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Addio a Virgilio Ferrario, patron del ciclismo romanese

E' scomparso a 79 anni Virgilio Ferrario, fondatore e presidente della ciclistica Romanese.

Addio a Virgilio Ferrario, patron del ciclismo romanese
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E' scomparso questa settimana a 79 anni Virgilio Ferrario, fondatore e presidente della ciclistica Romanese. Una colonna dello sport e dell'impresa per Romano di Lombardia e non solo.

Colonna dello sport

Lo sport è in lutto, è scomparso Virgilio Ferrario, storico patron della Ciclistica Romanese. Un vero pezzo della storia dello sport, una colonna del movimento ciclistico della Bassa che ha lasciato un vuoto. Virgilio Ferrario infatti rappresentava un riferimento per la comunità romanese. Originario di Caravaggio , insieme alla sua famiglia durante il dopoguerra si trasferì a Romano. Qui suo padre aprì nel centro storico l'oreficeria "Dante". Insieme al fratello portò avanti l'attività di famiglia. Ma una grande passione animava i due, il ciclismo e così nel 1959 fondarono, insieme ad altri appassionati romanesi, la Ciclistica Romanese. Una realtà che attraverso due secoli ha portato alla ribalta tanti campioni.

Patron della romanese

Virgilio Ferrario mantenne viva la fiamma della passione per le due ruote tanto da assumere in prima persona il compito di guidare la società tanto amata. Così dieci anni fa assunse il ruolo di presidente. Quelli che ne seguirono furono anni di risultati gloriosi: campionati nazionali, trionfi regionali e tanti altri. Un nome su tutti, basta per capire l'elevato livello di professionalità e preparazione durante la presidenza Ferrario: Stefano Moro. Il campione fontanellese che formatosi nella Romanese di Ferrario, poche settimane fa ha raggiunto il traguardo di aggiudicarsi la medaglia d'argento su pista ai campionati europei. Ma come lui tanti altri si sono formati sotto al guida di Ferrario. Un presidente atipico in questo mondo, sempre pronto in prima persona a lavorare per le sue squadre, ad assumersi gli oneri più che gli onori di fare il presidente. Un ruolo che Virgilio ricoprì per sei anni, fino a quando quattro anni fa colto da un improvviso malore ha dovuto rinunciare alla carica. Un male che l'ha segnato e che col tempo l'ha portato a spegnersi, all'età di 79 anni.

Il ricordo dell'amico

A ricordarlo in questi tristi momenti è l'amico di una vita, Sergio Locatelli, che proprio sotto la presidenza di Ferrario vide esplodere il talento dei due figli Paolo e Mauro. “Ero legato a lui da una grande amicizia.- ha detto Locatelli – lo ricorderò sempre per la grande persona che è stata. Di grande umanità, quando ha ricoperto il ruolo di presidente l'ha fatto con grande spirito do sacrificio, per dedicare il massimo delle attenzioni alla formazione dei ragazzi. E' stata un grande figura per il ciclismo, lo ricorderemo per sempre”.

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