Caravaggio

Addio alla centenaria Stella Reghenzi

E' mancata nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 marzo

Addio alla centenaria Stella Reghenzi
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Aveva tagliato l’invidiabile traguardo del secolo di vita poco più di un mese fa e nella notte tra domenica 10 e lunedì  11 marzo il cuore di Stella Reghenzi ha deciso che era arrivato il momento di fermarsi. La centenaria è mancata nella sua casa di via Bamfi tra l’affetto dei suoi cari.

Stella Reghenzi si è spenta a 100 anni

Una vita lunga quella di Stella, in cui non sono mancati problemi di salute da cui però era sempre uscita più forte. Questa volta invece non è stato così.

"È tornata dal nonno, mi diceva sempre che era bello, adorava i suoi occhi verdi - racconta la nipote Barbara - Dopo il suo compleanno aveva festeggiato anche quello del figlio 74enne, il 25 febbraio, mangiando di tutto. Poi, martedì della scorsa settimana, ha cominciato a non stare molto bene, era stanca anche se la voglia di vivere non le è mancata fino alla fine. L’insegnamento più bello che ci ha lasciato è che bisogna amare e che vivere è bello sempre, nonostante tutto. Io ho perso una sorella nel 1984, aveva solo quattro anni, un dolore terribile per tutti, ma la nonna per me è sempre stata il vento caldo degli inverni più freddi della mia vita".

Una vita per la famiglia

Un sorriso bonario quello di Stella, madre di cinque figli e affettuosissima nonna di origine bresciana, passata tra le miserie del secondo conflitto mondiale.

"Da giovane aveva lavorato in campagna con la famiglia - aveva ricordato la figlia Loredana Allegri in occasione della festa per il centesimo compleanno - Quando conobbe mio padre, nato in un paese vicino, era già fidanzata: fu un colpo di fulmine e lo sposò nel 1947. Ci raccontava sempre dei bombardamenti durante la guerra, dei vetri dipinti di verde la sera per nascondere la luce accesa agli aerei, e della bomba che cadde a poca distanza della sua casa, lasciando un cratere enorme e tanta paura".

Poi la nuova vita con il suo Luigi, che aveva trovato lavoro alla «Balzaretti» di Vidalengo. Una mamma attenta, che aveva cresciuto i figli arrotondando con il lavoro di lavapiatti in uno dei ristoranti vicini al Santuario.

"Nel 1967 io ero appena nata e le diedero pochi giorni di vita - aveva raccontato sempre la figlia - un medico le aveva diagnosticato un tumore al seno, invece era solo una mastite. Mio padre era disperato, andò al Santuario a chiedere la grazia alla Madonna, c’era già una famiglia disposta ad adottarmi... La mamma ricominciò a mangiare e si riprese da sola, con il solo aiuto di nonna Sibilla. Non solo quella volta fece temere per la sua salute, più volte ha avuto scompensi cardiaci ma poi ce l’aveva sempre fatta. Ha perso un figlio di recente ma non glielo abbiamo mai detto, anche se probabilmente il suo cuore di mamma l’aveva intuito. Teneva molto alla famiglia unita, lascia un vuoto incolmabile".

I funerali si sono celebrati ieri, mercoledì 13 marzo, nel pomeriggio, poi il feretro è stato tumulato nel cimitero cittadino.

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