Alla festa patronale inaugurato il nuovo mezzo per il trasporto sociale
Dopo la messa il vescovo emerito di Fidenza, invitato dal parroco, ha benedetto il veicolo donato dalla farmacia comunale all'associazione "Noi con voi"
Il presidente della farmacia comunale Silvano Sacchi ha consegnato le chiavi del nuovo veicolo attrezzato per il trasporto sociale al presidente dell'associazione "Noi con voi" Antonio Colla, subito dopo la messa solenne celebrata per la festa patronale di Martinengo.
Un nuovo mezzo per il trasporto sociale
Questa mattina, lunedì 5 febbraio, alle 10.30 è stata celebrata la messa solenne in onore di sant'Agata, santa patrona della città, presieduta da monsignor Carlo Mazza, vescovo emerito di Fidenza invitato dal parroco don Vittorio Bonati, legato a lui da profonda amicizia. Nei primi banchi le autorità comunali e le Forze dell'ordine mentre, accanto all'altare, da un lato hanno campeggiato i labari delle associazioni cittadine, dall'altro hanno levato le loro splendide voci i cantori della corale cittadina. Fuori il mezzo attrezzato nuovo fiammante, un «Fiat Doblò Combi», parcheggiato davanti al sagrato, che d'ora in avanti sarà a disposizione dei volontari che si occupano del trasporto sociale.
Un veicolo donato dalla farmacia comunale
"Siamo felici di poter fare un gesto concreto per la nostra comunità, soprattutto a chi ha più bisogno - ha detto il presidente Sacchi sul sagrato, dopo la messa - siamo qui per questo e, in questo giorno particolare, vogliamo dare il nostro contributo".
A prendere la parola è stato anche il primo cittadino Mario Seghezzi.
"Grazie di cuore soprattutto per il lavoro dei volontari - ha sottolineato - non si muoverebbe se dietro non ci fossero cuore e spirito per far marciare le ruote. Grazie anche alla farmacia comunale che si è messa in gioco per arrivare ad avere un veicolo con queste potenzialità".
"Un saluto cordiale a tutti voi e alle autorità qui presenti oggi - è intervenuto a ruota Colla - il sindaco e tutta l'Amministrazione comunale, il presidente della farmacia, il dottor Marco Daldossi, il parroco, il capogruppo degli alpini Ulisse Martinelli, che ringrazio vivamente per averci aiutato nella ricerca del mezzo. Il sottoscritto, in qualità di presidente dell'associazione, a nome di tutte le volontarie e i volontari ringrazia per la nuova vettura donata per il trasporto di anziani con problemi di deambulazione, facilitati al trasporto grazia al sollevatore per carrozzelle. Il nostro obiettivo è essenzialmente questo: essere d'aiuto ai nostri anziani più deboli, e in questi 19 anni di servizio abbiamo effettuato 28mila 500 prestazioni a favore dei cittadini della nostra comunità. Da ultimo, ma non per importanza, un grazie a tutti i volontari e alle volontarie per la loro disponibilità".
Poi la consegna delle chiavi da parte di Sacchi nelle mani di Colla e la benedizione di monsignor Mazza.
"Una donna patrona della comunità: la Chiesa ha precorso i tempi"
Nell'omelia pronunciata dal vescovo emerito di Fidenza, il quale si è complimentato per la bellezza delle chiesa parrocchiale, è emersa una riflessione sulla patrona cittadina.
