A chi piace e a chi no: le ricadute positive (e non) di dieci anni di Brebemi
Di certo, l'autostrada Brebemi ha cambiato il presente e il futuro della pianura bergamasca e bresciana. Ecco il risultato dello studi di Agici
C'è chi la critica, anche ferocemente, da dieci anni, e chi invece non tornerebbe indietro ad alcun costo. Di certo, l'autostrada Brebemi ha cambiato il presente e il futuro della pianura bergamasca e bresciana. Da un lato ha "avvicinato", e di moltissimo, i nostri Comuni a Milano e a Brescia, attirando nella Bassa investimenti milionari e portando nuova linfa ad un'economia storicamente ancorata alla manifattura e all'agricoltura. Dall'altro, per gli stessi motivi, ha fatto schizzare alle stelle il consumo di suolo e ha contribuito alla nascita - specie nel "Quadrilatero della Logistica", nella Calciana - di un sistema economico di difficile gestione, fondato su un'occupazione monopolizzata da cooperative interinali, spesso a basso costo.
Lo studio di Agici
Aspettando che siano i posteri a trarre conclusioni, mercoledì mattina, in occasione del decimo compleanno dell'autostrada, è stato presentato a Milano uno studio commissionato dalla stessa Brebemi e realizzato da Agici, una società di ricerca e consulenza specializzata in infrastrutture. Obiettivo: quantificare e analizzare le ricadute economiche della prima autostrada italiana interamente realizzata in project financing (e quindi con capitali privati). Numeri alla mano, lo studio mette nero su bianco le ricadute positive che in un decennio si sono registrate nella Bassa, analizzando in particolare termini di traffico, investimenti, inquinamento, sviluppo demografico, mercato immobiliare e sviluppo del turismo.
Gli effetti sul traffico
Il primo effetto, spiegano gli estensori dello studio, è il decongestionamento delle strade provinciali. In dieci anni la A35 è passata dai quasi 8mila Veicoli Teorici Giornalieri Medi nel 2014 ai 26mila del 2023, con un saldo di +220%, che si traduce in una crescita media annua del 16%. Liberando così la viabilità locale (e in particolar modo, nella Bassa, la ex SS11).
In particolare, la riduzione dei tempi di percorrenza rispetto alla viabilità ordinaria e al tratto della A4 è stato di circa 2,9 milioni di ore/anno, che Brebemi fa coincidere con un beneficio totale pari a 820,1 milioni di euro. A ciò si aggiunge una riduzione dei costi del trasporto (costi del carburante e costi operativi) "pari, nel complesso, a 180 milioni di euro, grazie al risparmio dei costi e di oltre 8 milioni/anno di litri di carburante".
Complessivamente, Brebemi stima in 1,2 miliardi di euro il beneficio economico diretto generato dall'autostrada in termini di tempi e costi del semplice trasporto.
Meno code, meno inquinamento
Sembra un paradosso ma non lo è, studio alla mano: la circolazione senza code ha ridotto secondo Agici anche le emissioni inquinanti, garantendo una minore produzioni di anidride carbonica pari a circa 96mila tonnellate/anno e complessivamente di circa 330 tonnellate/anno di emissioni inquinanti. A ciò si affianca l'esperimento dell'Arena del Futuro: un circuito di ricerca promosso da Aleatica e specializzato nell'innovazione tecnologica per la ricarica elettrica wireless nell'automotive.
... e meno incidenti
Collegata alla minor presenza di traffico anche la riduzione dell’incidentalità sulle strade extraurbane. Il risparmio generato dai possibili incidenti evitati è stato quantificato in circa 23 milioni di euro.
I nuovi insediamenti (logistici)
"Tra il 2014 e il 2024, sono stati registrati 84 nuovi insediamenti di grandi aziende italiane e multinazionali, tra cui nomi di spicco come Esselunga, DHL e Amazon (quasi 4mila dipendenti in totale, solo in queste tre realtà), oltre a MD, Italtrans, Porsche e Bianchi - si legge nella presentazione dello studio - Questi insediamenti hanno interessato principalmente i settori della logistica, della manifattura e del chimico-farmaceutico. La distribuzione temporale degli insediamenti mostra un’accelerazione progressiva nel tempo, con 34 nuovi insediamenti solo tra il 2021 e il 2024".
Non solo grandi colossi logistici
Ma la realizzazione di grandi poli produttivi e logistici ha avuto un effetto di stimolo per le attività locali. Secondo i dati raccolti, nelle tre province interessate si è registrato un incremento occupazionale superiore al 6% rispetto ai livelli pre-apertura dell’autostrada (+50% rispetto al resto della Lombardia).
"Nel complesso, l’attrazione di nuove figure professionali qualificate e lo stimolo generale alle attività economiche ha portato a un aumento del reddito pro-capite delle persone del 19% nei territori limitrofi all’autostrada, a fronte di una media di +14% per le città di Milano, Brescia e Bergamo".
La crescita demografica e mercato immobiliare
L’ottima connessione stradale e lo sviluppo economico hanno poi contribuito a una crescita demografica di oltre il 2% nei territori interessati, secondo lo studio, crescita che ha avuto un effetto anche sul mercato immobiliare, con "un aumento del 9% del valore degli immobili residenziali".
Turismo e visibilità
Tra gli effetti secondari dell'avvento di Brebemi, continua lo studio, c'è anche la "maggiore accessibilità garantita dalla A35" ai territori della Bassa, con ricadute sul settore turistico.
"Ad esempio, Treviglio Fiera (la nuova Fiera costruita appena realizzata a Treviglio, nei pressi del casello Brebemi, ndr) ha registrato un incremento significativo nel numero di visitatori nel 2023, raggiungendone circa 200mila, con un aumento del 20% rispetto all’anno precedente. Un altro nuovo polo, il Porsche Experience Center Franciacorta, sorto nel settembre 2021 in corrispondenza dell’Autodromo di Castrezzato, in 3 anni ha attirato oltre 60mila visitatori. Inoltre, sono cresciute molto nel tempo le iniziative di valorizzazione del patrimonio culturale, storico, naturalistico ed eno-gastronomico su tutto il territorio".
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