Il caso

Arrestata e passaporto ritirato, avvocato "ostaggio" in Kenya: "Non cederò alle estorsioni"

Verdellese, 58 anni, da anni fa la spola tra le bergamasca e Malindi: è accusata di omessa custodia di animali

Arrestata e passaporto ritirato, avvocato "ostaggio" in Kenya: "Non cederò alle estorsioni"
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Dal 28 dicembre scorso si trova agli arresti domiciliari nella sua casa di Malindi, in Kenya, con il passaporto sotto sequestro e un processo penale aggiornato a lunedì, 29 gennaio.

Tutto per il morso di un cane

E’ la vicenda che vede protagonista l’avvocato verdellese Rita Duzioni, 58 anni, sposata e madre di un figlio, accusata di omessa custodia di animali dopo che, lo scorso 18 aprile, uno dei suoi cani aveva morso il polpaccio della manager director del resort «Lion in the sun» di Flavio Briatore, la bresciana Chetrin Gelmi.

Quel giorno la Duzioni si trovava in Italia. Fu una delle sue guardie, infatti, a dimenticare di chiudere il cancello di Adamson Place, il residence dove la 58enne trascorre diversi mesi ormai da molti anni. I suoi cinque cani uscirono in strada incontrando la manager del resort che si trova a pochi passi dall’abitazione dell’avvocato verdellese in compagnia del suo cane. Uno di loro, Simba - un giriama del posto, un meticcio - l’ha morsa al polpaccio procurandole una ferita curata con dieci punti di sutura e dieci giorni di prognosi.

«Durante il processo la signora ha raccontato di essersi spaventata e di aver dato un calcio e poi tirato la coda al cane - ha raccontato Duzioni - Come è prevedibile l’animale ha reagito. Gli altri cani, così come il suo, non sono rimasti né coinvolti né feriti. Se avessero voluto aggredirla si sarebbero avventati su di lei. Sono cani buoni, da guardia sì, ma non sono razze pericolose. Li ho salvati dalla strada, vaccinati, sterilizzati e nutriti».

La battaglia sul risarcimento

Dopo essere stata avvisata di quanto accaduto la Duzioni si è accordata direttamente con Gelmi per un risarcimento di circa 50mila scellini (circa 300 euro), salvo poi trovarsi una denuncia penale.
Il 28 dicembre Duzioni viene a sapere che la polizia la sta cercando, si presenta a Malindi, le prendono le impronte digitali e le ritirano il passaporto confinandola ai domiciliari.
All'udienza del 5 gennaio a Duzioni viene invece mostrato un foglietto di carta (poi fatto sparire) con la richiesta di risarcimento di 2.990.000 khs (20mila euro) per acconsentire all'archiviazione e al rilascio del passaporto.

«Se non si tratta di estorsione questa non saprei proprio in quale altro modo chiamarla - ha sottolineato - Fin dall’inizio hanno cercato di mettermi in difficoltà per spingermi a cedere e pagare, ma non ho intenzione di farlo. Purtroppo da anni, in Kenya, si assiste a episodi di questo tipo dove italiani denunciano altri italiani solo per estorcere denaro. Tutto questo mi sta costando molto a livello umano, ma non ho intenzione di cedere».

"Non cederò alle estorsioni"

La prossima udienza sarà appunto lunedì ed è probabile che si arrivi a sentenza. Intanto però, mercoledì, si è tenuta l’udienza civile dove il giudice ha quantificato come valore massimo della causa 500mila scellini (circa 3mila euro).

«Un sesto di quello che la Gelmi mi ha chiesto - ha evidenziato - I nodi iniziano a venire al pettine. Domani consegnerò il libretto della mia auto il cui valore è di molto superiore e dovrei riuscire ad avere indietro il mio passaporto. Ormai hanno capito che in sede penale non riusciranno ad ottenere niente e puntano sul civile. Se mi avesse chiesto questa cifra fin dall’inizio l’avremmo chiusa facilmente, ma la richiesta spropositata unita allo schiaffo ricevuto in Aula da parte dell’avvocato della Gelmi mi hanno fatto pensare che si tratta di una questione personale, anzi direi razziale».

Una volta riottenuto il passaporto Duzioni potrà fare rientro in Italia raggiungendo il figlio (il marito, ciseranese, è rimasto con lei in Kenya, ndr) e riprendendo così le sue attività: «Mio marito ha problemi di salute e non può più lavorare, devo rientrare per prendermi cura della mia famiglia».
Proprio questa mattina Duzioni ha fatto sapere che la Gelmi ha rifiutato la proposta dei 500mila scellini richiedendone almeno 1200 (circa 7500 euro).

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