Addio al "portierone", Agnadello piange Luca Fasoli
Pilastro sportivo e importante figura nel sociale, il "Faso" - così lo chiamavano tutti - si è spento a 59 anni
Lutto in tutta la comunità, addio a Luca Fasoli, il "portierone" dell’Agnadellese. Pilastro sportivo e importante figura nel sociale, il "Faso" - così lo chiamavano tutti - si è spento a 59 anni.
Malore in auto
Mercoledì della scorsa settimana, Fasoli era a bordo della sua auto e stava attraversando il centro del paese, quando all’improvviso un malore lo ha fatto sbandare e scontrare contro un’altra auto parcheggiata. Subito sono intervenute la Croce bianca di Rivolta d'Adda e un’automedica. Le condizioni di Fasoli non sembravano inizialmente destare troppa preoccupazione, tant’è che l’ambulanza l’ha trasportato in ospedale in codice giallo. Una volta ricoverato però le sue condizioni sono precipitate, portando al decesso avvenuto due giorni dopo.
Una vita per lo sport e non solo
Luca ha dedicato la sua vita allo sport, lui era il "Faso", il "portierone", ruolo che ha ricoperto per moltissimo tempo, oltre 50 anni di carriera calcistica amatoriale in diverse squadre del territorio cremasco, ma ad Agnadello era conosciuto anche in ambito sociale. Fasoli era un membro molto attivo della associazione "Boschiroli" e dell’Avis, con all’attivo oltre 100 donazioni di sangue.
"In tanti abbiamo provato ad abbattere quel muro di solitudine che ti eri costruito – ha commentato il sindaco Stefano Samarati rivolgendosi a Luca con un messaggio personale - ma si è rivelata un’impresa molto ardua. Tanto avresti potuto ancora dare ai tuoi amici, ai ragazzi e alla comunità agnadellese. Mancherai a molti".
"Ciao Faso, mandaci una carezza"
La società "Asd Agnadellese" ha dedicato al suo portiere un messaggio molto commovente.
"Queste sono le parole che non si vorrebbero mai scrivere ad un amico: quelle dell’addio – hanno scritto i compagni - Vorresti parlare con lui di quanto gli vuoi bene o delle passioni che avete in comune. E quante volte lo abbiamo fatto, caro Luca. Dalla tua lunga carriera nel mondo del calcio, che sembrava intramontabile, battendo quasi ogni record di longevità sportiva; agli eventi in paese, dove sei sempre stato protagonista assoluto: dalla sagra al “Trofeo della vittoria”, ogni bel ricordo mondano era legato spesso al tuo volto sorridente, che strappava una risata a tutti e ci coinvolgeva nello star bene in comunità. Fino alla tua vita privata, mai nascosta e sempre condivisa in chi riponevi confidenza, con l’amore sempre incondizionato per i tuoi genitori e, in particolare, per la tua amata mamma. Ed era facile avere fiducia in te, Faso: non hai mai negato una mano a nessuno e ti sei sempre mostrato per la persona umile e solare che eri. Quest’ultimo verbo al passato fa male. È doloroso sapere che d’ora in avanti le porte dei nostri campi da calcio e quelle dei nostri cuori resteranno scoperte per la tua assenza. Ci consola solo immaginarti di nuovo finalmente felice, riabbracciato alla tua cara mamma. È la carezza di un figlio, di un fratello o di un amico, quella di cui avremmo bisogno anche noi in questo momento per asciugare le nostre bagnate guance. Mandacene una da lassù, se puoi. Noi, da qui, faremo del nostro meglio per coltivare per sempre il tuo felice ricordo e la tua amicizia. Per sempre nostro amico: ciao Faso”.
I funerali si sono svolti nella chiesa parrocchiale di Agnadello lunedì della scorsa settimana.
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