Lutto

Addio a Luigi Pagani, una vita dedicata al lavoro e alla famiglia

L’imprenditore di Treviglio, attivo nell’edilizia, si è spento a 88 anni. Nel centro storico tante delle sue "opere"

Addio a Luigi Pagani, una vita dedicata al lavoro e alla famiglia
Il suo mantra era «Mai Fermi». E Luigi Pagani era proprio così: un vulcano di idee sempre attivo. Un vulcano che si è però spento lo scorso 3 novembre 2025. L’imprenditore edile di Treviglio aveva 88 anni e  sin quasi fino agli ultimi giorni si è dedicato al lavoro e all’amata famiglia.

Addio a Luigi Pagani

Luigi Pagani era nato ad Arzago d’Adda nel 1937 e fin da giovane mostrò una determinazione e una curiosità fuori dal comune. Dopo essersi diplomato come tecnico commerciale al Regio Istituto Guglielmo Oberdan di Treviglio, si trasferì a Milano per lavorare alla “Bianchi”, famosa azienda di cicli e motocicli che, ironia del destino, è poi divenuta un simbolo di Treviglio. Tanta era la sua energia e il suo talento che, a soli 21 anni, diventò responsabile dell’ufficio controllo fatture. Un lavoro che gli andava però stretto: Luigi Pagani non era fatto per restare dietro una scrivania e il suo carattere espansivo lo spinse a occuparsi dell’organizzazione logistica dei grandi giri a tappe del 1958, immergendosi con entusiasmo nella vita dinamica dell’azienda.

Dalle panetterie, all’edilizia, ai villaggi turistici

Per esigenze familiari, Luigi Pagani lasciò la “Bianchi” e si dedicò all’attività del fratello Pietro, aprendo assieme a lui una panetteria alla Comasina, quartiere a nord di Milano. Un’attività di successo, tanto è vero che i punti vendita sparsi nell’hinterland del capoluogo meneghino diventarono ben cinque. Ma per Luigi Pagani non era abbastanza e, parallelamente, intraprese anche la carriera di imprenditore edile, realizzando numerosi interventi nella sua terra natia. Inoltre, entrò in contatto con i primi pionieri italiani dei villaggi turistici. Il suo spirito intraprendente e il suo entusiasmo lo portarono a dedicarsi a questo settore durante le ferie, accumulando esperienze preziose e ricevendo quote societarie come riconoscimento del suo contributo.

L’incontro con la moglie Nara

E fu proprio in un villaggio turistico in Calabria che Luigi Pagani incontrò colei con cui avrebbe condiviso la sua vita: Nara Monaci, giovane farmacista di Grosseto, che presto diventò sua moglie. L’amore li portò prima a Casirate d’Adda nel 1982, dove Pagani  aveva appena completato un intervento immobiliare, quello che ospita attualmente la nota “Pasticceria Alpino”  (aperta dal fratello Pietro), e poi a Calvenzano nel 1983, dove la moglie, con il suo supporto, divenne titolare della farmacia del paese. Dal loro grande amore nacquero poi due figli, Silvia nel 1984 e Roberto nel 1987. Nel 1999 la famiglia si trasferì a Treviglio dopo la vendita della farmacia. Qui Luigi Pagani continuò a dedicarsi con passione all’attività imprenditoriale, convinto del valore del recupero del centro storico. Realizzò interventi significativi come quelli in Via Zanda, Via Abate Crippa, Via Torta, Vicolo Nazzari e Via Fratelli Galliari, giusto per citarne alcuni, contribuendo a trasformare l’anima della città.

I funerali in Santuario

Del resto, “Mai fermi” era il motto di Luigi Pagani.
«Anche dopo un grave colpo nel 2012, quando un’emorragia cerebrale gli provocò un’afasia parziale, mio padre non si arrese – ha ricordato il figlio Roberto –  Fino al 2025 ha continuato a lottare con dignità e determinazione, dedicando tutte le sue energie a ciò che amava di più: la famiglia e il lavoro. La sua vita rimane una testimonianza di passione, intraprendenza e amore per chi gli stava accanto».
La sua famiglia è stata fondamentale. Soprattutto la  moglie Nara che gli  permise  di vivere fino all’ultimo con dignità nonostante i suoi problemi di salute. I funerali, molto partecipati, sono stati celebrati sabato scorso nel Santuario della Madonna delle Lacrime. Proprio nella sua amata via Galliari, che era diventata il punto di riferimento della sua attività.