Bergamo

A Bergamo un sit-in per Patrick Zaki

La manifestazione oggi pomeriggio davanti a Palazzo Frizzoni

A Bergamo un sit-in per Patrick Zaki
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Un sit-in in favore di Patrick George Zaki, l’ attivista e ricercatore egiziano, che da 7 febbraio si trova in carcere in Egitto, accusato di essere un dissidente del regime. Si terrà oggi, venerdì 21 febbraio, in piazza Matteotti a Bergamo.

“Libertà per Zaki”: l'iniziativa della Rete della Pace

Secondo Amnesty International Italia a l'Egitto ha arrestato lo studente “solo perché attivista” e intende portare giustizia in suo nome. A organizzare il sit-in a Bergamo è la Rete della Pace di Bergamo (con CGIL, CISL, Libera, Caritas e ACLI, tra le altre), insieme al Coordinamento provinciale Enti Locali per la Pace. L’appuntamento è per le ore 19.30, davanti a Palazzo Frizzoni, nella speranza che Patrick venga al più presto rilasciato dalle autorità nordafricane.

Incitamento alla protesta e diffusione di fake news

Queste le accuse nei confronti di Patrick Zaki. Il ragazzo è bloccato da due settimane, quando è stato portato in arresto all'aeroporto del Cairo. Il giovane è stato vittima di un interrogatorio forzato, durante il quale è stato bendato e ammanettato per 17 ore da parte di un commando di agenti di sicurezza nazionale (NSA). Gli è stato chiesto di fare chiarezza sul suo lavoro a livello di diritti umani (Zaki è un attivista dell'Egyptian Iniziative For Personal Rights) e sulle sue opinioni politiche, non senza l'uso di sistemi di tortura, secondo quando emerso. E’ stato ripetutamente picchiato, anche con l'utilizzo di scosse elettriche. È stato quindi trasferito ad al-Mansoura, in una struttura carceraria non rivelata dalla NSA, accusato di “diffusione di notizie false”, “incitamento alla protesta” e “istigazione alla violenza e ai crimini terroristici”.

I pubblici ministeri fanno riferimento ad una decina di post Facebook condivisi e pubblicati dal ragazzo, giudicati “incriminati” dai funzionari del paese. Sabato 15 febbraio, poi, i giudici hanno confermato la detenzione preventiva. Patrick tornerà in tribunale domani, 22 febbraio. Resterà, poco lontano da al-Mansoura, a Talkha in un’altra struttura detentiva. Amnesty International considera Zaki un prigioniero di coscienza e, proprio per questo, chiede all'ambasciatore egiziano l'immediato rilascio del giovane, affinché possa tornare libero da ogni vincolo impostogli. L'associazione, preoccupata per l'accaduto, si augura che Zaki possa ripresentarsi al più presto all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna, senza che il governo dell'Egitto lo incateni al suolo africano.

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