“GR Electric” contro il Comune di Pagazzano, su richiesta del Tribunale di Bergamo le parti cercano la mediazione in almeno due cause su tre.
Comune e privato cercano la mediazione
Continua la battaglia legale tra l’impresa inizialmente incaricata della realizzazione del nuovo asilo nido in paese e l’ente pubblico, che spera ora di poter risolvere buona parte della controversia tramite una mediazione tra i team legali delle due parti. Un intento sollecitato anche dal Tribunale di Bergamo, che dopo aver riunito i due giudizi relativi alla domanda della società di maggiori compensi per l’appalto e dell’ingiunzione del Comune per l’applicazione delle penali, ha invitato le parti a tentare la via della mediazione, fissando un’udienza il prossimo primo aprile per verificare l’esito della procedura.

“La speranza, chiaramente, è quella di poter chiudere due delle tre cause in corso con l’impresa cercando un accordo” – ha confermato il sindaco Raffaele Moriggi, che ha però rifiutato ulteriori commenti scegliendo di mantenere il massimo riserbo fintanto che proseguirà la trattativa. – Preferisco non rilasciare dichiarazioni, per evitare che ciò possa pregiudicare la trattativa – si è limitato a chiarire, ricordando anche come l’udienza per la terza contesa con “GR Electric” sia invece fissata a dicembre.
La lotta contro il tempo per ultimare il Nido
Mentre le vicissitudini legali si protraggono, però, sempre più veloce scorre il tempo nella clessidra rimasta al Comune per ultimare il nido di via Roma entro fine marzo, termine perentorio per non dover restituire i fondi Pnrr ricevuti allo scopo. L’ente, che ha già chiesto una proroga al Ministero, è in attesa di risposta. In caso di risposta negativa, le speranze di chiudere il cantiere rispettando le scadenze sono già esigue, e ogni giorno più risicate. “Ci sono, al riguardo, situazioni più grandi, che non competono solo a noi” ha tagliato corto a riguardo ancora Moriggi, impegnato nel mentre nel tentativo di chiudere, prossimamente, altre due cause legali: quelle che vedono il Comune contrapposto alla famiglia Khalil e all’impresa esecutrice della messa in sicurezza della corte dei Senza Dio.