Treviglio domani

Presente e futuro di Treviglio secondo Juri Imeri

L'eredità del sindaco (quasi) uscente, e le priorità per i prossimi due anni: confermata la riqualificazione della circonvallazione interna

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Treviglio Domani è un progetto multimediale a puntate, realizzato dal Giornale di Treviglio in occasione dei suoi 25 anni. Ogni settimana, un trevigliese racconta come la città è cambiata (e come cambierà) nel proprio ambito di lavoro e di vita. Il terzo appuntamento è con il sindaco della città Juri Imeri, che - come il Parroco, destinato alla parrocchia di Rho - è arrivato al secondo e ultimo suo possibile mandato da primo cittadino. Che eredità lascerà, tra due anni, al suo successore? E quali invece le partite ancora tutte da giocare? Una su tutte (e questa è la notizia): nonostante i ritardi rispetto a quanto annunciato, la riqualificazione della Circonvallazione interna della città resta una priorità.

 

Sindaco, certo. Ma per noi del Giornale di Treviglio, prima della fascia tricolore Juri Imeri ha indossato quella da cronista sportivo. Come ricorda i suoi esordi?

Sì, mi ricordo quando abbiamo iniziato via Galliari... Avevo un po' questo sogno di fare il giornalista.
Lo racconto spesso quando i ragazzi delle scuole vengono in Comune e mi chiedono "Ma tu come hai fatto a diventare sindaco?". Beh io in realtà io volevo fare il giornalista e collaboravo con le testate locali.

Lei è alla soglia del decimo anno di di mandato. Come è cambiata Treviglio, nel bene e nel male?

Ricordo l'ultimo trasloco della redazione del Giornale di Treviglio: c'erano ancora questi "papiri" con i giornali cartacei. Un po' a campione abbiamo siamo andati a spulciare, a vedere qualche curiosità... E sì, Treviglio è cambiata. Sicuramente ci sono dei dati oggettivi, il numero di abitanti, il suo ruolo sul territorio, le realtà che hanno deciso di arrivare oppure di investire. Penso ai recenti investimenti di Bianchi e di Same, che hanno confermato la volontà di stare sul territorio. Però in questi 25 anni secondo me c'è un filo conduttore: quello dello spirito solidaristico. La città cresce, evolve, ci sono luoghi nuovi come piazza Setti, piazza Cameroni... che prima non c'erano. Ma è una città ancora a misura d'uomo e di donna, di famiglia, e dove ci sono ancora anche un po' - chiamiamoli così - quei pettegolezzi, per cui si sa un po' tutto di tutti. Ma questo vuol dire anche avere attenzione verso tutti. E poi ci sono poi le associazioni, che rappresentano un valore aggiunto. Si collabora in uno spirito che non è quello istituzionale, ma è quello davvero di chi cerca di fare qualcosa per la nostra città e soprattutto per i nostri cittadini. In questo, a volte magari anche con qualche polemica, io ci metto anche la stampa e i media.

Se dovesse indicare tre parole che rappresentano e ben sintetizzano questo cambiamento, questa evoluzione di Treviglio, cosa le viene in mente?

Primo: "protagonista". Non a caso l'avevo scelto anche come slogan elettorale, ma non è uno slogan, è una realtà dei fatti. Seconda: "attrattiva". Treviglio attrae studenti, attrae lavoratori, attrae residenti e investimenti. E poi "solidaristica", e "cooperativistica", perché questo tratto la caratterizza da sempre e continuerà, secondo me, a caratterizzarla a prescindere dall'Amministrazione e da tutto quello che potrà succedere.

E a proposito di questo, è arrivato forse un po' il momento di pensare al suo successore: che cosa vorrebbe lasciargli in eredità e che cosa invece preferirebbe di no?

Chi arriverà dopo potrà continuare a contare su una squadra solida, affiatata, che da tre mandati governa la città e che ha un programma elettorale chiaro, fatto di grandi scelte, ma anche di piccole attenzioni. Sarà quindi un percorso naturale, per quanto il sindaco, che è il capitano della squadra, lo caratterizzerà come crede.

Lasceremo un patrimonio pubblico rinnovato e lasceremo i luoghi della cultura, che sui quali stiamo investendo molto, completamente riqualificati. Lasceremo degli spazi di aggregazione nuovi, lasceremo la Fiera, che rappresenta un po' anche questo sguardo verso il territorio. Lasceremo il settore dei servizi alla persona, che non ha mai lesinato l'attenzione alle fragilità, alle persone più in difficoltà. Quindi io mi sento di dire che il programma elettorale che abbiamo in mente lo porteremo a termine.

E cosa invece non è andato?

Ci sono alcune cose che cambiano, pensiamo all'impatto che ha avuto il PNRR che ha accelerato alcuni progetti ambiziosi come quelli del Centro ciclo culturale, ma ovviamente ha comportato anche un impegno di risorse umane e di programmazione che ha spostato in avanti qualche altra priorità. Sicuramente continuiamo a percorrere l'idea che il cuore della città, la circolazione interna, diventi fruibile anche alle bici in modo più sicuro per rendere la città davvero ancora più sostenibile ma anche più più aperta alle passeggiate, alla camminate e alla volontà di viverla nel pieno del suo splendore.

Treviglio domani: le puntate

Prima puntata - Monsignor Norberto Donghi e il coraggio mite di cambiare le cose

Seconda puntata - Treviglio e la "generazione Maranza": la scuola di domani per  Maria Nicoletta Sudati

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