Treviglio

Blitz di Vittorio Sgarbi a Treviglio per visitare il Polittico: "Un capolavoro, sembra Mantegna" - VIDEO

Blitz del critico d'arte Vittorio Sgarbi oggi pomeriggio a Treviglio. Entusiasta, ha visitato la Basilica soltanto per rivedere il Polittico di San Martino.

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"Oro, potere... bellissimo. Il più bel polittico lombardo. Sembra Mantegna. Che capolavoro". E' un Vittorio Sgarbi entusiasta quello che ieri pomeriggio, venerdì 18 marzo, ha visitato la Basilica di San Martino di Treviglio. Una visita-lampo improvvisata durante un viaggio tra il Piemonte e Verona, soltanto per rivedere  il pezzo forte dell'arte trevigliese: il Polittico di San Martino, uno dei capolavori dell'arte lombarda, realizzato da Bernardo Zenale e Bernardino Butinone nel 1485 e conservato proprio in Basilica.

Blitz di Vittorio Sgarbi a Treviglio

Vittorio Sgarbi  oggi pomeriggio stava viaggiando insieme ai suoi collaboratori  su Brebemi, diretto dal Piemonte a Verona, dov'è atteso per un evento. Passando dall'uscita autostradale di Treviglio,   ha deciso su due piedi di venire in città e  si è presentato in piazza Manara attorno alle 17,  in auto. Immediatamente si è fiondato all'interno della Basilica. Non è chiaramente passato inosservato: dopo qualche selfie con alcuni passanti, la notizia del suo arrivo si è subito diffusa in tutta la città. Non solo: arrivando, Sgarbi si è "annunciato" telefonicamente all'amico e collega  onorevole Alessandro Sorte,  deputato brignanese di Forza Italia. A sua volta, quindi, Sorte si è attivato per avvisare il sindaco Juri Imeri e si  è precipitato ad accoglierlo nella chiesa cittadina.

Visita improvvisata (al buio, con la torcia) alla Basilica di San Martino

Nel frattempo,  il critico aveva già estratto dalla tasca la sua ormai proverbiale torcia e, nella Basilica buia, aveva cominciato a passare in rassegna un dipinto dopo l'altro della raccolta di proprietà della Parrocchia. Entusiasta.

Polittico di San Martino, Bernardo Zenale e Bernardino Butinone 1485 - Treviglio

L'allestimento del Polo museale del Polittico

Vittorio Sgarbi a Treviglio
Da sinistra: il sindaco Juri Imeri, il parroco monsignor Norberto Donghi, il critico d'arte Vittorio Sgarbi e l'onorevole Alessandro Sorte

Arrivato  davanti al Polittico di San Martino,  Vittorio Sgarbi ha esaltato entusiasta la qualità del dipinto quattrocentesco simbolo dell'arte lombarda e patrimonio inestimabile della città. Pochi minuti e anche il parroco monsignor Norberto Donghi è arrivato anch'egli sul posto, e il critico si  è complimentato vivamente con lui per l'idea di valorizzare  (finalmente) l'opera di Zenale e Butinone tramite l'allestimento di un polo  museale dedicato, proprio all'interno della stessa Basilica. Un progetto che è al momento in attesa di essere finanziato, tramite un bando della Fondazione Comunità bergamasca.

Sgarbi si è quindi fatto spiegare da monsignor Donghi i dettagli del progetto, convenendo con lui su un importante aspetto progettuale: la collocazione dell'opera. La sala del Polittico sarà una delle sale laterali alla Basilica, attualmente raggiungibile attraverso il coro.  All'interno della sala, bellissima, e ornata da due enormi armadi alti diversi metri,  la Sovrintendenza ha imposto per ragioni ignote di collocare il Polittico sul lato destro della sala. Una posizione che secondo Sgarbi sarebbe decisamente sbagliata.

Vittorio Sgarbi a Treviglio
Vittorio Sgarbi a Treviglio, oggi pomeriggio

"Va assolutamente collocato frontalmente all'ingresso, in una posizione d'onore - ha spiegato - Mi attiverò io stesso presso al Sovrintendenza, perché una posizione laterale sarebbe inadeguata".

Sgarbi e monsignor Donghi hanno concordato anche sulla necessità di arricchire la proposta del futuro polo  museale con altre opere della collezione parrocchiale, primo tra tutti, il presepe ligneo risalente al 16esimo secolo, opera di Giovan Angel del Maino, un altro capolavoro conservato nella Basilica cittadina.

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"Parroco, deve fare un bel museo in un posto così magico"

Poi Sgarbi si è di nuovo rivolto a Sorte, Imeri e a monsignor Donghi, raccomandandosi di "chiamarlo" quando sarà il momento di progettare davvero il polo museale. Anche per evitare interventi di "qualche improvvido  architetto".  "Dovete fare un bel museo in un posto così magico" ha concluso, per poi salutare il  piccolo e improvvisato "comitato d'accoglienza" radunatosi in piazza Manara, e ripartire alla volta di Verona.

 

 

 

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