Progetto Rsa Aperta: dal Pnrr 17mila euro alla Casa Aresi di Brignano
Grazie a un contributo da Pnrr pari a 17mila euro, è partito nei giorni scorsi il progetto "Rsa Aperta" alla Casa Aresi di Brignano.
"Rsa aperta", dal Pnrr, tramite Regione Lombardia, 17mila euro da qui a fine anno a Casa Aresi per attività sul territorio.
La conferenza stampa di presentazione del progetto
A illustrare il progetto, cui la struttura brignanese ha avuto accesso e finanziamenti, sono stati Amministrazione comunale e Cda. Il primo a prendere la parola è stato il presidente Augusto Baruffi, affiancato dal vicepresidente Franco Rama. "Sin dal momento della nomina il sindaco ci ha chiesto presenza sul territorio, e abbiamo cercato in tutti i modi di aprirci. Questo contributo Pnrr sarà una delle chiavi per farlo – ha esordito – Già da oggi chi vuol fare domanda per partecipare al progetto può farlo".
La Rsa si apre al territorio
In cosa consiste, però, il progetto "Rsa aperta"? Si tratta di un progetto sperimentale finanziato da fondi europei e basato sulla presa in carico di utenti anziani con invalidità o demenza, direttamente presso il loro domicilio con prestazioni gratuite, di importo massimo attorno ai 300 euro a persona al mese.
Di fatto si tratta di un prendersi cura a domicilio, con uscite sul territorio per servizi di secondo livello come educatore, oss e fisioterapista, per i quali ci appoggiamo alla cooperativa “Nuove Prospettive” di Giuseppe Ubbiali. In questo modo, ci avviciniamo ai pazienti, che possono nel caso essere integrati gradualmente nel Cdi e da lì, se necessario, in Rsa.
Di fatto, le richieste presentate alla Rsa verranno valutate e, in caso di comprovata idoneità ad accedere al servizio, il paziente (che dovrà però essere affiancato anche dal suo caregiver) potrà ricevere le cure e i servizi necessari direttamente a casa, senza alcun costo a proprio carico.
Soddisfatto anche il sindaco Marco Bonardi
Come Amministrazione siamo felici di aver raggiunto questo risultato, cui abbiamo pensato da subito per mitigare il problema delle liste d’attesa in struttura – ha commentato, dal canto suo, il sindaco Marco Bonardi - Abbiamo fatto la proposta al CdA e a Baruffi, e grazie al contributo regionale ce l’abbiamo fatta.
Soddisfazione condivisa anche dal vicepresidente dell’Aresi Franco Rama, che ha ribadito in conclusione la volontà di trasferire il modo di operare della fondazione anche all’esterno per dare quanto più aiuto possibile a chi ne ha bisogno.
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