Anche quest’anno non cambiare: stessa spiaggia, stesso fiume e... stessa immondizia
Le rive del fiume Serio a Romano tornano ad affollarsi nei weekend estivi, ma insieme a bagni e picnic torna anche l’inciviltà dell’abbandono dei rifiuti. Un problema che si ripresenta puntualmente, tra incuria e paradossi ambientali.

Le rive del fiume Serio a Romano tornano ad affollarsi nei weekend estivi, ma insieme a bagni e picnic torna anche l’inciviltà dell’abbandono dei rifiuti. Un problema che si ripresenta puntualmente, tra incuria e paradossi ambientali.
Il richiamo del fiume
Con l’arrivo delle prime vere ondate di calore, centinaia di cittadini hanno risposto al richiamo del fiume Serio, cercando sollievo e relax tra le sue fresche acque nella zona di Romano. Una consuetudine che si ripete ogni anno, una tradizione quasi rituale per gli abitanti della zona. La pista ciclopedonale che collega il Parco del Serio alle aree comunali diventa teatro di un via vai continuo di famiglie, giovani e gruppi di amici.
Le piccole spiagge lungo il fiume si trasformano in luoghi di ritrovo: teli da bagno, risate, barbecue accesi, picnic all’ombra degli alberi. Un quadro bucolico e apparentemente idilliaco, dove la natura e il bisogno umano di evasione si incontrano.
Il rovescio della medaglia
Ma dietro a questa cartolina estiva si cela, puntuale, l’altra faccia della medaglia. Quella sporca, degradata, irrispettosa. Nonostante gli sforzi delle istituzioni locali, gli accordi con la società di raccolta rifiuti e la presenza di zone designate per l’accumulo ordinato dei sacchi (come quella a ridosso della sbarra per Fara Olivana), l’abbandono selvaggio dei rifiuti resta una piaga. Anche quest’anno, come i precedenti, la domenica sera lascia spazio allo sconforto: bottiglie, piatti di plastica, sacchi colmi lasciati ovunque. Persino una sedia è stata trovata incastrata tra i cespugli, come se chi l’avesse portata volesse comodamente godersi lo scempio compiuto. Un gesto grottesco, che mette in luce un problema culturale prima ancora che ambientale.
Il paradosso dell’inciviltà
Nel 2025, in piena epoca di transizione ecologica, in un territorio dove il fiume Serio rappresenta una delle poche risorse naturali rimaste, è paradossale dover ancora parlare di inciviltà diffusa. È un paradosso vedere cittadini cercare benessere e frescura in mezzo alla natura, e allo stesso tempo distruggerla con un comportamento irresponsabile. I rifiuti non sono solo un problema estetico: inquinano, deturpano, minacciano flora e fauna locale, e contribuiscono al degrado di un patrimonio comune. È evidente che le campagne di sensibilizzazione, da sole, non bastano. Servono controlli, sanzioni ma soprattutto un cambio di mentalità. Perché il rispetto dell’ambiente non dovrebbe essere un’opzione, ma un dovere civico. E perché, se ogni estate si ripete la stessa storia, è evidente che qualcosa o qualcuno non ha imparato nulla.


