Black-out per la neve, "Ci siamo scaldati con i fornelli": 54 sindaci bergamaschi protestano contro Enel - L'ELENCO
"Non possiamo parlare di digitalizzazione, telelavoro, telemedicina o banda larga se nelle abitazioni e nelle aziende non arriva la corrente elettrica".
Arriva la neve e migliaia di famiglie in tutta la Bassa restano senza corrente, alcune per quasi due giorni. E’ polemica anche su questo fronte dopo la pesante nevicata di lunedì.
A Masano senza corrente per 30 ore: "Ci siamo scaldati con i fornelli"
A Masano di Caravaggio e a Mornico al Serio i disagi più estesi, dove le famiglie «disalimentate», per dirla con il lessico un po’ tecnico di Enel distribuzione, sono state più di cinquecento. Con tutti i disagi connessi anche al fatto che senza corrente elettrica, si sono bloccati anche gli impianti di riscaldamento: «Ci siamo scaldati con i fornelli» hanno raccontato alcuni residenti della frazione di Masano (Leggi di più sul Giornale di Treviglio in edicola).
Anche a Mornico i disagi sono state pesanti, spiega il sindaco Eugenio Cerea. Ma in realtà sono davvero tantissimi i Comuni della pianura in cui i guasti causati dalla neve sono stati tanti e importanti, e hanno causato danni economici ingenti. Tanto che ben 54 sindaci hanno scritto al Prefetto, protestando e sollecitando interventi tempestivi da parte di Enel Distribuzione, la società che gestisce la rete elettrica.
Sono due i problemi principali, secondo i sindaci: la presenza di alberi ad alto fusto vicino ai cavi elettrici, e la necessità di investire per potenziare e ammodernare le cabine e la rete Enel.
Per la Cisl serve più personale
“Le ultime nevicate a cavallo del nuovo anno, con i conseguenti disagi nella fornitura dell’energia elettrica a famiglie e attività, – sostiene Carlo Varinelli, segretario generale Flaei Cisl Bergamo - Evidenziano l’urgenza di investire per rinnovare una rete elettrica spesso obsoleta e nel contempo per dare linfa vitale agli organici mediante pronte assunzioni. In questi giorni i numero dei lavoratori chiamati ad intervenire ai guasti è sottodimensionato rispetto alle richieste. Va da sé che in casi di emergenza i disagi diventano ingestibili non per cattiva volontà bensì per carenze effettive di organico”.
"Manutenzione ordinaria impossibile senza personale sufficiente"
“Anche ordinarie perturbazioni provocano interruzioni molto prolungate prima che si riesca a ripristinare la normalità – riprende Varinelli - Auspichiamo che il 2021 sia l’inizio di un nuovo percorso che Enel ha dichiarato di voler intraprendere (è servito uno sciopero!), con investimenti importanti nell’ordine di 14 miliardi e nuovo inserimenti di organico. Il rinnovamento è un passo non procrastinabile per una grande azienda come Enel che offre un servizio essenziale per la comunità” .
I sindaci scrivono al Prefetto
Intanto, sono ben 54 i sindaci bergamaschi, provenienti da tutti gli schieramenti politici, che in questi giorni hanno scritto al Prefetto di Bergamo Enrico Ricci chiedendo di fare pressione sui Ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture, perché insieme ad E-Distribuzione e Arera si programmino i dovuti interventi di manutenzione e miglioramento della rete elettrica provinciale.
"Non possiamo parlare di digitalizzazione se non arriva la corrente"
"I disagi arrecati a migliaia di cittadini per l’interruzione di fornitura dell’energia elettrica iniziano a diventare un serio problema – evidenziano i primi cittadini - Non possiamo parlare di digitalizzazione, telelavoro, telemedicina o banda larga se nelle abitazioni e nelle aziende non arriva la corrente elettrica. Inoltre, da diversi mesi si verificano costanti cali di tensione che danneggiano in modo irreparabile le attrezzature collegate alla rete, causando danni economici ad aziende e famiglie".
I sindaci, inoltre, evidenziano la necessità di un miglior sistema di comunicazione con E-distribuzione: "Non sempre siamo aggiornati sul perché di queste continue interruzioni o cali di tensione e non possiamo così rispondere alle centinaia di richieste che i cittadini ci sottopongono".
Protesta per i black-out: tutti i sindaci firmatari
I sindaci della Bassa firmatari sono stati venti: Giuseppe Togni di Cavernago, Chiara Drago di Cologno al Serio, Eugenio Cerea di Mornico al Serio, Juri Imeri di Treviglio, Gianmario Gatta di Cortenuova, Claudio Bolandrini di Caravaggio, Amilcare Signorelli di Morengo, Sebastian Nicoli di Romano di Lombardia, Daisy Pirovano di Misano Gera d’Adda, Mauro Brambilla di Fontanella, Mario Seghezzi di Martinengo, Beatrice Bolandrini di Brignano Gera d’Adda, Gabriele Riva di Arzago d’Adda, Caterina Vitali di Ciserano, Andrea Rota di Bariano, Gigliola Breviario di Pontirolo Nuovo, Giovanni Battista Forlani di Cividate al Piano, Raffaele Assanelli di Fara Gera d’Adda, Corrado Quarti di Osio Sotto e Mario Mazza di Palosco.
Con loro anche i sindaci Davide Casati, Scanzorosciate; Camillo Bertocchi, Alzano Lombardo; Claudio Cancelli, Nembro; Stefano Locatelli, Chiuduno; Claudia Colleoni, Cenate Sopra; Marco Zoppetti, Endine Gaiano; Luciano Redolfi, Bolgare; Ivan Moriggi, Comun Nuovo; Manuel Bentoglio, Grassobbio; Natalina Valoti, Pradalunga; Andrea Epinati, Entratico; Lucio De Luca, Azzano San Paolo; Sergio Spampatti, Cazzano Sant'Andrea; Marco Gallizioli, Leffe; Michele Jacobelli, Palazzago; Giorgio Bertazzoli, Sarnico; Cristian Vezzoli, Seriate; Selina Odette Fedi, Zogno; Elena Grena, Gorlago; Simone Tangorra, Stezzano; Cinzia Locatelli, Cerete; Sergio Locatelli, Carvico; Claudio Ferrini, Valbrembo; Luisa Gamba, Curno; Paola Pagnoncelli, Suisio; Paolo Pelliccioli, Mozzo; Maickol Duzioni, Levate; Marco Milesi, San Giovanni Bianco; Diego Gatti, Montello; Mariagrazia Vergani, Ranica; Alessandro Frigeni, Almenno San Bartolomeo; Battista Cristinelli, Parzanica; Massimo Morstabilini, Clusone; Thomas Algeri, Cenate Sotto.