Aveva scaricato oltre mille foto e video pedopornografici: arrestato sessantenne bergamasco
Un italiano di sessant'anni, residente nella provincia di Bergamo, è stato arrestato per detenzione di materiale pedopornografico.
L'uomo, stando a quanto scoperto dai carabinieri, deteneva oltre mille tra foto e video pedopornografici.
L'indagine da una segnalazione internazionale
"Grazie ad una complessa e articolata attività di indagine finalizzata al contrasto della pedopornografia online, condotta dagli investigatori del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Milano in collaborazione con la Sezione di Bergamo e sotto il coordinamento della Procura di Brescia, è stato tratto in arresto un uomo italiano sessantenne, residente nella provincia di Bergamo, colto nella flagranza del reato di detenzione di materiale pornografico realizzato attraverso lo sfruttamento di minorenni".
Ad annunciarlo, nella mattinata di oggi domenica 20 luglio, è la stessa Provincia di Bergamo, che ha reso note anche le modalità con cui si sono mossi gli inquirenti: l’attività investigativa è partita dall’analisi di una serie di segnalazioni internazionali, originate dall’organizzazione statunitense “National Center for Missing & Exploited Children”, giunte al Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online
(C.N.C.P.O.), operante in seno al Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica. Alla prima segnalazione, risalente al 2021 e relativa al caricamento di file pedopornografici su due popolari piattaforme cloud, hanno fatto seguito ulteriori e più recenti alert relativi a condotte analoghe, a dimostrazione della costante ricerca di materiale illecito da parte dell’indagato. La grande quantità di file caricati su tali piattaforme - in un arco temporale compreso tra febbraio 2021 e maggio 2024 - ha reso necessaria una complessa e laboriosa analisi delle connessioni internet utilizzate a tale scopo, al termine delle quali è stato possibile risalire al sessantenne bergamasco.
La perquisizione e l'arresto
La perquisizione domiciliare e informatica, eseguita dagli specialisti della Polizia Postale, ha consentito di individuare un gran numero di dispositivi di archiviazione di massa, oltre ai predetti spazi cloud - hanno reso noto gli inquirenti - A seguito dei successivi approfondimenti investigativi sono stati individuati oltre 1000 file di natura pedopornografica, che vedevano coinvolti bambine e bambini, anche in tenerissima età. I dispositivi informatici e gli spazi cloud sequestrati saranno sottoposti a ulteriori analisi forensi allo scopo di definire tutti gli aspetti delle condotte illecite e, soprattutto, di contribuire ai costanti sforzi investigativi finalizzati all’identificazione delle giovani vittime, in Italia e all’estero.
E proprio a tale scopo, gli uomini e le donne della Polizia Postale effettuano un monitoraggio h24 dell’intera rete Internet e analizzano le preziose segnalazioni che giungono dai cittadini attraverso i 18 Centri Operativi e le 82 Sezioni presenti su tutto il territorio nazionale, oltre che dal sito internet del Commissariato di P.S. Online (www.commissariatodips.it).
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