Via libera alla rivoluzione delle parrocchie, Don Norberto tende la mano agli scettici
Con 21 voti favorevoli, 2 astenuti e 2 contrari, il Consiglio Pastorale ha approvato il progetto del parroco don Norberto
Con 21 voti favorevoli, 2 astenuti e 2 contrari, il Consiglio Pastorale ha approvato il progetto che rivoluzionerà la Comunità Madonna delle Lacrime di Treviglio: una nuova destinazione d’uso degli immobili, più funzionale e razionale.
Rivoluzione in parrocchia
A onor del vero, manca l’approvazione finale da parte dell’arcivescovo Mario Delpini. Ma, considerato che l’input è arrivato proprio dalla Diocesi di Milano, ormai appare una semplice formalità.
"I tempi di realizzazione sono medio-lunghi, quindi non c’è alcuna fretta - ha chiarito il parroco, monsignor Norberto Donghi - Sicuramente ci saranno dei malumori, che sono legittimi, ma indietro non si torna: questo progetto è irrevocabile".
Il parroco si è mostrato comunque aperto nei confronti dei "dissidenti". Durante il Consiglio pastorale tenutosi il 7 novembre, infatti, sono state presentate alcune proposte alternative, in particolare per la parrocchia di San Francesco, che è quella che si è mostrata più scettica nei confronti del progetto. "Sono sicuramente idee condivisibili - ha sottolineato don Norberto - Non le abbiamo bocciate e c’è tutto il tempo di valutarle. Non c’è alcuna preclusione». Controproposte che, al momento, sono "secretate" in attesa che venga pubblicato il verbale del Consiglio pastorale.
L'omelia dell'arcivescovo
Certo è che, in questi giorni, sui social si è aperto un dibattito sulla questione. E non sono mancate le voci di critica nei confronti del progetto. Le stesse voci che, nel corso dell’omelia del parroco durante la messa dell’1 novembre, furono biasimate dal pulpito monsignor Donghi. E che venerdì sera, pur non essendo espressamente citate, sono diventate oggetto anche della predica dell’Arcivescovo di Milano nel corso della cerimonia di riapertura della Basilica. "Può succedere che in una comunità radunata intorno all’altare per il rito solenne e festoso ci siano dissensi, motivi di risentimento, scarsa stima gli uni degli altri, offese inferte e subite - ha detto monsignor Mario Delpini, commentando un passo del Vangelo secondo Matteo - Può succedere, ma il Signore rivela che l’offerta non è gradita a Dio se viene da una fraternità ferita". E ancora: "Il Vangelo dice: torna indietro, riprendi, rinnova il tentativo della riconciliazione. Torna indietro! Non per lasciare che il tentatore a furia di insistere ti convinca che litigare sia normale, che se qualcuno ce l’ha con te è certo colpa sua. L’incontro con il Signore rende possibile compiere l’opera del Signore, cioè tornare indietro, non rassegnarsi a ritenere irrimediabile la parola che ti ha ferito, il malinteso che vi ha fatto litigare, l’antipatia che induce a lasciar perdere".
Cosa prevede il progetto
Ma cosa prevede il progetto? Come avevamo riportato due settimane fa, l’intenzione è quella di fare un nuovo uso di alcuni immobili parrocchiali. Per altri si punta all’affitto o anche alla vendita. La nuova organizzazione prevede una suddivisione in ambiti, ognuno dei quali con una propria "sede". Per l’iniziazione cristiana, ad esempio, si è pensato all’oratorio di San Zeno. Per la pastorale giovanile l’oratorio San Pietro e il centro cattolico sopra il teatro Filodrammatici. L’oratorio Conventino sarà destinato alla pastorale scolastica (al mattino e nel primo pomeriggio) e all’ambito culturale (pomeriggio e sera). Per la pastorale caritativa sono stati individuati l’ex chiesa di San Giuseppe, che già da qualche anno è adibita a emporio della Caritas e centro di ascolto, e l’immobile di via Rozzone (Locanda del samaritano). L’oratorio della Geromina e quello di San Francesco verranno dati in uso alle associazioni, mentre l’oratorio Sant’Agostino verrà trasformato in un centro sportivo. Nello stesso ambito verranno inseriti i campi da calcio annessi agli oratorio della Geromina e di San Pietro.