Epatite A a scuola, due bimbi malati

Due casi di Epatite A a scuola e all'Istituto comprensivo di Martinengo in via Allegreni scoppia l'allarme. E' il terzo caso in un anno nella Bassa.

Epatite A a scuola, due bimbi malati
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Epatite A a scuola, allarme a  Martinengo. E’ il terzo caso in un anno nella Bassa, dopo Treviglio e Antegnate. Intanto, a Crema si sono invece verificati tre casi di scabbia.

Due casi di Epatite A a scuola

La notizia è stata diffusa ieri, mercoledì, dalla stessa scuola, con una circolare diretta ai genitori e al personale scolastico che riporta una comunicazione del dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria dell’Ats di Bergamo. La circolare disponibile sul sito della scuola.  L’Istituto ha convocato per domani, venerdì, alle 13.30, alunni e familiari per un incontro informativo e per vaccinare gli bambini «a rischio»: quelli che potrebbero aver frequentato lo stesso bagno in cui potrebbero essere stati anche i due bambini malati (il virus si può trasmettere per via fecale).

Contagiosa ma non grave

Nessun allarmismo, comunque: l’epatite di ceppo A è una malattia molto contagiosa ma non grave e facilmente curabile. I due casi si sono verificati in una classe delle elementari e i due coinvolti sono due ragazzini appartenenti allo nucleo familiare.  Leggi l'intervista all'esperto.
Il motivi dell'invito sono due, come si legge nella seconda parte della comunicazione. Si tratterà di «un incontro informativo cui seguirà l'effettuazione della vaccinazione anti Epatite A, da parte del personale sanitario dell'Ufficio di Sanità Pubblica di Treviglio e Romano».

Profilassi per chi ha usato gli stessi bagni

Una comunicazione che ha scatenato l'allarme generale tra i genitori degli alunni, ma a cui è seguita un’altra comunicazione, che ha ristretto il nucleo d'infezione e il pericolo di contagio.
«Alcuni alunni hanno ricevuto solamente il foglio informativo, mentre altri hanno ricevuto anche la scheda da compilare per sottoporsi alla vaccinazione: si tratta di una scelta fatta in base al rischio di contagio, perciò per alcuni alunni che non hanno utilizzato i bagni “a rischio” non è prevista la profilassi» si legge nella comunicazione. «La dirigente resta a disposizione per chiarimenti ed è possibile contattarla anche telefonicamente chiamando la scuola».
Giovedì mattina, contattato telefonicamente, l’Istituto non ha tuttavia voluto commentare l’accaduto. Non è noto quanti siano in totale gli alunni sottoposti a profilassi. Seguono aggiornamenti.

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