Treviglio

Riaprono i reparti Covid-19 di Treviglio e Romano. Ipotesi terza dose all'IperCoop

Il piano dell'Asst Bergamo Ovest e la quarta ondata in arrivo. Terze dosi, accordo con il Centro incontri cultura di Antegnate, ipotesi IperCoop a Treviglio.

Riaprono i reparti Covid-19 di Treviglio e Romano. Ipotesi terza dose all'IperCoop
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Riaprono i reparti Covid-19 di Treviglio e Romano, ma stavolta la Bassa si fa trovare pronta alla quarta ondata di Covid-19 in arrivo. Ecco il piano dell'Asst Bergamo Ovest, che accelera anche sulle terze dosi di vaccino: si ipotizza di aprire un nuovo hub vaccinale al primo piano dell'IperCoop di Treviglio, che affiancherà quelli di Martinengo e di Dalmine. Riapre anche TreviglioFiera, almeno per un certo periodo. E' invece certo che la prima settimana di dicembre si comincerà a vaccinare anche al «Centro incontri cultura» di Antegnate. Continuerà a lavorare ancora per alcuni mesi anche l’hub (non gestito però dall’Asst) della Same, in viale Cassani. Ne abbiamo parlato con il direttore generale Peter Assembergs.

Direttore, la notizia della prossima riapertura dei reparti Covid a Treviglio e a Romano può sembrare preoccupante...

La verità è che dobbiamo essere pronti. La situazione in Bergamasca è tranquilla, stiamo raggiungendo livelli di copertura vaccinale molto alti. Però se ci guardiamo attorno sono ancora troppe le persone non vaccinate e la situazione fuori dai confini è difficile. E anche in altre province italiane, come in Alto Adige. Da qui la necessità di riattivare i reparti che finora erano stati dormienti. Non li abbiamo veramente mai smantellati, erano in stand-by, liberi, e ora ci prepariamo a dare una mano alla rete regionale e nazionale, anche se speriamo non sia necessario. In questi giorni riattiveremo dieci posti letto per positivi a Treviglio e altri dieci saranno attivati a Romano, fornendo il personale necessario. Il reparto Covid di Treviglio si troverà nei pressi dell'Oculistica, mentre a Romano nella nuova struttura per sub-acuti. Inoltre, sempre a Romano saranno probabilmente attivati anche altri otto posti per pazienti «sub-acuti».

Qual è la situazione locale, in Pronto soccorso si è registrato un incremento di accessi di positivi?

Al momento è buona, ma va da sé che non possiamo permetterci di non essere pronti. I posti sono assegnati e coordinati tramite l'unità di crisi, tramite i vari bed manager di ciascuna struttura regionale. Se arriveranno dal nostro Pronto soccorso o da altrove, non lo sappiamo ancora. Dovremo però distogliere del personale da altri reparti, purtroppo, per riattivare queste postazioni in caso servissero. Non solo: l'altra sfida riguarda la ripresa della campagna vaccinale per le terze dosi. La scoperta che la copertura mediamente dura circa cinque mesi, ci impone di accelerare ancora.

Saranno quindi possibili disagi?

Dovendo riaprire velocemente i centri vaccinali, la Regione ci consente di rinnovare al 30 aprile i lavoratori assunti a tempo determinato l'anno scorso.
Dovremo però anche rimodulare le liste d'attesa. Abbiamo lavorato a lungo e intensamente tra settembre, ottobre e novembre, per recuperare il lavoro arretrato sugli interventi e sulle visite, accumulatosi nelle precedenti fasi dell'emergenza e della campagna vaccinale. Ora la priorità torna ad essere il vaccino, che è la nostra vera arma contro il virus. Questo significa, di nuovo, molto lavoro per gli operatori sanitari. Che come ho già detto più volte, oggi meritano davvero una grande operazione di difesa e di sostegno.

C’è stanchezza...

Stanno lavorando da ormai due anni oltre l'umano. Oltre le capacità tecniche, fisiche e psicologiche che si possono sopportare. Io sono orgoglioso di queste persone: dopo mesi e mesi di inferno, ora sono di nuovo al lavoro. Mi si consenta di dire una cosa: sulle spalle dei sanitari, questi mesi ce l'hanno insegnato, c'è stata la sopravvivenza dell'intera società. Senza la salute si ferma tutto e loro sono stati il vero motore del futuro. Se oggi il sistema regge, grazie alle vaccinazioni che abbiamo inoculato, è grazie a loro.

Parliamo di terze dosi. Nell'ambito dell'Asst dovrete rivaccinare 482mila persone, con la dose booster. Qualche anticipazione sulla forma che assumerà la «macchina», ora che molto probabilmente dovremo immaginarla più «a lungo termine» rispetto alla prima fase?

Siamo valutando diverse soluzioni per arrivare a riattivare complessivamente 98 linee vaccinali nella Bassa bergamasca. Alle 50 linee al Cus di Dalmine attiveremo altre trenta linee tra Treviglio, Antegnate e Martinengo. A Treviglio, in particolare, è in corso un'interlocuzione con la proprietà del Centro commerciale Treviglio e con il Comune, per destinare il piano sopra l'Ipercoop ad hub. Ad Antegnate, invece, già dal 6 dicembre apriremo un hub al Centro incontri cultura (una struttura da circa 600 metri quadrati, comunale, accanto all'Antegnate Gran Shopping, ndr). E' inoltre possibile che si rimetta in campo, da gennaio, la struttura di Spirano.

Leggi l'intervista completa sul Giornale di Treviglio in edicola, oppure QUI

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