Vittime del Covid, a Treviglio un murales e una targa per ricordarle
Ignoti gli autori: si tratta di un gruppo di artisti italiani e inglesi, che hanno contattato il trevigliese Marco Guerini. Imeri: "Non disperdiamo ciò che la pandemia ci ha lasciato"
Sono stati inaugurati pochi minuti fa il murale e la targa in ricordo delle vittime del Covid di Treviglio. Oggi, sabato 18 marzo, è infatti la "Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di Coronavirus".
Vittime del Covid
L'evento per ricordare le vittime del Covid è stato organizzato dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con la Comunità Pastorale Madonna delle Lacrime e la Pro Loco. Alle 11.30 sulla pista ciclopedonale di via Redipuglia è stata inaugurata la nuova piantumazione e il murales commemorativo. Dopo gli interventi delle istituzioni c'è stata la scopertura della targa e la preghiera con monsignor Norberto Donghi. La targa apposta lungo la ciclabile, dove sono stati piantumati 8 nuovi carpini, richiamerà il murales realizzato nei giorni scorsi sempre in via Redipuglia, prima del sottopasso.
Una targa, sei carpini e un murales
Sono circa duecento i caduti trevigliesi nella "primavera nera del Covid". "L'immagine del 18 marzo 2020 resterà per sempre incisa nella nostra memoria - ha detto il sindaco nel suo discorso inaugurale - In provincia di Bergamo ancora di più: ci segna ancora oggi, quotidianamente. Siamo qui oggi a fare memoria di quella tragedia, insieme all'Asst, alla Curia, alle Forze dell'Ordine, agli Amministratori. Quando lasciamo spazio alla memoria è come provare a far accadere le cose infinite volte. Ci facciamo trasportare dal ricordo di quei momenti difficili, e di quello sgomento iniziale cui poi, però, è seguita una reazione forte e solidale che ci ha permesso di essere qui oggi a ricordare chi ci ha lasciato e a stringere in un abbraccio i loro affetti più cari".
"Non disperdiamo ciò che la pandemia ci ha lasciato"
"Ma fare memoria significa anche impegnarci a non disperdere ciò che la pandemia ci ha lasciato: la necessità di essere responsabili di ciò che abbiamo tra le mani, di non dare per scontata la libertà, di curare la vita e di curare ogni giorno la nostra società. Come un giardiniere che sistema ogni giorno il suo giardino. Anche noi oggi vogliamo, attraverso semplici segni e gesti, ricordare la necessità di ricominciare sempre. Questo significa la bambina raffigurata nel murales: il ricordo e la rinascita".
Alla scopertura della targa, tra gli altri, era presente la Giunta comunale con il sindaco Juri Imeri, la vice Pinuccia Prandina, gli assessori Valentina Tugnoli e Basilio Mangano, le Forze dell'ordine, diverse associazioni trevigliesi, il direttore sanitario del distretto dell'Asst Bergamo Ovest Giulio Galli, e i vertici della ProLoco: il presidente Giorgio Zordan e il vice Stefano Cerea.
Marco Guerini con Greta, 8 anni, la bambina raffigurata nel murales
Codice a barre
Il murales rappresenta un ragazzo che indossa la mascherina, chino a deporre un seme nell’erba dell’aiuola che costeggia la strada e che si trova proprio alla base dello stesso. Dietro di lui si sviluppa un enorme codice a barre verde, dal quale spuntano tronchi e rami di alberi. Sotto, l’anno: 2019, e la sigla «3V», un richiamo a Treviglio, e il numero 200. La mascherina, l’anno, la vita che torna a nascere, simboli che la rappresentano l’anno più buio del nuovo millennio ma anche la rinascita. Il codice a barre, invece, è una rappresentazione grafica dei numeri dei ricoveri per Covid nella prima settimana di emergenza sanitaria in provincia di Bergamo.
Gli autori dell'opera sono tutt'ora ignoti
L'idea dei realizzarlo è stata portata avanti, nei mesi scorsi, da un trevigliese, Marco Guerini.
"Sono stato contattato nei mesi scorsi da un gallerista di Milano con il quale collaboro, al quale un gruppo di artisti con base a Londra si erano rivolti perché erano intenzionati a realizzare, da qualche parte, un murales commemorativo della strage del Covid in Bergamasca. Li ho quindi contattati, ed è nato il progetto di questo murales, cui poi si è aggiunta la collaborazione della ProLoco e la piantumazione di sei alberi a simbolizzare, come il murales stesso, la rinascita. La bambina raffigurata nell'opera è una bambina vera, di Treviglio: Greta, che ha otto anni ed è stata presa a modella dagli artisti. Non hanno voluto divulgare i loro nomi". E la scelta degli artisti è stata rispettata, anche oggi".