Una panchina gialla davanti alla scuola per dire no a bullismo e cyberbullismo
La breve cerimonia si è svolta ieri, venerdì 7 febbraio, giornata nazionale dedicata alla sensibilizzazione su questo triste fenomeno
Ghisalba scende in campo contro il bullismo e il cyberbullismo, e lo fa inaugurando una panchina gialla - simbolo della lotta - davanti alle scuole medie, in occasione della giornata nazionale dedicata alla sensibilizzazione contro questa piaga.
Giornata contro bullismo e cyberbullismo
E' stata una mattinata davvero intensa quella di ieri, venerdì 7 febbraio, a Ghisalba. I ragazzi delle medie, insieme all'Amministrazione comunale, hanno voluto dare un segnale forte in occasione della giornata nazionale dedicata al contrasto di bullismo e cyberbullismo. Alle 10 si sono ritrovati davanti alla scuola, con il baby sindaco Angelo Casali in testa - un alunno di seconda che nel suo discorso ha ricordato la terribile vicenda del giovane Andrea Spezzacatena, divenuta anche soggetto di un film - le insegnanti e la responsabile di plesso Laura Vavassori, per incontrare il primo cittadino Gianluigi Conti, accompagnato dalla vice Bruna Sassi, gli assessori Massimo Pizzetti e Giuseppe Galli e i consiglieri Andrea Rizzi e Micaela Oberti. In programma una piccola ma significativa cerimonia.
Una panchina gialla per dire basta
Tutti insieme hanno inaugurato una panchina gialla, simbolo della lotta contro un fenomeno odioso ma purtroppo diffusissimo tra i ragazzi. Un momento solenne, che ha meritato l'esecuzione dell'inno nazionale da parte di un gruppetto di alunni armati di flauto e tamburello. Ogni classe ha poi voluto lanciare un messaggio ai compagni, leggendo un breve pensiero, ma anche cimentandosi in brevi scenette in cui piccoli attori in erba hanno stigmatizzato comportamenti vessatori e violenti. Dalla responsabile di plesso Vavassori e dal sindaco Conti come dalla vice Sassi sono arrivate parole di sostegno per le vittime dei bulli e di ammonimento per chi invece ferisce i compagni, magari anche inconsapevolmente, con una battuta o con un post su social.
"Il telo che ricopre la panchina gialla che inauguriamo oggi non è azzurro per caso - ha spiegato Vavassori - il nodo blu è infatti un altro simbolo della giornata contro il bullismo e cyberbullismo. Sopra sono state apposte delle parole chiave desunte da letture fatte in classe. A volte siamo distratti e i simboli servono a fare attenzione alle cose importanti".
"Spesso i bulli se la prendono con chi ha un colore della pelle diverso, un difetto fisico o presunto tale o con chi ritengono semplicemente uno 'sfigato' o un secchione - ha esordito il primo cittadino - è un problema che esiste già alla vostra età. Le vittime non devono sentirsi colpevoli né stare in silenzio: devono invece parlare con gli insegnanti e le famiglie".
"Abbiamo messo la panchina davanti alla scuola perché ci venite tutti i giorni ma dovete portare anche fuori di qui il messaggio contro il bullismo - ha aggiunto Sassi - le parole fanno più male delle botte".
Al termine della cerimonia gli alunni hanno consegnato all’assessore all’Istruzione Pizzetti un cartellone con una frase eloquente, che apparirà sulla targa che presto verrà apposta sulla panchina: "E’ facile prendersela con i più deboli… E se domani il debole fossi tu?".
"Se un giorno buttaste l'occhio sulla panchina e in quel momento vi stesse per scappare un post sbagliato o un commento acido spero che possiate fermarvi - ha concluso Vavassori - e mettervi nei panni degli altri. Cose che sembrano banali quando le si subisce in prima persona diventano molto pesanti".