La siccità morde feroce e si stanno cercando le soluzioni per limitarne gli effetti. Anche i circolo di Legambiente “Terre del Gerundo” di Treviglio ha presentato la sua proposta per aiutare a superare questi ultimi mesi di scarsità di piogge.
Siccità
“Nei periodi di siccità, le perdite da infiltrazione nei canali irrigui naturali non sono più trascurabili, ma rallentano e inficiano la distribuzione dell’acqua nei campi – spiegano i militanti dell’associazione trevigliese – Questa problematica viene spesso parzialmente risolta applicando uno strato di calcestruzzo sul fondo e sulle sponde dei canali. L’impermeabilizzazione del suolo è però irreversibile e comporta degli impatti ambientali permanenti con effetto sia locale che globale. I canali naturali sono infatti presidi della biodiversità (sia per la fauna che per la flora). Quando un canale naturale diventa artificiale, si interrompe la continuità naturalistica con il resto dell’ambiente e si compromette l’equilibrio ecosistemico dell’area impedendo di fatto la ricarica della falda”.
Teli geotessili
Una soluzione alternativa all’impermeabilizzazione irreversibile dei fossi, secondo Legambiente, è l’utilizzo di un telo geotessile con permeabilità variabile a seconda del materiale e che ha la principale caratteristica di essere rimovibile e sostenibile, a differenza del cemento. “Altri vantaggi – proseguono i membri del circolo Terre del Gerundo” – sono la possibilità di crescita della vegetazione ripariale e la dissuasione dallo scavo di tane e cunicoli da parte della fauna locale. La posa in opera non richiede competenze tecniche specifiche e i costi sono comparabili con quelli dell’applicazione del calcestruzzo, a fronte di impatti ambientali temporanei e non permanenti”.
Servono soluzioni sostenibili
Legambiente ci tiene comunque a precisare che questa proposta non è un incoraggiamento ad applicare il geotessile in modo sistematico in tutto il sistema idrico, ma vuole essere di stimolo affinché vengano
trovate soluzioni che siano sostenibili per ambiente. A tal proposito, ha proposto un mix di azioni da intraprendere a livello gestionale e infrastrutturale. L’organizzazione di tavoli con le aziende agricole e, appunto, l’installazione di
geotessili nei canali nel breve periodo (entro l’anno); Il cambiamento dei sistemi di pulizia dei canali, il ripristino dell’apporto di acqua in falda, l’efficientamento nei sistemi di irrigazione e sistemi di raccolta acque nelle aziende agricole nel medio periodo (entro due anni); e infine al modifica e il monitoraggio del Piani e Programmi consortili, l’utilizzo di acque reflue per l’irrigazione, la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua e la rotazione colturale nel lungo periodo (entro cinque anni).