Operazione

Bancarotta fraudolenta e riciclaggio, sette arresti e sequestri per 162 milioni di euro

Nel 2017, a Palazzolo, un corriere era stato fermato con contanti e due pistole

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Sette arresti e sequestri per 162 milioni: è il risultato dell'operazione dei carabinieri e della Guardia di Finanza di Milano che ieri, giovedì 9 febbraio, hanno effettuato sette misure cautelari per associazione a delinquere volta a commettere reati fiscali, bancarotta fraudolenta e riciclaggio. Dei soggetti, uno si trova in carcere, due agli arresti domiciliari e quattro hanno l’obbligo di dimora. Si tratta di una maxi-frode nel settore edilizio, con somministrazioni irregolari di manodopera mascherate con falsi contratti d’appalto ed evasione degli oneri previdenziali.

Associazione a delinquere

Nello specifico, i reati sarebbero indebita compensazione di crediti tributari e previdenziali inesistenti per almeno 59 milioni di euro, commissione di reati fiscali per altri 58 milioni di euro, bancarotta fraudolenta per cento milioni e passivo nei confronti dell’Erario pari a 173 milioni di euro, riciclaggio ed auto-riciclaggio per 73.391.430 euro. I militari hanno anche fatto un sequestro preventivo di 162.750.973 euro e 45 perquisizioni nei confronti di 22 indagati.

Le indagini sono iniziate nel 2016, in seguito a un controllo in un cantiere del Pavese, in cui gli ispettori hanno scoperto una serie di società gestite dallo stesso commercialista, che provvedeva ad attuare i giri loschi per conto dei membri dell’associazione, in maniera tale da non pagare i contributi ai propri dipendenti.

Corriere fermato con contanti e pistole

Il 24 gennaio del 2017, tra l’altro, le Forze dell’ordine avevano già perquisito sei indagati e sequestrato dei beni. Inoltre, in seguito a Palazzolo sull’Oglio (provincia di Brescia) era stata intercettata una vettura con a bordo, nascosti in uno scomparto segreto del vano motore, 770 mila euro in contanti. Erano il risultato dell’attività di riciclaggio, appena ritirati da una banca croata, come la maggior parte di quelle a cui i sospettati si rivolgevano per ripulire il denaro. Uno degli indagati, in quell’occasione, era stato arrestato in quanto trovato in possesso di due pistole calibro 7,65 con matricola abrasa.

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