L’Unione Terre del Serio non c’è più, ma ancora fa discutere il Consiglio comunale di Bariano.
Gli ultimi conti in sospeso delle Terre del Serio
A distanza di tre anni dallo scioglimento definitivo e dalla relativa liquidazione di ciò che ne era rimasto, la vecchia realtà sovracomunale è tornata oggetto di polemica dopo l’approvazione dello schema di accordo per gestirne i rapporti giuridici ed economici. Nel dettaglio, si tratterebbe delle non poche sanzioni emesse dal fu Comando di Polizia locale e mai riscosse, per un ammontare della bellezza di 1,6 milioni di euro. “L’Unione Terre del Serio è stata estinta nel dicembre 2022, ma solo il 30 ottobre di quest’anno l’Amministrazione barianese ha finalmente portato in Consiglio comunale i verbali d’estinzione, cosa che invece gli altri Comuni coinvolti (Pagazzano, Morengo, Fornovo e Mozzanica) hanno fatto da anni. Perché?”
Questa la domanda che si è posto il capogruppo di “Futuro e Tradizione” Marino Lamera, che dal 2019 difende la propria posizione secondo cui l’unione di Comuni non necessitasse di essere chiusa.

“Chi in passato si è distinto per denunciare lo “sfascio finanziario” dell’Unione, arrivando a sostenere che non ci fossero fondi neppure per la benzina dovrebbe dare delle spiegazioni, perché i numeri parlano diversamente: le “Terre del Serio” son state chiuse con un avanzo di amministrazione di 507mila euro e un patrimonio di oltre 588mila. Anche sottraendo i debiti dei Comuni soci, resta un attivo netto da 176mila euro. Con queste risorse, qualche litro di carburante si sarebbe potuto acquistare”.
Non solo: oltre alle risorse e al patrimonio già ripartito tra i cinque Comuni ex membri, le Terre del Serio vantavano e vantano ancora oggi crediti da sanzioni stradali per 1,6 milioni di euro, di cui solo il dieci per cento risulta effettivamente recuperato.
Il tentativo di recuperare i crediti delle sanzioni
“La riscossione sarà ora affidata a una società specializzata, con la speranza di recuperare almeno il 20% dei crediti” ha insistito Lamera, che ha poi attaccato il sindaco Andrea Rota – il quale, interpellato, ha garantito una replica da parte sua nei prossimi giorni – sia durante che dopo il Consiglio comunale. “Ciò che ci lascia perplessi è che il primo cittadino si sia detto ignaro dell’articolo di giornale su cui sono apparsi questi numeri, che invece citava fonti dell’Amministrazione comunale. Chi ha parlato, allora, a nome del Comune? Buona parte dei ricavi da sanzioni sarebbe potuta essere reinvestita in opere di sicurezza stradale. Se già nel 2022 la riscossione risultava complessa, è facile immaginare come andrà l’anno prossimo, per la gioia dei “furbetti”. Questa, purtroppo, è la lungimiranza dell’attuale Amministrazione”.