Ai domiciliari per vari furti, evade e finisce... di nuovo ai domiciliari
Non è la prima volta: il 27enne era già stato arrestato la notte del 27 settembre scorso per evasione, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
I carabinieri della Stazione di Rivolta d’Adda hanno arrestato per evasione un cittadino italiano di 27 anni, con precedenti di polizia a carico. L’uomo si trova agli arresti domiciliari dal maggio scorso quando era stato arrestato in provincia di Milano dopo una notte di furti: a fine aprile, lui e altri due complici avevano rubate delle biciclette dal cortile di un’abitazione di Rivolta d’Adda, poi erano andati in un comune della provincia di Milano e, in piena notte, avevano fatto due furti presso un ristorante e un bar, dove, dopo avere forzato le porte di accesso, si erano impossessati di tablet, PC, denaro contante e bottiglie di vino.
Evade dai domiciliari e finisce in carcere
Ieri la pattuglia dei carabinieri di Rivolta, verso le 16, era andata a controllare che fosse in casa. Hanno citofonato in abitazione, senza ottenere risposta. Poco dopo, hanno visto arrivare il 27enne che rientrava verso casa, in palese violazione a quanto impostogli.
L’uomo ha giustificato la sua assenza con una scusa che, dagli accertamenti, è risultata falsa. Da qui l'arresto. Questa mattina, tuttavia, 28 ottobre, il giudice ha convalidato dell’arresto ma non ha disposto il carcere, rinnovando invece gli arresti domiciliari.
Non è la prima evasione
Il 27enne era già stato arrestato la notte del 27 settembre scorso per evasione, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Quella notte era scattato un allarme del suo braccialetto elettronico e i militari lo avevano trovato in stato di agitazione, probabilmente alterato dall’uso di stupefacenti. All’improvviso era uscito di casa e i militari gli avevano intimato di rientrare, ma il 27enne non ha sentito ragioni e aveva continuato la sua marcia. Era stato inseguito, raggiunto e bloccato, ma ha reagito colpendo con dei pugni uno di loro. A quel punto, era stato immobilizzato e ammanettato, ma era riuscito comunque a mordere una mano di un militare. Nelle tasche, gli erano stati trovati due involucri in cellophane contenenti circa tre grammi di cocaina.