Si è aperto ufficialmente l’anno di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023. «Cultura è creare legami di comunità»

Fondazione Cariplo e le Fondazioni di Comunità di Bergamo e Brescia in prima linea con 3,5 milioni di euro e 92 progetti

Si è aperto ufficialmente l’anno di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023. «Cultura è creare legami di comunità»
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Si è ufficialmente aperto, dopo due anni di intenso lavoro, il 2023 che vede Bergamo e Brescia Capitale italiana della Cultura. Un «singolare» che ben racchiude il legame che soggiace al progetto che le due città hanno deciso, con forza e determinazione, di portare avanti insieme, con una sola anima.

Così per l'inaugurazione lo scorso 20 gennaio al Teatro Donizetti di Bergamo, al fianco del sindaco Giorgio Gori, c'era il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano mentre contemporaneamente al Teatro Grande di Brescia, con il primo cittadino Emilio Del Bono, era presente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Non è un caso che a questo importante momento fossero presenti il presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti, e i vertici delle Fondazioni della Comunità Bergamasca e Bresciana, rispettivamente Osvaldo Ranica e Alberta Marniga.

Questi enti filantropici infatti fin dall'inizio del percorso sono stati promotori attivi del progetto Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura non solo finanziariamente ma anche a livello progettuale. Fondazione Cariplo ha messo a disposizione 2,1 milioni di euro a cui si sono aggiunte le risorse territoriali che le fondazioni di comunità locale ogni anno ricevono dall’ente milanese per un totale di 3,5 milioni di euro. Come è nella loro mission, Fondazione Cariplo e le Fondazioni di Comunità non si sono limitate a fare da «sponsor»: i fondi infatti sono stati legati a un bando rivolto al territorio per contribuire al rafforzamento e all’arricchimento del programma della Capitale Italiana della Cultura 2023. A istituzioni, associazioni, fondazioni, in generale alla società civile, l'Ente milanese e le sue due emanazioni sul territorio hanno chiesto di progettare, di guardare oltre il 2023, affinché creassero iniziative che portassero benefici di lungo periodo al territorio. E le comunità bresciana e bergamasca hanno risposto con forza. Sono state presentate alcune centinaia di progetti e le fondazioni ne hanno selezionati 92 che favoriranno concretamente la partecipazione dei cittadini, con una particolare attenzione alle fasce di popolazione con minori opportunità di fruizione culturale e agli abitanti delle aree del territorio più marginali e geograficamente più distanti dai due Comuni capoluogo. Inoltre, le iniziative saranno focalizzate su azioni  in almeno uno degli ambiti tematici su cui è articolata la Capitale della Cultura 2023: «La cultura come cura», «La città natura», «La città dei tesori nascosti» e «La città che inventa».

Il presidente di Fondazione Cariplo Giovanni Fosti e i vertici delle Fondazio ni di Comunità alla presentazione di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura

«Questo bando congiunto è nato dalla convinzione che la cultura sia una reale occasione di crescita per le persone e di sviluppo per il territorio. Si tratta di un’iniziativa autonoma ma strettamente connessa con il palinsesto di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, che ne amplia la capillarità cercando di portare occasioni di cultura dove ce ne sono meno – ha spiegato il presidente di Fondazione Cariplo Giovanni Fosti – I 3,5 milioni di euro di risorse messe in campo hanno fatto emergere una capacità progettuale molto ampia: le proposte presentate sono state complessivamente 200, un forte segnale della presenza di soggetti vivaci e attivi sul territorio».

Certamente il 2023 è per Bergamo e Brescia un’occasione di rilancio, di ripartenza e di ripresa. L'obiettivo è che «l’azione culturale agisca come catalizzatrice di innovazioni e visioni nei più diversi ambiti della convivenza», si legge nel dossier della manifestazione. La nomina a Capitale Italiana della Cultura è «un riconoscimento alla storia delle due città, al loro patrimonio artistico e culturale - di valore mondiale - e alla loro capacità di rigenerarsi, di proiettarsi fattivamente in un presente fatto di costruzione, di lavoro, di innovazione, di domani».

Il 2023 sarà certamente un anno ricco di eventi culturali, da mostre a concerti e spettacoli, che attireranno turisti italiani e stranieri nelle due province. Lo sguardo di Fondazione Cariplo e delle rispettive fondazioni di comunità guarda però al 2024, al futuro di queste due città così strettamente interconnesse geograficamente, culturalmente, lavorativamente. Cosa lascerà sul territorio l'essere state Capitale italiana della Cultura?

«Cultura è creare legami di comunità – ha spiegato il presidente Fosti – Per questo motivo sosteniamo Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023 con lo spirito tipico delle fondazioni comunitarie: agire, in forte alleanza con le istituzioni e il Terzo settore, per promuovere crescita culturale e sociale, benessere, sviluppo sostenibile e duraturo per il territorio e le persone che lo vivono. I contributi economici che vengono erogati dalle fondazioni di comunità rendono possibile una progettualità orientata a questi obiettivi, condivisa e di cui ci si assume parte della responsabilità».

«Investiamo per migliorare la qualità di vita delle persone e dei territori»

Gli obiettivi di Osvaldo Ranica, presidente della Fondazione della Comunità Bergamasca

Un lavoro di squadra quello promosso da Fondazione Cariplo e dalle Fondazioni della Comunità Bergamasca e Bresciana che ha coinvolto fin da subito le Istituzioni, il Terzo settore, la società civile, le imprese a collaborare non solo per creare un grande calendario di eventi per il 2023, ma soprattutto per lasciare qualcosa di concreto al territorio e alle comunità a partire dal 2024.

