Caravaggio

"Trasporto sociale abbandonato a se stesso"

Parla l’ex assessore Augusto Baruffi, novello autista, che attira l’attenzione su un servizio fondamentale in una società anziana e con mezzi pubblici scarsi

"Trasporto sociale abbandonato a se stesso"
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Trasporto sociale, un servizio di enorme importanza per le persone più fragili, quindi anziani, malati o infortunati impossibilitati a raggiungere da soli le strutture sanitarie di cui hanno bisogno. Quello caravaggino purtroppo langue, nonostante l’impegno dei volontari c’è molto da fare infatti, almeno secondo l’ex assessore ai Servizi sociali Augusto Baruffi, che ora è uno di loro: da giugno svolge servizio di autista.

Baruffi: "Trasporto sociale fondamentale ma abbandonato"

Come descrive la realtà del trasporto sociale?

"Il volontariato, e in particolare quello relativo al trasporto sociale di anziani e malati negli ospedali, ma anche nei centri diurni è stato un po’ abbandonato a se stesso - ha affermato mesto - eppure il suo valore è fondamentale in una società sempre più anziana, con mezzi pubblici scarsi, dove i servizi sanitari sono sempre più concentrati nei grandi centri e la degenza in nosocomio è sempre più ridotta: o un cittadino ha un familiare o un conoscente che lo trasporta per visite e controlli oppure è costretto a pagare un taxi. Ancora una volta si è scaricato un costo sanitario su famiglia e servizi socio-sanitari: in assenza di questi e di mezzi economici adeguati, l’unica risorsa resta il volontariato".

E su questo tema Baruffi ha ancora l’amaro in bocca per non aver avuto la possibilità di realizzare un’opera a cui teneva molto, una struttura sanitaria nell’ex orfanotrofio di via Polidoro Caldara, presentato alle ultime lezioni comunali.

"Il senso del mio progetto era proprio quello di sostenere le fragilità sul territorio cittadino - ha sottolineato - per evitare di spostarsi continuamente. Se si analizzano gli ospedali periferici stanno diventando ambulatori, dove però bisogna recarsi con mezzi propri".

Come mai ha deciso di diventare un autista volontario?

"Dopo la mia esperienza come assessore al Sociale a Caravaggio e terminato il mio mandato da presidente della Rsa “Fondazione Anni Sereni” di Treviglio, avevo ben presente che questo è un tema molto sentito e mi è sembrato utile mettermi a servizio di coloro che se ne occupano come autista - ha raccontato - Lo faccio sia a Caravaggio che a Treviglio, è molto bello perché ti permette di venire in contatto e quindi a conoscenza di tante fragilità che ci sono. E sul campo ci si rende conto ancora di più di come i volontari siano in numero insufficiente per soddisfare tutte le esigenze".

Come giudica la situazione caravaggina?

"L’associazione “Anziani caravaggini” ha una convenzione con il Comune che garantisce un contributo di 800 euro l’anno, ma serve di più - ha osservato - è necessario che si faccia tutti squadra, è un servizio troppo importante - ha rimarcato - le persone fragili non sono solo della famiglia ma di tutta la comunità. Occorre fare qualcosa per svecchiare e ampliare il parco auto: sono solo due e sono vetuste, con conti di gestione e manutenzione da pagare. Se i pochi euro che arrivano dall’utenza che usufruisce del servizio servono a coprire i costi del carburante, poi restano bollo, assicurazione, revisione, cambio pneumatici, tagliandi di cui farsi carico, oltre ad eventuali guasti. Bisogna sensibilizzare la cittadinanza perché ci siano più volontari a offrire un po’ del loro tempo: attualmente sono operative sei o sette persone che, tra l’altro, non possono essere disponibili 24 ore su 24 ma i trasporti da effettuare sono almeno una settantina a settimana".

Relativamente alle criticità riscontrate, crede che l’Amministrazione comunale possa fare di più?

