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Attraversare a nuoto lo stretto di Messina, impresa riuscita per Giorgio e Federica

Il farese Giorgio Castellari e la boltierese Federica Barbieri, entrambi della "Master Osio" hanno tagliato il traguardo soddisfatti

Attraversare a nuoto lo stretto di Messina, impresa riuscita per Giorgio e Federica
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A nuoto attraverso lo stretto di Messina: missione compiuta per il farese Giorgio Castellari e la boltierese Federica Barbieri, alla seconda traversata in due anni.

La traversata dello stretto di Messina

"Non chiamatemi eroe, non ho fatto nulla di eccezionale". Ci tiene a sottolinearlo bene, Giorgio Castellari, quando racconta la propria avventura a nuoto lungo lo stretto di Messina, affrontata in una giornata in cui tutto sembrava allineato contro di lui e gli altri 24 atleti che, il 22 settembre scorso, si erano iscritti alla manifestazione di traversata dello stretto più famoso d’Italia. Una nuotata neanche troppo lunga – circa 3 chilometri – per chi fa nuoto a un certo livello, sebbene la distanza sia poi raddoppiata a causa del mare molto agitato, che ha convinto gli organizzatori a spostare la partenza e costretto gli atleti ad attraversare lo stretto in diagonale.

"Sei chilometri sono comunque una distanza non eccezionale – precisa sempre Castellari – A livello sportivo, dunque, non ho fatto nulla di che, ma ne sono soddisfatto sia per come ci sono arrivato, sia per quelle che erano le premesse nel giorno dell’evento".

L'emozione della "prima volta"

Farese dalla nascita, project manager di 58 anni, Giorgio infatti nuota da una vita, sebbene si sia affacciato all’agonismo solamente negli ultimi anni iscrivendosi alla "Master Osio", con cui si allena dalle due alle tre volte a settimana.

"Ho sempre aborrito le acque libere – confessa – L’anno scorso, però, la compagna di squadra e amica Federica ha fatto la traversata dello stretto e quando è tornata era così entusiasta che mi ha convinto: quest’anno lei l’ha ripetuta, io l’ho fatta per la prima volta. Ciò che la rende così emozionante è che tu fissi una data un anno prima, poi ti giochi il tutto per tutto: se il tempo è brutto, vai in Sicilia, non nuoti e ti tocca tornare indietro senza poter compiere la traversata".

E così ha rischiato di fare proprio Giorgio, che il giorno della traversata, così come gli altri iscritti, ha dovuto fare i conti con condizioni meteo avverse.

"Gli organizzatori vedendo il vento e il mare così mosso non ci davano molte possibilità di riuscita, ma alla fine ce l’abbiamo fatta – ha raccontato – E’ stato emozionante perché a quest’età diventa una sfida con te stesso, l’orgoglio di poter dire “Sì, ce la faccio”".

Così Giorgio, che nel corso dell’anno si è preparato alla traversata prendendo parte ad alcune manifestazioni sul lago d’Orta, ha completato la propria impresa in un’ora e 49 minuti ed è potuto rientrare nella Bergamasca soddisfatto e più entusiasta di prima.

"Non tanto per il risultato in sé, quanto per l’emozione del momento e che il nuoto sa dare dopo tanta preparazione", ha concluso.

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