Commemorazione

Una targa in Fiera a Bergamo come luogo simbolo della lotta al Covid-19

Riconsegnate le chiavi della struttura che potrà ora tornare alla sua vocazione fieristica a partire dagli eventi in programma per Sant'Alessandro.

Una targa in Fiera a Bergamo come luogo simbolo della lotta al Covid-19
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Dimenticare non si può e non si deve. Bergamo Fiera resterà il luogo simbolo della lotta al Covid-19 e a ricordarlo sarà anche una targa donata dal Papa Giovanni XXIII per omaggiare tutte le persone che si sono spese per rendere la struttura operativa per 16 mesi.

La Fiera torna alla sua vocazione

L’ASST Papa Giovanni XXIII ha riconsegnato questa mattina a Giuseppe Epinati, Amministratore unico di Bergamo Fiera Nuova Spa e a Fabio Sannino, Presidente di Ente Fiera Promoberg, le chiavi della Fiera di Bergamo, pronta a tornare alla sua vocazione e ad ospitare eventi fieristici di primo piano, già a partire dalla Fiera di Sant’Alessandro in programma questo fine settimana.

Una targa per non dimenticare

Bergamo Fiera

La riconsegna è stata anche l’occasione per scoprire la targa commemorativa che il Papa Giovanni ha voluto donare alla Fiera posta all’ingresso di quello che per 16 mesi è stato un ospedale e presidio sanitario di riferimento per tutto il territorio bergamasco e non solo, a perenne memoria del ruolo che la Fiera ha avuto nella lotta alla pandemia da Covid-19.

“Abbiamo voluto lasciare un segno tangibile di quello che questo luogo è stato e ha rappresentato nella lotta contro un nemico invisibile: un terzo presidio ospedaliero dell’ASST Papa Giovanni XXIII, perché nella fase più acuta della pandemia c’era la ricerca disperata di posti letto e i nostri due ospedali di San Giovanni Bianco e di Bergamo, nonostante l’enorme dimensioni di quest’ultimo, erano diventati praticamente ospedali Covid. Erano i giorni in cui i pazienti gravi venivano inviati in Germania con aerei militari e alcuni trasferiti in altre regioni - ha commentato Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII – Queste stesse mura, che oggi sostengono la nostra targa, per tanti mesi hanno ospitato operatori sanitari, tecnici e volontari, bergamaschi e provenienti da tante parti del mondo, arrivati a Bergamo per dare il proprio contributo prima nell’allestimento degli spazi, poi nella cura di centinaia di persone colpite dal virus e infine nella campagna vaccinale massiva”.

L'opera di Franco Rivolli

La targa ospita l’opera di Franco Rivolli, “Angels”, la stessa riprodotta sulla Torre 5 e sulla facciata della Fiera e che ha fatto il giro del mondo, e un testo che recita “Questo luogo per 16 lunghi mesi, dal 6 aprile 2020 all’1 agosto 2021, è stato un presidio dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Centinaia di sanitari e tecnici si sono presi cura di migliaia di cittadini, coltivando la speranza nella lotta comune contro il Covid-19. Questa targa è dedicata a tutti i protagonisti che hanno reso possibile l'Ospedale della Fiera di Bergamo e lavorato con orgoglio e competenza per la cura dei pazienti, perché nulla di ciò che qui è accaduto venga dimenticato”.

Bergamo Fiera

La prima ondata

La Fiera di Bergamo è ufficialmente diventata un presidio medico gestito dall’ASST Papa Giovanni XXIII il 6 aprile 2020, curando durante a prima ondata in 49 giorni 120 pazienti, con l’aiuto dei sanitari del contingente militare russo, di Emergency e di volontari inviati dalla Protezione civile. Con il rientrare dell’emergenza sanitaria, gli spazi sono stati convertiti in ambulatori, dove sono stati valutati circa 2.000 pazienti guariti dal virus, dando un contributo essenziale a livello internazionale alla conoscenza del virus e delle sue conseguenze a lungo termine, oltre che ai pazienti, molti duramente provati dalla malattia.

La trasformazione a sede vaccinale

A giugno fino a novembre 2020 in Fiera sono state trasferite anche le attività vaccinali della sede del PreSST di Borgo Palazzo per offrire ai bambini in età vaccinale e alle loro famiglie spazi più ampi e sicuri per ricevere le vaccinazioni obbligatorie. A settembre 2020 sono iniziate anche le attività legate ai tamponi, circa mille al giorno, proseguite fino a febbraio 2021. Il 2 novembre 2020, con l’avanzare della seconda ondata pandemica, è stato riattivato il presidio ospedaliero, la cui attività è proseguita fino al 25 gennaio 2020, offrendo cure, soprattutto intensive, a 125 pazienti, anche grazie al contributo degli Spedali Civili di Brescia e di personale medico e infermieristico proveniente da alcuni ospedali pubblici e privati delle province di Bergamo e Brescia.

Da novembre 2020 e fino al 31 gennaio 2021 alla Fiera sono state eseguite anche le vaccinazioni antinfluenzali, per poi diventare, dal 1° marzo, hub di riferimento per le vaccinazioni anti-covid, attività proseguita fino al 1° agosto. In totale sono stati 206.072 i vaccini anti-Covid somministrati, circa la metà di tutti i vaccini che il Papa Giovanni conta di fare in tutta la campagna.

A scoprire la targa due ex pazienti

Presente alla cerimonia anche il Prefetto di Bergamo, Enrico Ricci, e quali testimoni due pazienti, in rappresentanza di quanti sono stati ricoverati e curati in Fiera, che hanno avuto il compito di scoprire la targa commemorativa: Gian Carlo Roncalli, 63 anni, ricoverato in Fiera per 40 giorni, dal 21 novembre al 30 dicembre 2020, per poi essere trasferito all’Ospedale di Bergamo, dove è rimasto fino alle dimissioni, in aprile, dopo 5 mesi e mezzo di cure; Alberto Maurizio Pedroni, 59 anni, ricoverato in Fiera dal 30 dicembre 2020 al 7 gennaio 2021, quando è stato trasferito all’Ospedale a Romano per il proseguo delle cure.

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