Addio Giacomo Cavalleri, si è spento mentre faceva volontariato

Una vita dedicata agli altri, finita mentre faceva quello che più amava: aiutare il prossimo.

Addio Giacomo Cavalleri, si è spento mentre faceva volontariato
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Addio Giacomo Cavalleri. Tutta la comunità di Cologno al serio è in lutto per la scomparsa di una delle colonne portanti del volontariato non solo locale, ma di tutta la Bassa orientale.

Addio Giacomo Cavalleri

Giacomo Cavalleri aveva 72 anni. Ieri dopo pranzo, come hanno raccontato i parenti, stava bene e nel pomeriggio si stava dedicando all'attività di volontariato. Mentre guidava un furgone è stato colto da un arresto cardiaco che non gli ha lasciato scampo. È intervenuto anche l'elisoccorso ma per l'uomo non c'è stato nulla da fare. Se ne è andato così, facendo quello che aveva fatto per tutta la sua vita.

Una vita per gli altri

Non solo a Cologno ma in tutta la Bassa Orientale Giacomo Cavalleri era noto per il suo impegno nel sociale e la sua disponibilità ad aiutare i più bisognosi. E' stato uno dei co-fondatori della Gasparina di Romano e presidente della colognese. Nel suo mandato come presidente della fondazione Vaglietti si è impegnato a fondo nella sistemazione della villa che ospita l'Rsa con l'obiettivo di integrarla il più possibile con il resto del paese.

Una fede attiva

La dedizione per gli altri, come ha raccontato il figlio di Giacomo, nasce da una profonda fede. Fede nata grazie all'incontro, da giovanissimo, con un sacerdote che lo ha spinto a manifestare in modo attivo la sua fede in Dio mettendo in pratica uno dei principi fondamentali della religione cattolica: "Ama il prossimo tuo". Fin da giovane Giacomo non ha mai rifiutato di aiutare nessuno e ha sempre teso la mano agli ultimi, ai disperati. In casa sua, già da ragazzo, ha sempre ospitato stranieri, persone con problemi di dipendenza e prostitute. Una mano che Giacomo ha continuato a tendere fino al momento della sua scomparsa.

I funerali si terranno lunedì pomeriggio alle 15 a Cologno.

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Commenti
giovanni

Non l'ho conosciuto personalmente. Condoglianze ai familiari, in particolar modo a sua sorella Betty e cognato Natale. Mi pare che fare della vita un dono sia un po nel dna di tutta questa famiglia. "Io ho quel che ho donato" e tu hai tanto perchè tutto hai donato! un abbraccio Giovanni e Cecilia

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