"Questo servizio forse è ancora poco considerato da parte di alcune Amministrazioni comunali - ha chiosato Baruffi senza peli sulla lingua - dispiace dirlo ma quella di Caravaggio è poco attenta anche sul tema del volontariato nello specifico campo del trasporto sociale".

Associazione anziani, c'è malcontento

«Sede inadeguata: gli anziani meritano di più». A dirlo, abbacchiato, è il presidente dell’associazione «Anziani Caravaggini» Nicola Pizzardo. Anche lui, come Augusto Baruffi, è un autista volontario che lamenta le difficoltà che sta attraversando il trasporto sociale, «con volontari avanti con l’età e uno dei mezzi che non si dovrebbe nemmeno usare» tuttavia porta l’attenzione anche sui locali sopra la farmacia comunale, dove il sodalizio è stato indirizzato circa due anni fa.

"Da quando il centro prelievi è stato trasferito in largo Donatori di sangue, noi che eravamo sistemati al primo piano dello stesso stabile dai primi anni ‘90, siamo stati spostati nella nuova sede - ha spiegato - questo perché l’ingresso è stato inibito sia dalle scale che dall’ascensore. L’Amministrazione aveva promesso di installare un ascensore esterno, ma fino ad oggi non è avvenuto. Di fatto ci siamo insediati “provvisoriamente” dove siamo oggi. Tuttavia se prima potevamo usufruire di salone, cucina, due bagni e ufficio, adesso ci troviamo tre corridoi stretti, niente salone né cucinotto e nemmeno uno scarico come si deve, l’ascensore non va da più di un mese e il condizionatore non ha mai funzionato. Non è più possibile organizzare tombolate e feste di Carnevale o Capodanno. Penso che gli anziani di Caravaggio meritino di più, sono 150 gli iscritti. Chiedo all’Amministrazione di farsi sentire per risolvere queste criticità. Purtroppo qui un centro anziani comunale non esiste".

L'assessore Cremonesi: "Nessuno abbandona gli anziani"

A rispondere punto su punto alle osservazioni dell’ex assessore ai Servizi sociali Augusto Baruffi e del presidente dell’associazione «Anziani Caravaggini» Nicola Pizzardo è l’assessore a Patrimonio e Demanio Marco Cremonesi.

Trasporto sociale
L'assessore al Patrimonio e Demanio Marco Cremonesi

"Nessuno abbandona gli anziani, ma sono le associazioni di volontariato che di norma si preoccupano di reclutare volontari, così come di organizzare il servizio di trasporto - ha affermato - ce l’hanno anche altri sodalizi, come per esempio gli “Amici di Gabri”. Non acquistiamo i mezzi ma, come abbiamo già fatto, patrociniamo la raccolta fondi necessaria per l’acquisto. L’Amministrazione è comunque a disposizione, nessuno è venuto a segnalare alcunché e mi sembra strano che a farlo sia un volontario oltretutto appena arrivato. Quanto alla sede, il trasferimento è stato causato da un’emergenza sanitaria legata alla mancanza di medici, alle case di comunità e quant’altro. La Soprintendenza ha bocciato l’installazione di un ascensore esterno, ma c’è la possibilità di farlo all’interno e di rifare la scala: stiamo lavorando sul progetto definitivo, il finanziamento c’è già, poi bandiremo la gara d’appalto. La tempistica si è dilatata per questo, ma garantisco che l’associazione tornerà nella sede originaria. In ogni caso quella in cui si trova è stata completamente ristrutturata e se manca un salone ce ne sono due più piccoli: vedo la luce accesa tre sere a settimana quindi l’associazione è frequentata. Dell’ascensore guasto abbiamo saputo da un utente e ci siamo attivati, si attende l’arrivo del pezzo di ricambio che è stato ordinato. Del condizionatore non funzionante non eravamo invece a conoscenza, provvederemo: è bene che se ci sono criticità il sodalizio venga a segnalarlo in Municipio".

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