«I progetti di matrice bergamasca sono 42 e, come tutti gli altri finanziati, sono stati scelti insieme, sulla stessa linea di partenza, da un Comitato di valutazione congiunto, con rappresentanti delle tre Fondazioni – ha sottolineato il presidente della Fondazione della Comunità Bergamasca Osvaldo Ranica – perché sono stati selezionati secondo requisiti che rispecchiano gli obiettivi che ci poniamo per questo e per gli anni a venire». I progetti finanziati sono stati scelti perché in linea con gli obiettivi di «Città Illuminata», tematica scelta come filo conduttore di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023. «Vogliamo favorire concretamente la partecipazione dei cittadini e, in particolare, di tutte le persone che, per diversi motivi - geografici, sociali o economici - hanno minori opportunità di andare a teatro, al cinema a una mostra, o a un concerto – ha aggiunto Ranica - Per farlo, abbiamo messo a disposizione risorse. Economiche, per un totale di 3,5 milioni di euro da parte delle tre fondazioni, ma non solo. Abbiamo messo in gioco le nostre competenze, le nostre energie, ma soprattutto la capacità di visione tipica della Fondazione di Comunità che, in forte alleanza con le Istituzioni e il Terzo settore, intende promuovere crescita, benessere e sviluppo sostenibile per il suo territorio, di cui è un solido riferimento».  

La Fondazione diventa il collante tra le diverse competenze del territorio che si unico verso un unico obiettivo. «Lavoriamo su progetti, a partire dallo straordinario patrimonio filantropico di questo territorio. Grazie a queste solide fondamenta la nostra Capitale della Cultura non regalerà soltanto un anno vivace e stimolante, un anno unico, ma offrirà un’opportunità di emancipazione e di sviluppo per la comunità bergamasca - ha proseguito il presidente - Malgrado ciò siamo più interessati a quello che resterà dopo, quando si spegneranno i riflettori, che a quello che avverrà durante questi dodici mesi. D’altronde, è proprio questo lo spirito con cui abbiamo seminato negli ultimi due anni, verso il 2023. A cominciare da un metodo di lavoro, fatto di coprogettazione e di costruzione di alleanze nuove, anche con enti che non appartengono al Terzo settore, favorendo gli scambi tra le due province, ponendo le basi per esperienze di partenariato che non vogliamo si esauriscano quando calerà il sipario. Questo 2023 sarà un lungo viaggio, in cui ci troveremo più di una volta con la meraviglia negli occhi e l’orgoglio nel cuore, ma  alla fine, a restare saranno i legami, sarà il modo in cui riusciremo a migliorare la qualità della vita delle persone e delle comunità. Su questo vogliamo investire, su questo siamo già al lavoro da tempo». 

«Progettiamo oggi per dare vita domani a una città aperta, accogliente e solidale»

Il futuro per la presidente della Fondazione della Comunità Bresciana Alberta Marniga

Due volti della stessa medaglia: Bergamo e Brescia due facce della Capitale italiana della Cultura 2023. Indissolubilmente legate, con l'obiettivo di creare per il domani uno «spazio urbano possibile e futuro». 

Per Alberta Marniga, presidente della Fondazione della Comunità Bresciana, questa è una doppia occasione: «Gli altri potranno vedere Brescia con occhi diversi e i bresciani potranno diventare loro stessi ambasciatori del proprio territorio. Questo avrà un valore immenso che rimarrà patrimonio di tutti e che potrà essere utilizzato a tutto tondo a beneficio della nostra città».

Per realizzare questo sogno tanti progetti condivisi, grazie al lavoro di squadra di Fondazione Cariplo, delle due Fondazioni di Comunità e dei rispettivi territori. 

«I progetti finanziati sono caratterizzati da iniziative estremamente interessanti, che prevedono azioni in tutti gli ambiti tematici in cui si articola l’evento Capitale italiana della Cultura 2023. Presentano inoltre collaborazioni tra più enti, favorendo in tal modo la formazione o lo sviluppo di reti non solamente all’interno dei singoli territori provinciali, ma anche tra le due province e i rispettivi capoluoghi - ha spiegato la presidente Marniga - Anche dal punto di vista geografico i contributi destinati ai 92 progetti selezionati sono ben distribuiti e consentiranno di raggiungere una vasta area, coprendo con omogeneità i nostri territori, per garantire quanto più possibile l’inclusione e il coinvolgimento dell’intera comunità. Quanto proposto dagli enti è certamente testimone della profonda vivacità culturale bresciana e bergamasca che, sono certa, saprà attirare e affascinare il pubblico sia nazionale che internazionale». 

Sono tre per la presidente della Fondazione della Comunità Bresciana Alberta Marniga le parole chiave su cui si dovrà lavorare per la Brescia del futuro: «Comunità, solidarietà e sviluppo. Solo con questa base potremo dare vita a una città aperta, accogliente e solidale». 

Il ruolo delle Fondazioni di Comunità in questo processo è cruciale. Il loro obiettivo è spingere il proprio territorio a essere migliore, a guardare al futuro, a decidere che tipo di comunità desidera diventare. E la fa mettendo a disposizione finanziamenti mirati, ma anche spingendo le persone a fare rete e a mettere a fattor comune le proprie competenze. 

«La valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale diventa un modello di sviluppo sostenibile dei territori e delle comunità, basato sulla progettazione integrata e in grado di coniugare la crescita economica e sociale con l’equilibrio ambientale - ha aggiunto la presidente Marniga - Analogamente, i temi del benessere delle persone e dello sviluppo locale sono centrali anche nell’azione delle stesse fondazioni di comunità».

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