Oasi felina

Si ferma il progetto dell'Oasi Milena, dopo due anni arriva il diniego da parte del Comune

L'Oasi Milena sarebbe dovuta sorgere in via dei Dossi 1, ma dopo due anni di interlocuzioni il Comune ha dovuto bocciare la richiesta.

Si ferma il progetto dell'Oasi Milena, dopo due anni arriva il diniego da parte del Comune
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Un’Oasi Felina dietro il cimitero? Dopo due anni si ferma il progetto di "Oasi Milena", con le volontarie sul piede di guerra contro l’Amministrazione comunale.

Volontarie sul piede di guerra contro il Comune

A denunciare l’accaduto attraverso un lungo videomessaggio sono state, nei giorni scorsi, le tre volontarie che due anni fa hanno costituito l’associazione "Oasi Milena": Gianna Di Noto, presidente, Claudia Mineri Nicoletta Romualdini. "Un paio d’anni fa ho comprato, a mie spese, il terreno dietro il cimitero di Fara Gera d'Adda, con l’obiettivo di metterlo a disposizione come oasi felina" ha raccontato per prima Mineri, che si è dunque rivolta a Di Noto per costituire l’associazione. "Il Comune ci ha tenuto in sospeso, garantendoci il suo appoggio, per due anni, salvo poi trovarci di fronte, la settimana scorsa, a un diniego. Questo per via del vincolo della zona cimiteriale, che dovrebbe distare almeno cinquanta metri: un vincolo che avevamo chiesto di togliere, e in merito al quale più volte il sindaco ci aveva rassicurato, promettendoci di risolvere la questione entro il 28 maggio".

Due anni di dialogo, poi il diniego

Una promessa disattesa, secondo quanto raccontato da Di Noto e Mineri:

Gianna Di Noto.

"A Fara c’è un grosso problema di randagismo che è sotto gli occhi di tutti: noi avremmo fatto delle strutture e un recinto antifuga, per garantire riparo, cibo e sicurezza agli animali. In circa 900 metri quadrati di terreno, avremmo potuto ospitare fino a cento gatti, raccogliendo qui le diverse colonie feline sparse sul territorio".

Un progetto che sarebbe stato accolto con favore anche da una nota azienda locale, che aveva già preso contatti sia con le volontarie che con il Comune per risolvere il problema dei gatti randagi nella propria area. A portare avanti l’operazione anche il Comitato Tutela Ambiente, dal quale Gianna Di Noto riferisce di essere stata contattata due anni fa:

"Da lì ho iniziato a interessarmi alla situazione: ho conosciuto Claudia Mineri, che già gestiva la colonia felina di via Monfalcone, e abbiamo cercato di dar vita a qualcosa – ha spiegato – Abbiamo intrapreso le pratiche e iscritto l’associazione al Runts, scoprendo però il vincolo esistente sul terreno. L’Ufficio Tecnico comunale ci ha consigliato allora di chiedere la pubblica utilità, cosa che abbiamo fatto. Abbiamo speso soldi nel terreno e nella progettazione, così come in tutti gli altri adempimenti, con il sindaco che a inizio maggio mi chiedeva una bozza di convenzione e che, invece, prima della fine del mese ha espresso diniego al nostro progetto. Un rifugio che sarebbe stato costruito con i fondi dell’associazione, e che invece non vedrà la luce".

L'associazione non si ferma, volontarie pronte a chiedere i danni

Il tutto, fa notare sempre Di Noto, si è arenato dopo un post pubblico della pagina "Cronache di Fara", attraverso cui il capogruppo di opposizione Gianni Filotto ha fatto notare l’impossibilità di realizzare un’oasi felina così vicino al cimitero.

"Chi ha creduto in noi, ovviamente, ha manifestato solidarietà e fiducia nel nostro progetto, ma il 22 maggio il Comune ci ha comunicato il proprio diniego, rendendo inutili tempo, energie e risorse spesi in questi due anni. Non aggiungo altro perché avremo modo di approfondire le ragioni e quantificare i danni subiti in sede legale" ha concluso Di Noto, che ha comunque ringraziato i faresi che hanno sostenuto l’associazione, e ha nel mentre dato il via a una raccolta firme a sostegno dell’oasi felina farese.

Al contempo, la promessa di aprire l’oasi non a Fara, ma altrove.

La replica del sindaco: "Pareri tecnico e legale entrambi contrari"

Dichiarazioni pesanti, cui fanno da contrappeso le parole del sindaco Raffaele Assanelli, che ha chiarito la propria posizione e l’origine del diniego:

Raffaele Assanelli, sindaco di Fara Gera d'Adda.

"Io ho sempre detto che, pur in difformità al parere di Ats e al parere tecnico, ero disposto a portare al primo Consiglio comunale in programma a maggio la variazione urbanistica in deroga per motivi di pubblica utilità, poi da rafforzare con convenzione tra il comune e l'associazione. a patto che tutti i consiglieri – comprese le minoranze – avessero votato la variazione urbanistica – ha spiegato il primo cittadino – Nel frattempo il segretario comunale mi informava della probabile illegittimità dell’eventuale delibera consiliare perché in contrasto con i pareri sanitario e tecnico. Non contento di ciò, ho sentito il parere del legale e anche la risposta del legale non lascia dubbi circa l'illegittimità e le conseguenze penali e pecuniarie di tale eventuale decisione. Allora, consultandomi sia con la Giunta sia con l’Ufficio Tecnico ho verificato la possibilità di mettere a disposizione un terreno agricolo di proprietà comunale, e sottolineo che nel frattempo, insieme all’ufficio, ho chiesto agli estensori del nuovo Pgt se fosse possibile, secondo la norma, specificare meglio le deroghe consentite per pubblica utilità pur in presenza del vincolo sull'area in questione. Il Comitato Tutela Ambiente ha nel mentre fatto istanza da inserire nel percorso di Vas, che il Pgt prevede. Se si potrà fare, occorrerà comunque aspettare i tempi di approvazione del Pgt prima di poter utilizzare l'area".

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Il sindaco pronto ad ascoltare i pareri di tutti tranne che dei propri cittadini.

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