Giada e la forza di un sorriso: dall'incidente alla paralisi, ora ha scritto un libro
Una serata con gli amici, il ritorno in auto dalla discoteca e poi lo schianto. Aveva 19 anni Giada Mulazzani, quella sera di gennaio, nel 2005
Una serata spensierata con gli amici, il ritorno in auto dalla discoteca e poi lo schianto contro un tiglio. Aveva 19 anni Giada Mulazzani, quella sera di gennaio, nel 2005. La trevigliese da allora è paralizzata, ma non ha perso la voglia di vivere. Il sorriso, e la voglia di raccontarsi. Presto uscirà un suo libro.
Ricomincio dal mio sorriso
L’incidente, da quel tragico gennaio del 2005, ha segnato la vita dell’allora 19enne Giada Mulazzani, Ma la ragazza, trevigliese, che oggi di anni ne ha 31, ha comunque sorriso alla cattiva sorte. Ed è proprio il suo splendido e contagioso sorriso che ha conquistato tutti. A Treviglio, come oggi al centro «Simona Sorge» di cui è ospite, una filiale della Fondazione «Sacra Famiglia» di Inzago.
A dodici anni da quel giorno che le ha cambiato la vita, ha deciso ora di raccontarsi in un libro, intitolato, non a caso, «Ricomincio dal mio sorriso».
L'incidente
«Sono nata a Treviglio il 6 gennaio del 1986 - racconta Giada - A 19 anni sono rimasta coinvolta in un crudele incidente stradale. Eravamo in tre: un amico si è salvato, invece quello che guidava la macchina, purtroppo, è morto. Era il gennaio del 2005 e, dopo aver trascorso ore tra la vita e la morte e 21 ore in coma, mi sono svegliata completamente paralizzata e capace di respirare solo grazie a un ventilatore meccanico».
La giovane viaggiava su una Fiat Punto guidata da Charleston Navarro, 21enne nel 2005, di origine brasiliana, di Misano. L’auto si schiantò con violenza contro un albero lungo l’ex Statale 11 a Caravaggio. L’incidente si era verificato mentre Giada e l’amico Charleston, con un secondo passeggero, stavano raggiungendo la zona commerciale di Treviglio dopo aver trascorso la serata in una discoteca di Crema. Navarro ha perso il controllo dell’auto all’uscita del «curvone» in prossimità della deviazione per via San Francesco d’Assisi, finendo con la sua auto contro un tiglio a lato della strada. Un incrocio maledetto, ancora oggi teatro di diversi incidenti.
Per il conducente, purtroppo, non ci fu nulla da fare: morì mezz’ora dopo in ospedale. Lei, invece, è rimasta paralizzata. Ferito anche il secondo passeggero, un ragazzo albanese, ma non gravemene.
La forza di reagire
Da allora la ragazza ne ha passate tante, ma ha sempre cercato di reagire. Grazie al suo meraviglioso carattere, è sempre riuscita a cogliere ciò che di bello la vita può offrire, anche quando si è costretti a sottostare a pesanti limitazioni. E non solo: insieme ad altri ospiti della struttura inzaghese, Giada si è «messa a nudo» raccontando ciò che le è successo per far capire ai giovani l’importanza di non assumere atteggiamenti sbagliati e di apprezzare il dono della vita.
Nel 2013, infatti, è stata protagonista di un video insieme a Tonino Messina e Valerio Compiani, anche loro finiti su una sedia a rotelle dopo degli incidenti, proiettato durante alcuni incontri con le scolaresche.
Nel filmato in bianco e nero i tre hanno raccontano la propria vita, mostrando immagini del loro passato e ricordando ciò che gli è accaduto.
Inoltre, il testo di Giada è diventato un brano inciso dalla band di Fondazione Sacra Famiglia, i «Todos Santos».
Giada e gli altri hanno anche calcato diversi palcoscenici portando in scena il giallo comico «Mi girano le ruote», per sostenere il «Simona Sorge». Uno spettacolo frutto del laboratorio teatrale curato dal comico di Zelig Claudio Batta e dall’educatore Paolo De Gregorio.
Il libro
«Era da un po' di tempo che volevo raccogliere i miei pensieri in un libro - ha continuato - Ho pensato che scrivere la mia storia nel modo più classico potesse essere poco originale, così ho optato per una raccolta di brevi racconti autobiografici. Una sorta di diario, nel quale si possono ritrovare le mie emozioni, esperienze, sensazioni e ricordi».
Il volume sarà presentato a fine ottobre presso il centro «Simona Sorge».
«Sono un po' introversa e di poche parole, ma con questo libro mi piacerebbe trasmettere ciò che ho dentro, insegnare ad apprezzare la vita, che in un attimo a me è sfuggita di mano - ha concluso Giada - Ho scelto il titolo ''Ricomincio dal mio sorriso'' perché il sorriso è l'accessorio migliore che mi sia rimasto e che, nonostante gli alti e bassi, nessuno mi toglierà mai».