Casa Aresi Brignano

Scossone e polemiche in “Casa Aresi”, Bonardi sostituisce buona parte del CdA

La destituzione del CdA di Casa Aresi ha lasciato strascichi e polemiche in paese, in attesa dell'annuncio del nuovo presidente.

Scossone e polemiche in “Casa Aresi”, Bonardi sostituisce buona parte del CdA
“Casa Aresi”, il sindaco di Brignano Marco Bonardi destituisce il vecchio Consiglio d’Amministrazione e nomina cinque nuovi rappresentanti di maggioranza. Attriti con la vicepresidenza uscente, che respinge le accuse e rimanda al primo cittadino le responsabilità dell’accaduto. Chi sarà, invece, il nuovo presidente della fondazione?

La resa dei conti in fondazione Aresi

Che quella all’interno della fondazione fosse una bomba pronta a esplodere si sapeva, già da quando a settembre il presidente uscente Augusto Baruffi aveva rassegnato le proprie dimissioni rimanendo tuttavia in carica come consigliere. La situazione, com’era inevitabile che fosse, è degenerata a partire dal 22 ottobre, quando il sindaco ha dato risposta all’interpellanza del gruppo “PrimaVera Civica” attribuendo la mancata elezione di un nuovo presidente all’immobilismo del vicepresidente Franco Rama e annunciando l’imminente destituzione dei rappresentanti della maggioranza all’interno del CdA per, si cita, “inefficienza o pregiudizio degli interessi del Comune o dell’ente”. Detto fatto, la revoca è arrivata con atto ufficiale del sindaco il 30 ottobre, sancendo l’uscita di scena di Baruffi, Rama e dei consiglieri Marina Pizzaballa, Loretta Paravisi ed Eros Carlessi.

Rama e Carlessi amareggiati, commenti a caldo e lettera ai consiglieri

Un atto che ha ovviamente lasciato strascichi nei rapporti con gli ex membri del CdA. Da un lato, dunque, il seguente “sfogo social” di Carlessi: “La mia missione è terminata, forse troppo presto. A qualcuno forse ero troppo scomodo, e da là mi sollevo, perché sono solo un servo inutile che ha fatto ciò che doveva fare”, dall’altro, invece, i ben più pesanti chiarimenti inviati da Rama al Consiglio comunale.
L’ex vicepresidente dell’Aresi Franco Rama.
“Durante la presidenza di Baruffi sono emerse alcune problematiche che hanno reso incompatibile il rapporto fra lui e alcuni consiglieri. Avevo più volte richiesto e sollecitato l’intervento del sindaco, senza tuttavia ottenere da parte sua alcuna azione significativa. Alle dimissioni di Baruffi, poi, sono emerse forti perplessità circa l’opportunità che lo stesso mantenesse la carica di consigliere, ma da quel giorno secondo quanto previsto dall’articolo 16 dello statuto ho sostituito a pieno titolo il presidente nelle sue funzioni per la gestione dell’ente, svolgendo l’incarico con spirito di servizio, impegno e serietà con l’auspicio che si arrivasse quanto prima alla nomina della nuova direzione. Riguardo all’asserzione da parte del sindaco che vi siano stati solleciti verbali e tentativi vani da parte sua di convincermi a cercare una soluzione definitiva rispondo che, come già all’inizio ribadito, sono stato io a cercare fin da subito in tutti i modi di interfacciarmi con lui per risolvere la problematica, senza ricevere da parte sua alcun supporto. Ho scoperto in seguito che nel frattempo il sindaco stesso s’incontrava con tre consiglieri del CdA, fra cui l’ex presidente, chiedendo loro di convocare un Consiglio per la nomina di un nuovo presidente; tutto questo scorrettamente all’insaputa degli altri componenti da lui nominati. È quindi motivo di profondo rammarico constatare oggi come siano diventati oggetto di critiche e penalizzazioni sia il vicepresidente che i consiglieri nonostante gli stessi abbiano sempre operato con dedizione e rigore, mentre al contrario appare quasi celebrata la figura di Baruffi, il cui gesto di permanenza come consigliere nonostante le dimissioni da presidente ha di fatto ostacolato la nomina di un nuovo presidente”.

“Brignano al centro” solidale con Rama e gli altri

Una posizione, quella di Rama, ribadita anche in un’altra lettera firmata oltre che da lui anche da Carlessi e Paravisi, nel quale i tre contestano ufficialmente le motivazioni addotte dal sindaco per la loro destituzione riservandosi il diritto di tutelare la propria onorabilità e correttezza nelle sedi competenti. In loro supporto anche la capogruppo di “Brignano al Centro” Beatrice Bolandrini, che già in Consiglio comunale aveva espresso “vicinanza e sostegno ai membri destituiti del CdA, accusati pesantemente e a nostro parere ingiustamente”. Bolandrini, che con una mozione aveva richiesto il rinnovo dell’intero CdA per uscire dall’impasse venutasi a creare, ha visto la propria richiesta respinta in Consiglio, con l’Amministrazione che ha tuttavia poi sollevato dall’incarico ben cinque membri su otto. “Auguro ai nuovi nominati la serenità e la coesione che è mancata a chi li ha preceduti, ma ci sia concessa una riflessione: un sindaco che accusa deliberatamente alcuni membri e ne porta in palmo di mano altri pur destituendoli, si commenta da solo. Un’epurazione, la sua, insensata e goffa, fatta senza tener conto dell’unica priorità: il benessere di un ente secolare che merita rispetto e dedizione e che non sarebbe mai dovuto finire nel tritacarne di baruffe politiche”.

Il nuovo CdA, odore di presidenza per Bruno Pagani

E ora? Il 30 ottobre il sindaco ha nominato i nuovi rappresentanti della maggioranza in Fondazione Aresi: trattasi di Silvia Raffa, candidata alle comunali dello scorso anno e già parte anche della commissione Servizi alla Persona; di Sergio Magri, coniuge della destituita Marina Pizzaballa; della brignanese Emanuela Leoni e del castellese Fabrizio Belloli. Con loro anche il cavaliere Bruno Pagani, già indicato dai più come probabile nuovo presidente della fondazione.