Cologno al Serio

Addio al reduce di guerra ultracentenario Giacomo Malanchini

Prima il lavoro alla "Dalmine" e poi la terribile esperienza della Seconda Guerra Mondiale

Addio al reduce di guerra ultracentenario Giacomo Malanchini
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Una lunga vita costellata di ricordi ma anche dalla dolorosa esperienza della guerra che lo aveva segnato nel profondo.
Si è spento alla veneranda età di 102 anni il reduce Giacomo Malanchini, ex presidente dell’Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra.

Addio al reduce Malanchini

Vedovo da più di quarant’anni, Malanchini viveva nella sua abitazione di via Roma dove venerdì scorso è stata allestita la camera ardente. In tanti lunedì hanno preso parte al funerale celebrato nella chiesa parrocchiale del paese per stringersi al dolore della famiglia: le figlie Ausilia e Gisella, i generi Ezio e Gianbattista, i nipoti, tra cui il vicepresidente del circolo di Fratelli d’Italia "Bastioni del Serio" Francesco Villa e i pronipoti.

"La comunità colognese si stringe nel dolore alla famiglia del reduce di guerra ultracentenario Giacomo Malanchini, il quale ha preso parte attiva alle associazioni dei reduci e in particolare ad Assoarma nel nostro paese, senza mai stancarsi di ricordare la sua esperienza durante il terribile secondo conflitto mondiale", ha scritto in ricordo l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Chiara Drago.

Il dramma della guerra

Nato a Castel Liteggio, viveva con una delle due figlie, Gisella, e una badante. Nella sua lunga vita ne aveva passate tante ed era dovuto crescere in fretta: prima il lavoro alla "Dalmine" e poi la terribile esperienza della Seconda Guerra Mondiale, combattuta nell’artiglieria someggiata in Corsica, in Sardegna e a Cassino. Ne portava ancora i segni, non solo nel profondo dell’anima, ma anche nel corpo. Quattro anni sotto le armi, mangiando anche le carrube destinate ai muli per non morire di fame. Poi una scheggia gli lesionò un occhio e passò da un ospedale all’altro fino a quando tornò a casa, si sposò e riprese la sua vita.

Ad aiutarlo fu la sua invidiabile tempra che gli ha permesso di arrivare a superare il secolo di vita seguendo la semplicità del vivere quotidiano.

"La sua passione è sempre stata l’orto e passeggiare in mezzo alla natura: fino a quando ci è riuscito camminava per almeno due chilometri ogni giorno dopo pranzo, in campagna", aveva raccontato Gisella l’anno scorso. A gennaio con una grande festa aveva celebrato i suoi 102 anni circondato dall’affetto della sua famiglia (nella foto in evidenza Malanchini con le figlie).

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