"La Chiesa è stata molto preveggente mettendo a capo di una comunità una donna, anticipando la condizione femminile odierna - ha esordito - E non una qualsiasi ma una vergine e martire. Quando i vostri padri della fede hanno scelto la vostra patrona probabilmente non immaginavano le situazioni che viviamo oggi, fino all'estremo dei femminicidi... Eppure lei è attuale e ci insegna molto: è stata una donna vera, non una bambolina, una che ha vissuto pienamente la sua personalità. Questo credo sia importante anche per gli uomini qui presenti, in quanto non si può prescindere dalla donna: ognuno ha le sue idee a riguardo che io non sto a censire ma essa resta sempre un grande mistero per noi maschi e in genere nelle vicende umane, perché ha sempre esercitato un grande potere senza farlo valere. Dunque ha guidato la Storia. Celebriamo una sorta di eroina, che è rimasta se stessa, che non si è piegata a nessun potere, nemmeno a quello ipnotico dell'erotismo. Attraverso di lei, possiamo entrare nel mistero della donna: della sua personalità, della sua tipica forza d'animo, della sua capacità di resistere di fronte a qualsiasi illusione, allusione e seduzione. Sant'Agata è stata in grado di essere integra e fedele a colui che aveva scelto nella sua vita, Gesù. Era una donna colta, di buona famiglia, aveva tutto ma le mancava l'essenziale: e ha scelto l'essenziale per non essere una donna qualsiasi, senza qualità. Ha saputo edificare se stessa costruendo la sua personalità, oggi ce n'è molto bisogno per tutti. Questo a partire da quello che siamo, dal progetto di Dio su di noi, c'è sempre una perfezione da raggiungere".
Poi le ultime considerazioni.
"Il cristiano non si chiude in se stesso, nell'egocentrismo e nell'egoismo, ma esce e fa del bene - ha rimarcato - se non lo facciamo non siamo nessuno, nessuno si ricorderà di noi. Siamo chiamati tutti alla santità, partendo dalle qualità che abbiamo. Sono contento che ci sia anche il sindaco, che rappresenta tutta la cittadinanza: tutti dobbiamo sentire la responsabilità di far vivere bene la nostra comunità, di renderla aperta, solidale, costruttiva. Agata significa buona, per cui siete chiamati ad essere buoni, non bonaccioni. Era vergine: verginità tuttavia non è solo assenza di sessualità, significa essere liberi di amare con tutto e il cuore e la mente il Signore. Questa è la verginità vera dei preti, se ci riescono, dei frati, dei religiosi e delle religiose che hanno fatto il voto di verginità, di castità della mente. Agata era anche martire: ai suoi tempi c'erano le persecuzioni, dettate dal timore di perdere il potere. Il martirio infatti ha una valenza politica incredibile, crea problemi, destabilizza. E la fede in Cristo ci richiama a una forma di martirio quotidiana, vale a dire a prendere ognuno la propria croce e seguirlo. Oggi, forse a causa del Covid, c'è una forma di intolleranza incredibile, il martirio aiuta a disciplinare se stessi a padroneggiarsi, ci chiama ad essere buoni e tolleranti, la patrona quindi diventa la guida illuminata".
"Gli angeli della statua della patrona sono in restauro"
Prima di concludere la messa il parroco ha salutato lo stuolo di religiosi che hanno concelebrato la messa e tutti i presenti ha chiesto ai fedeli di osservare la statua di sant'Agata.
"Ringrazio chi ha collaborato alle celebrazioni ma non tutti si sono accorti che manca qualcosa - ha detto - gli angeli: a causa dell'incendio (quello nel deposito della sacrestia avvenuto l'anno scorso ndr.) sono in restauro. Li riavremo l'anno prossimo. Intanto grazie anche ai bambini della scuola materna che hanno realizzato i fiori: il primo compito che abbiamo oggi è trasmettere alle giovani generazioni una testimonianza cristiana. Il problema non sono gli anziani, che stanno bene e sono in salute, oggi ne abbiamo qui tanti. E' ai giovani che dobbiamo dedicarci di più ".
Foto 1 di 8Il vescovo emerito di Fidenza monsignor Carlo Mazza
Foto 2 di 8I fedeli durante la messa
Foto 3 di 8Religiosi, autorità e associazioni al termine della messa
Martinengo Inaugurato il nuovo mezzo per il trasporto sociale durante la festa patronale
Foto 4 di 8Il mezzo attrezzato davanti al sagrato
Foto 5 di 8Antonio Colla ringrazia a nome dei volontari di "Noi con voi"
Foto 6 di 8Il vescovo emerito di Fidenza benedice il mezzo
Foto 7 di 8I volontari di "Noi con voi" e il capogruppo degli alpini Ulisse Martinelli
Foto 8 di 8La statua di sant'Agata senza gli angeli in restauro