Incontro

Adolescenti schiavi di alcol, droga e device: come combattere le dipendenze?

Come reagire davanti all'abuso di sostanze dannose o dello smartphone? Al Tnt una conferenza promossa da FamilyPer e Tavolo adolescenti

Adolescenti schiavi di alcol, droga e device: come combattere le dipendenze?

di Maria Nicoletta Sudati

Ultimo appuntamento dell’anno al Tnt di Treviglio alla conferenza di “Adolescenti che fare”, uno dei cantieri di riflessione promossi dal Tavolo adolescenti del Comune di Treviglio e da Familyper. Presentata dalla dottoressa Daniela Pecis del Consultorio Asst Bg Ovest e coordinata dal dottor Emanuele Bellani, di Agape, la serata del 13 novembre ha trattato un tema delicato ma impellente: gli adolescenti e le dipendenze.

Le dipendenze negli adolescenti

L’incontro ha visto l’iscrizione di 280 partecipanti interessati all’argomento che è stato trattato con molta chiarezza dal dottor Luca Moltrasio, psichiatra, direttore del Serd-Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze dell’ASST Bergamo Ovest e Direttore territoriale delle Dipendenze. Molti i dati offerti alla scoperta delle problematiche giovanili intorno a tre principali dipendenze: da alcool, da sostanze e dai vari dispositivi digitali, prima fra tutti il cellulare, con conseguenze anche sul gioco d’azzardo.

Attaccati a uno schermo già da piccoli

Queste dipendenze influiscono gravemente sui giovani tra i 12 e i 19 anni, età in cui gli adolescenti hanno uno sviluppo cerebrale ancora in corso e che può essere danneggiato. Un bambino impara prima a “scrollare” il cellulare che a leggere e al ristorante sempre di più ai piccoli per calmare ansia e irrequietudine viene dato uno schermo, così, in adolescenza è già tardi per porre rimedi e regole.

Bambini di pochi anni manifestano comportamenti di irritabilità e opposizione se viene tolto loro un cellulare o uno schermo. Si è assottigliata la linea che separa l’uso e l’abuso, soprattutto per quei comportamenti che partono da situazione ormai ritenute socialmente innocue, come l’uso dello smartphone, ma che possono diventare patologiche.

Il 70% dei ragazzi usa già per più di 4 ore il cellulare prima delle 9 di mattina (dati Unicef) per usi non legati alla scuola o all’apprendimento. Ma è un dato sottostimato, poiché dall’esperienza di incontri con i giovani risulta che ci sono ragazzi che alle 9 hanno già 6 ore di collegamento, con privazione importante del sonno nella notte. Il 30% degli adolescenti tiene il cellulare acceso sotto il  cuscino. Il collegamento con i social è diventato vitale, è la ricerca di un riconoscimento per i giovani, ma la rete diventa anche un tribunale che giudica.

Azzardo, il 5% è già patologico

Diventa anche trampolino per il gioco d’azzardo: il 12% dei ragazzi tra i 12 e i 17 anni gioca on line per più di 5 ore al giorno, il 5% è già patologicamente dipendente. Il cosiddetto gaming desorder, il disturbo da gioco, è una dipendenza che porta a una compulsione incontrollata, a isolamento sociale, a disturbi del sonno e disfunzioni cognitive. La privazione del sonno ha conseguenze gravi poiché altera la regolazione emotiva, incide sulle depressioni, sui comportamenti impulsivi, oppositivi, aggressivi.

Droghe sintetiche in aumento del 30%

Non meno gravi le conseguenze dell’uso dell’alcool e le ragazze hanno superato i maschi nell’abuso. Pericoloso è il fatto che i ragazzi non percepiscano il rischio del suo abuso anche solo nel weekend. Se un tempo il passaggio a cocaina o sostanze chimiche avveniva dalle cosiddette droghe leggere, ora questo avviene anche con abbinamento di alcool e psicofarmaci. Questi ultimi presi da casa, ma il 27% viene dall’acquisto on line e il 18% da mercato illegale. Un utente su dieci in Pronto Soccorso per abuso di alcool è un minorenne.

Sull’uso delle sostanze i dati dicono di un aumento del 30% delle droghe sintetiche recuperabili facilmente tramite social; l’accesso è semplice e la percezione di pericolo è bassissimo: per il 50% degli studenti tale uso è ritenuto non nocivo.

Come contrastare le dipendenze?

Oltre alle conseguenze già citate, gli abusi di sostanze, d’uso di device e alcool producono nei giovani alterazioni della memoria, compromissione delle capacità attentive, incapacità a prendere decisioni. Che fare, quindi? I giovani sono alla ricerca del ruolo adulto che deve essere presente e autorevole, non si deve temere di porre limiti e regole. Importante è porre attenzione ai campanelli d’allarme, entrare nell’impianto affettivo dei giovani e capire se le loro emozioni sono distorte, il genitore deve essere regolativo e porre attenzione anche agli acquisti on line dei figli.

Ma necessario è anche l’esempio degli adulti che, spesso, sono i primi a un uso totalizzante per esempio del cellulare durante la
giornata, anche a cena o mentre parlano con i figli. In questo, costruttivo impegno dei Servizi, come ha spiegato Pecis, è l’aiuto a noemamme e neopapà a comprendere i rischi di un’esposizione precoce ai device di bambini nei primi mille giorni di vita.

Accanto al ruolo accorto della famiglia, prezioso è il lavoro delle Forze dell’ordine che Moltrasio ha riconosciuto come attivo sulla vigilanza e il controllo con sanzioni sul territorio, per quei locali che trasgrediscono il divieto di somministrazione di superalcolici a minorenni. L’ascolto degli specialisti è un altro elemento importante. I servizi sul territorio hanno sportelli di accesso libero e gratuito per gli adolescenti, anche minorenni e senza autorizzazione della famiglia inizialmente, sia al Serd con un prolungamento d’orario d’accesso, sia al Consultorio.

Questi cantieri sono nati nel Tavolo adolescenti promosso dal 2020 dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza del Comune di Treviglio col sostegno del sindaco Juri Imeri, della vicesindaco Pinuccia Prandina entrambi presenti all’incontro, e dell’assessore Valentina Tugnoli. Come ha spiegato il Garante, il Tavolo vede la presenza di Consultori, Risorsa Sociale, Fondazione Portaluppi, Pastorale Scolastica, Oratori, Parrocchia, scuola, Forze dell’ordine, enti accomunati dalla volontà di operare a favore dei giovani prevenendo comportamenti problematici personali, sociali, familiari e soprattutto a sostegno della genitorialità Per il 2026 sono già in programma altri appuntamenti con personalità esperte in più settori, con interventi per genitori, insegnanti, educatori, specialisti, ma anche con attività dirette per i giovani.