Alex potrà vivere con la sua famiglia grazie alla "Seco"
Il 28 dicembre lo sfratto dalla loro casa di Arcene, giovedì scorso la consegna delle chiavi della nuova abitazione in via Correggio
Alex Milani potrà ancora vivere con papà Giacinto Martino e mamma Giovanna Mazzoleni. Si è risolta nel migliore dei modi la triste vicenda dei coniugi Milani, che negli ultimi mesi del 2023 hanno dovuto lottare con la costante minaccia di vedersi strappare il proprio figlio di 36 anni, invalido al 100% dalla nascita a causa di una malattia genetica molto rara. Tutta colpa dello sfratto esecutivo che il custode giudiziario Margherita Molinari aveva fatto recapitare loro a inizio dicembre dopo che l’appartamento di via Dante Alighieri 21 ad Arcene, dove vivevano, era stato pignorato e venduto all’asta in seguito al fallimento dell’osteria che avevano aperto a Pontirolo.
Lo sfratto e l'appello
"Lo scorso 28 dicembre l’ufficiale giudiziario si è presentato alla nostra porta – ha ricordato mamma Giovanna – e ci ha intimato non solo di lasciare l’appartamento, ma anche di garantire ad Alex una nuova sistemazione nel più breve tempo possibile, perché in caso contrario ce l’avrebbero portato via, consegnandolo a una struttura ospedaliera. Ma non potevamo permetterlo perché lì dentro, nonostante le cure, nostro figlio sarebbe morto dopo poco tempo. Fin dalla nascita infatti, Alex ha sempre vissuto in simbiosi con me e senza la mia vicinanza, che gli riservo 24 ore su 24, non sopravvivrebbe a lungo. Per questo, disperati, ci siamo rivolti a mia nipote che per fortuna ha accettato di ospitarci nella sua casa di Bergamo fino a che non avessimo trovato una nuova dimora. Così, dopo aver trasportato tutti i nostri mobili e tutti i nostri averi in un deposito temporaneo, ci siamo trasferiti da lei il 3 gennaio, con la speranza di trovare al più presto una casa tutta nostra".
Una casa grazie alla "Seco"
Una speranza che in fondo i coniugi Milani non hanno mai perso e che la scorsa settimana è stata trasformata in realtà grazie alla Seco, la "Società Edificatrice Case Operaie".
Abbracciando gli ideali di generosità, sensibilità e impegno nel sociale tanto cari al suo fondatore, monsignor Ambrogio Portaluppi, la Seco ha deciso di assegnare ad Alex e alla sua famiglia un immobile nello storico complesso residenziale di via Correggio.
"Giovedì scorso, quando il presidente Renato Gatti e l’architetto Alessandro Invernizzi mi hanno consegnato le chiavi, non potevo crederci – ha raccontato ancora Mazzoleni – È stato davvero un grande giorno, soprattutto per Alex che, nelle sue condizioni, meritava maggiore rispetto e tutela da parte delle istituzioni locali, che invece hanno preferito voltargli le spalle dimenticando volutamente la sua disabilità".
A breve il trasloco a Treviglio
Ma questo ormai appartiene al passato. Ciò che più conta adesso è il presente, con la possibilità di scrivere un nuovo importante capitolo della loro storia.
"Dobbiamo preparare la nostra nuova casa all’arrivo di Alex, trasformandola in un luogo accogliente e adatto alle esigenze di un disabile che è come un neonato di 36 anni, visto che è allettato, non comunica e si alimenta artificialmente".
Proprio per questo, subito dopo aver ottenuto le chiavi, Giovanna si è messa in moto non solo per sbrigare le prime pratiche burocratiche, attivando le varie utenze, ma anche per imbiancare l’intero appartamento, strutturato su due piani e composto da cucina e soggiorno in un unico ambiente, due camere da letto, due bagni e un terrazzo.
"Ovviamente la camera di Alex, dove dormirò anch’io, sarà situata al primo piano, accanto alla cucina, al soggiorno e a uno dei due bagni – ha rivelato – Sarà attrezzata da cima a fondo, come un’autentica stanza di ospedale, per continuare a garantirgli la medesima assistenza che aveva nella nostra vecchia casa, ma la dipingeremo con colori accesi e vivaci per non lasciare spazio alla tristezza e renderla più simile a una vera stanza. Ci servirà almeno un mese per mettere tutto a posto e compiere il trasloco, ma sono certa che alla fine sarà bellissima".
Non a caso, malgrado l’ostacolo rappresentato dalla lunga scala che separa l’ingresso dell’appartamento dal piano strada, e che Alex percorrerà soltanto la prima volta a bordo del suo lettino trasportato dai medici della Croce Rossa, c’è da giurare che ben presto i Milani e il loro ragazzo potranno archiviare l’incubo vissuto nell’ultima parte del 2023, finalmente certi che nessuno potrà più dividerli.