A Treviglio apre la prima Comunità residenziale per anziani della Provincia
"Non è un parcheggio", né una Casa di riposo. E' una residenza sociale, per invecchiare in compagnia e senza restare soli.
Nel 2019, i trevigliesi con più di 65 anni di età erano circa 6850, circa il 22,5% della popolazione. Una città nella città. E a fronte di una popolazione che invecchia, i servizi per questa fascia di età cominciano a stare stretti e il mercato a sollecitare risposte a nuovi bisogni come quello dell'assistenza di anziani soli, ma ancora autosufficienti. E' questo lo spirito della «Residenza del pino», la prima Comunità di alloggio sociale per anziani della provincia di Bergamo, che aprirà nei prossimi giorni in viale Carlo Porta, accanto alla concessionaria Peugeot "AutoMaar". Da domani, sabato 6 novembre, aprirà le porte ai visitatori per una "open week".
Dodici posti letto, per anziani autosufficienti
Non una Casa di riposo: la struttura, privata, alloggerà una comunità di massimo dodici anziani autosufficienti o con lievi non autosufficienze, che vivranno in comunità, assistiti h24 da operatori sociali.
Il personale, non sanitario, si occuperà del vitto e dell'alloggio, di organizzare attività culturali, e di alleggerire le esigenze quotidiane di chi, magari rimasto solo, pur senza aver bisogno costantemente di infermieri e medici, cerca una migliore qualità della vita, e nuove relazioni personali. Il tutto a fronte di una retta mensile, che almeno per il momento sarà tuttavia a carico dell'ospite, dato che Regione Lombardia non ha ancora accreditato i servizi di questo tipo, pur riconosciuti da una specifica legge regionale del 2018.
"Non è un parcheggio", né una Casa di riposo
"Il nostro obiettivo è quello di svolgere attività nel recupero dell'anziano soprattutto dal punto di vista cognitivo, relazionale e sociale - spiega la coordinatrice del progetto Rachele Lizzi, psicologa e assistente sociale, che da anni già gestisce una struttura (in questo caso per anziani e disabili) in provincia di Napoli - Non è insomma un parcheggio, ma un luogo in cui ritrovare una socialità che spesso vivendo da soli si perde, partecipare ad eventi culturali dentro e fuori dalla struttura, vivendo però in un ambiente domestico. Un posto per arricchire le relazioni vivendo in un luogo protetto, quando i figli e la famiglia non bastano più, ma un ricovero di lunga degenza in una Rsa non è ancora necessario". Ogni settimana, un medico visiterà gli ospiti, per garantire un controllo costante anche degli aspetti sanitari.
La struttura, frutto della riqualificazione di un edificio esistente durata due anni, consta di sei camere doppie per circa 350 metri quadrati, al primo piano di un edificio ovviamente privo di barriere architettoniche. A seguire l'attività della Residenza del pino sarà anche l'Aira, associazione italiana residenze per anziani, e Ats Bergamo.
A partire dal 6 novembre la struttura organizza un’«open week», per visitare i locali e farsi conoscere dai potenziali ospiti, ma già alcuni trevigliesi si sono fatti avanti per trasferirsi nella Residenza del pino e un paio, ha concluso Lizzi, hanno già formalizzato l’adesione.