erano presenti nove uomini maggiorenni di nazionalità indiana, di cui sette privi di permesso di soggiorno e dunque clandestini. Una volta identificati sono risultati senza contratto di lavoro, occupati in nero. I controlli hanno accertato che ai lavoratori venivano corrisposte retribuzioni non conformi a quanto previsto per legge, senza il rispetto degli orari di lavoro e diritti garantiti. Inoltre i nove erano costretti a situazioni alloggiative degradanti, in quanto quando non lavoravano, vivevano in piccoli locali adibiti allo stoccaggio di merci alimentari ma di fatto trasformati in camere con letti di fortuna, come bancali in legno e materassi poggiati al suolo, senza il rispetto delle basilari norme di salute e sicurezza previste, approfittando del loro stato di bisogno.
Denunce e sanzioni
Mercoledì è intervenuto anche il personale dell’ATS che constatato l’inidoneità igienico sanitaria. Oltre all’arresto del titolare e del suo braccio destro per capolarato, al termine delle operazioni, i locali, sono stati chiusi e posti sotto sequestro penale. L’attività produttiva è stata sospesa per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e per l’occupazione in nero di lavoratori oltre il limite stabilito dalla vigente norma. Le sanzioni amministrative comminate ammontano a 42.440 euro.