Il 43enne neurobiologo Gabriele Ciceri di Casirate è stato insignito del prestigioso Career Development Award e guiderà, grazie ad un contributo da un milione di euro, un progetto di ricerca sulle cellule del cervello all’Istituto San Raffaele. La sfida, ambiziosa, è riprodurre in laboratorio la loro maturazione e far luce sulle alterazioni che contribuiscono alle malattie neurodegenerative.
Un progetto di studio sulle cellule del cervello
Guiderà un nuovo laboratorio di ricerca all’Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica di Milano (SR-Tiget) in cui si studieranno le cellule neuronali e i meccanismi che portano alla loro completa maturazione, un processo che può durare molti anni nel nostro cervello. A premiare l’attività del 43enne neurobiologo Gabriele Ciceri, originario di Casirate, è stata la Fondazione Giovanni Armenise Harvard che gli ha assegnato il prestigioso Career Development Award e un finanziamento da un milione di euro per l’ambizioso progetto di ricerca.
Un percorso professionale, quello di Gabriele Ciceri, che è iniziato in Italia e proseguito in Spagna, all’Istituto di Neuroscienze di Alicante CSIC-UMH, e Stati Uniti, al Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, dove lavorava per comprendere lo sviluppo prolungato delle cellule nervose umane e sviluppare nuove tecnologie basate sulle cellule staminali. Questa nuova tappa del percorso professionale lo vede a capo del laboratorio Armenise-Harvard di “Cellule staminali e tempistiche di sviluppo neuronale in condizioni fisiologiche e patologiche” dell’SR-Tiget, la joint venture tra Fondazione Telethon e l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.
Il neurobiologo: “E’ una sfida complessa”
Uno degli obiettivi della linea di ricerca del dottor Ciceri sarà sviluppare una piattaforma sperimentale innovativa basata sulle cellule staminali che consenta di interrogare i meccanismi alla base di malattie neurologiche e la definizione di strategie terapeutiche, in sinergia con l’esperienza consolidata del SR-Tiget e l’IRCCS Ospedale San Raffaele nella terapia genica e cellulare di malattie genetiche e tumori.
Sappiamo davvero poco sulla maturazione del cervello umano, tranne che rispetto alla maggior parte delle altre specie si sviluppa più lentamente. Non tutte le cellule neuronali e regioni del cervello maturano allo stesso ritmo però: alcune sono veloci, mentre altre impiegano molti anni o addirittura decenni per raggiungere la piena funzionalità – ha spiegato il neurobiologo casiratese sul sito dell’Ospedale San Raffaele -. Questa capacità di coordinamento nello sviluppo delle diverse aree è fondamentale, poiché consente che diversi tipi di cellule nervose si parlino nel momento appropriato e lavorino insieme, garantendo che il cervello umano si costruisca con precisione per acquisire funzioni specializzate. Nel mio laboratorio cercheremo di riprodurre questo processo partendo dalle cellule staminali, e di ingegnerizzarle per modularne le tempistiche. È una sfida davvero complessa: nessuno è ancora riuscito a far raggiungere la piena maturità adulta alle cellule nervose umane in laboratorio”.
Arrivare a queste conoscenze potrebbe far luce su come le alterazioni delle traiettorie di maturazione contribuiscono alle malattie del neurosviluppo, che colpiscono il cervello in crescita, e alle malattie neurodegenerative, che si manifestano nell’adulto e, chissà, magari potranno facilitare la loro prevenzione o la loro cura.
“Siamo molto contenti della venuta di Gabriele Ciceri al San Raffaele, un passo importante sia per lui sia per la nostra comunità scientifica – ha affermato il professor Gianvito Martino, direttore scientifico dell’Ospedale San Raffaele e prorettore alla Ricerca e alla Terza Missione dell’Università Vita-Salute San Raffaele -. La sua ricerca incentrata sullo studio delle caratteristiche biologiche delle cellule staminali del cervello non solo tocca uno degli aspetti più affascinanti e ancora poco conosciuti della biologia, ma rappresenta anche un viatico necessario per quella medicina traslazionale, di cui siamo tra i principali interpreti a livello internazionale, che traduce le innovazioni della scienza, scoperte nei laboratori, in cure innovative”.